Segretario del Crocifisso

L'imprimatur

Le prime copie stampate della Divozione a Gesù Crocifisso portavano la seguente approvazione:

« Con licenza dell'Autorità Ecclesiastica di Torino ». Erano stampate su foglietti di due pagine

che poi venivano divisi e incollati metà a destra e metà a sinistra di un'immagine di Gesù Crocifisso ben colorata.

Nel 1912 tali foglietti erano esauriti, e, avuto l'incarico di curarne la nuova edizione,

pensai di dare ai medesimi una forma che non richiedesse più nessun lavoro supplementare.

Così migliorando quella e le successive edizioni, i foglietti della Divozione vennero divisi in sei paginette:

nella prima, al titolo in carattere grassetto, aggiunsi, dopo l'approvazione del Servo di Dio,

l'accenno allo scopo di detta Divozione e al modo di praticarla; nella seconda e quarta,

collocai le formule della divozione; nella terza feci stampare un'immagine di Gesù Crocifisso.

Rimaneva da ottenere il Nulla osta e l'Imprimatur da mettere nella sesta pagina.

Mi recai dal compianto Canonico Alasia, Pro Cancelliere della curia Arcivescovile, e gli presentai le bozze del foglietto.

Egli mi accolse con la solita sua bontà e mi disse che i foglietti stampati precedentemente

avevano incontrato qualche difficoltà per l'approvazione, perché nel « Modo di praticare tale Divozione »,

si diceva di farla dinanzi a un Crocifisso posto per terra sopra un tappeto ( o cuscino ).

In seguito a queste osservazioni si stabilì un « Modo di praticarla » adatto a tutti i fedeli,

invitandoli a « Mettersi, possibilmente, in ginocchio, dinanzi a un'immagine di Gesù Crocifisso ».

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