Segretario del Crocifisso

Pentecoste 1914

Guidata dagli scritti e corroborata dalle ferventi preghiere del Servo di Dio,

l'Unione metteva « robuste radici », secondo alcune parole da lui udite e fattemi pervenire come spinta al lavoro ( D 1612 ).

Per darle sempre maggiore solidità si pensò di fare un ritiro spirituale alla villa S. Giuseppe di Pessinetto,

a quaranta chilometri da Torino, nella valle di Lanzo.

Ne parlai con Fra Leopoldo, perché pregasse per la buona riuscita di tale disegno che presentava gravi difficoltà.

Fra Leopoldo pregò con gran fervore e nella preghiera udì queste parole:

« Mi domandi se fanno bene a fare il ritiro spirituale? sicuro, è quello che io voglio! » ( D 1612 ).

Il ritiro venne fissato per la domenica 31 maggio, solennità della Pentecoste;

ma appena stabilito il giorno e datone avviso ai giovani, incominciò un periodo di piogge dirotte e insistenti

tanto da mettere in tutti gravi dubbi sulla possibilità di farlo.

Arrivato il giovedì 28 maggio, visto che continuava a piovere, senza accennare a cessare,

mi recai da Fra Leopoldo e gli parlai della necessità di far preparare a Pessinetto la cappella,

i letti, la cucina... e terminai col dirgli:

« Preghi il Signore e la Madonna, perché facciano cessare questa pioggia, se no è impossibile fare il ritiro ».

La mattina del 29 maggio, pregando Fra Leopoldo la Santissima Vergine, udì queste parole:

« Cesseranno le piogge e avranno una bella giornata domenica » ( D 1614 ).

Fu veramente così: l'acqua cessò verso mezzodì del sabato;

e alle ore 16 dello stesso giorno, mentre nella stazione si aspettava la partenza del treno,

spuntarono i sospirati raggi del sole attraverso le nubi diradate.

I trenta giovani, ardenti e coraggiosi, recitarono il Santo Rosario sul treno,

cantarono laudi sacre e arrivarono alla Villa S. Giuseppe sotto un cielo interamente limpido e sereno.

La giornata della domenica 31 maggio 1914 fu veramente splendida sotto ogni aspetto;

il contorno dei monti con le cime cariche di neve e illuminate dal sole,

la bellezza e la tranquillità della Villa, armonizzarono con le elevazioni delle anime

e coi doni soprannaturali profusi dallo Spirito Santo nei cuori di quei giovani fortunati.

Quel Ritiro, nel giorno di Pentecoste, fu il Cenacolo e la vera nascita dell'Unione, perché le grazie

e le interne attrattive soprannaturali portarono i giovani a stabilire di fare ogni mese un Ritiro spirituale.

Con tale deliberazione, fedelmente mantenuta, fu aperta la sorgente di vita cristiana per tutti i membri dell'Unione.

Fra Leopoldo, compreso sempre più della particolare missione di questa, il 23 maggio 1914, così pregava Gesù Crocifisso:

« Gesù Santissimo, mi unisco alla pia Unione voluta da te, per tua infinita Misericordia e per molta tua gloria,

e voglio adorati, amarti, benedirti e far riparazione delle brutture che i cattivi vengono a farti

e per riparare le mie molte imperfezioni ». A questo punto della preghiera udì le seguenti parole:

« Su, vieni pur qui liberamente e senza soggezione. Dirai al Fratello Teodoreto che chiami ( aiuto )

in tutte le case della sua Congregazione, con la voce e con lo scritto, e non si stanchi mai,

affinché la mia voce e il mio desiderio siano obbediti dai miei figli diletti delle Scuole Cristiane » ( D 1613 ).

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