Segretario del Crocifisso

L'amante del Crocifisso

Il servo di Dio si metteva ai piedi del Crocifisso ricevuto dal suo Superiore,

ogni mattina circa le ore quattro e vi rimaneva in profonda adorazione fino all'ora della prima Messa

che ordinariamente era alle sei.

Nella meditazione passava dalla Sacra Piaga della mano destra a quella della mano sinistra;

indi al piede destro, al piede sinistro e al Sacro Costato.

Faceva delle meditazioni piene di sentimenti affettuosissimi verso il suo Crocifisso Gesù e la sua Mamma celeste.

Dopo la S. Messa e la S. Comunione egli, al ringraziamento comune, aggiungeva nella mattinata un'altra adorazione

alle cinque Piaghe, come ringraziamento della Comunione.

Verso le ore dieci della sera, si rimetteva dinanzi al suo Crocifisso e vi rimaneva ordinariamente fino a mezzanotte

in fervente orazione.

Con questa meditazione sulle cinque Sacre Piaghe, il Servo di Dio giunse in poco tempo a un alto grado di Intimità

con Gesù Crocifisso, con Gesù Sacramentato e con la SS. Vergine, tanto da udirne interiormente la voce.

Nel corso di questa biografia riferirò alcune di quelle parole interiori udire da Fra Leopoldo e scritte a me,

ad altri i nel suo Diario, ma, come già dissi al capo secondo, io non intendo dare a tali manifestazioni

altro valore che quello umano, e, presentandole come scritte dal Servo di Dio,

accetto fin d'ora il giudizio che dalla Santa Chiesa, a suo tempo,verrà dato.

Narra Fra Leopoldo: « Il giorno 2 agosto 1906, festa della Madonna degli Angeli,Gesù mi fece intendere:

" Si faccia divotamente l'Adorazione come nel Venerdì Santo, e molte grazie e favori concederò

a tutti quelli che in grazia di Dio si prostreranno ad adorarmi " »

Il Servo di Dio comprese che tali comunicazioni interiori erano l'inizio di qualche cosa di grande,

e perciò seguendo l'impulso della sua fede e del suo amore per la Santa Chiesa, scrisse subito nel Diario:

« Il mio pensiero, il mio sguardo primo è rivolto a Roma; pregai con tutto l'affetto dell'anima mia

e dissi a Gesù: " Dolcissimo Gesù, volgi il tuo sguardo pietoso, consola, difendi il nostro Santo Padre il Papa,

il tuo Vicario in terra, dai nemici suoi, in questi tempi di empietà tanto amareggiato; da' la pace alla tua Chiesa;

per la tua misericordia concedile giorni di prosperità e il ritorno dei fratelli erranti " » ( D 15 )

Il Servo di Dio manifestò al suo confessore i colloqui spirituali che aveva con Gesù e con la SS. Vergine

e gli presentò alcuni foglietti sui quali li aveva scritti.2

Il Superiore non diede, apparentemente, alcuna importanza alla narrazione e al contenuto dei foglietti.

Si diede però ad esaminare gli scritti, la condotta del Servo di Dio, e a mettere alla prova la sua virtù.

Trovò che gli scritti, molto edificanti, manifestavano grande rispetto verso la Santa Chiesa,

i Superiori ed insieme un ardente spirito di carità e di apostolato.

Nel Servo di Dio non rinvenne alcuna forma di esaltazione morbosa né alcun sintomo di allucinazione;

ma lo trovò sempre calmo, paziente, sereno, equilibrato.

Concluse col ritenere che quelle parole interiori e quei colloqui dovevano essere reali.

Indice

2 Furono Confessori e Direttori spirituali del Servo di Dio:
Il rev. P. Giulio Giuseppe Cozzi,Barnabita, dal1893 al 1897;
Don Ernesto Bertana, dal 1897 al 1900;
i Rev.di Padri Francescani di Casale Monferrato, dal 1900 al 1902
il Rev. P. Fedele Proverada Mirabello, dal 1902 al 1907
il Rev. P. Filippo Faletti, O. F. M. dal 1907 al 1914;
Don Giov.Batt.Pastorino, terziario francescano, dal 1914 al 1916;
il Rev. P. Ludovico Bertana, O.F.M. dal 1916 al 1917;
il Rev. P. Norberto Osenga, O. F. M. dal 1917 al 1918;
il Rev.P. Accursio Paldi, O. F. M. dal 1918 al 1921;
il Rev. P. Fogliati,Obalto di Maria dal 1921 al 1922