Segretario del Crocifisso

La Messa del Povero

Il giorno 16 settembre 1918, Fra Leopoldo aveva scritto nel suo Diario:

« I giovani della pia Unione, pieni di zelo per amor di Dio e del prossimo, domandano di andare a visitare i poveri,

i sofferenti, e, per quanto potranno, soccorrerli.

Venuto da me, verso le ore 5 del pomeriggio, il Fratello Teodoreto mi parlò di tale domanda

e mi disse di pregare il Signore perché si degni di consigliarci ciò che dobbiamo fare.

Pregai durante la Benedizione del SS. Sacramento e Gesù mi fece intendere che nell'Adorazione-Divozione in cella,

mi avrebbe detto quello che si deve fare.

Così feci: la sera incominciai la preghiera dell'Adorazione alla Piaga della Mano destra.

Non avevo ancora finito tale preghiera che Gesù mi disse:

" Io non voglio che i giovani vengano trascurati per fare un altro bene;

ma compiuta la loro educazione nella pietà e nella via del Cielo, e finito il santo esercizio per la formazione

dei giovani Catechisti, facciano pure opere di carità come quella di aiutare il prossimo nell'anima e nel corpo;

tutto serve per accumulare un bel corredo per l'eterna felicità celeste " » ( D 1932 ).

Si aspettò realmente che i giovani Catechisti fossero interamente formati e si venne al compimento di quel desiderio

nelle circostanze provvidenziali descritte nel seguente tratto del Bollettino dell'Unione Catechisti.

« Tra le opere che la carità cristiana seppe far sorgere in favore dei diseredati,

si deve annoverare anche la " Messa del Povero ".

A Torino, nel 1928, la compianta Suor Luisa Beltramo, superiora delle Figlie della Carità di via Villa della Regina, 21,

consigliata e sostenuta dal Rev. Canonico Stefano Bertola, incominciò a raccogliere alcuni mendicanti

nei giorni festivi per farli assistere alla S. Messa e ascoltare dal celebrante qualche parola di conforto.

Dopo la funzione religiosa distribuiva loro minestra e pane.

I clienti crebbero ben presto di numero, fin verso il centinaio e le difficoltà si moltiplicarono.

La buona Suora chiamò in aiuto le sue Consorelle, ma non bastando le sole risorse della casa a tanta gente,

bisognò far appello alla beneficenza pubblica.

Nuove energie. - Sorgeva inoltre la questione disciplinare formativa:

come avrebbero potuto le buone Suore guidare un centinaio di uomini e svolgere su di essi un'efficace azione educativa?

Si imponeva la presenza di uomini e furono quindi chiamati in aiuto i Catechisti del SS. Crocifisso

e di Maria SS. Immacolata, fondati dai Fratelli delle Scuole Cristiane e da Fra Leopoldo Maria Musso O.F.M.

I Catechisti vennero: un gruppetto di Catechisti associati, già esperti nel trattare coi poveri

per un lungo esercizio nelle Conferenze di S. Vincenzo.

Essi poterono sviluppare e completare l'opera con varie iniziative che li portarono ad un maggior contatto

con gli assistiti e permisero di aiutarli più efficacemente in tutte le loro necessità spirituali e materiali.

Inoltre poterono aprire una nuova Sezione nella parte opposta della città, in via Saccarelli 2,

presso la Casa di Misericordia, aumentando il numero degli assistiti da un centinaio ad oltre duecento.6

In entrambe le Sezioni i poveri assistono alla S. Messa, ricevono l'istruzione religiosa e,

quando è possibile, un'abbondante refezione calda.

Assistenza multiforme. - Poi i Catechisti si trasformano in barbieri e prestano servizio di barba

e capelli a questa gente, ispida, e per ordinario trascurata,

che per l'azione prestata assume tosto un più decente e gradevole aspetto.

Intanto, mentre i Catechisti barbieri lavorano e parlano coi loro clienti,

ascoltandone le confidenze che la circostanza favorisce, altri apprestano un servizio di farmacia per medicare ferite;

altri rammendano scarpe e abito, anche col valido aiuto di Zelatrici;

altri ancora svolgono l'opera di segretari prendendo nota di richieste svariate,

come ricerca di lavoro e di ricovero, provvista di documenti, ecc.

Nei casi più gravi l'assistenza è prolungata anche fuori della riunione.

I poveri infermi sono visitati e in punto di morte assistiti da una compagnia appositamente costituita,

alla quale partecipano gli stessi poveri, istruiti al soccorso vicendevole.

Nuovo campo. - Nel 1941, allo scopo di soccorrere tutti i mendicanti della città,

i Catechisti pensarono di portare la loro opera anche al rifugio municipale di via Moncrivello

che è come la città dei poveri.

Quel rifugio che rappresenta una magnifica provvidenza per gli accattoni, onora la città di Torino.

Vi mancava però l'assistenza religiosa ed è questa che i Catechisti desideravano portare.

Le autorità municipali accolsero volentieri la richiesta

e oggi l'assistenza religiosa agli ospiti del rifugio cittadino è un fatto compiuto.

In un salone del rifugio si celebra nei dì festivi la S. Messa durante la quale il celebrante

non manca di rivolgere parole appropriate al folto uditorio di circa 300 poveri,

molti dei quali si accostano ai Santi Sacramenti.

Speciali cure si hanno dei bambini, fra cui molti furono preparati alla prima Comunione e alla S. Cresima ».

Indice

6 Il numero dei presenti raggiunge ora ( 1958 ) i trecento.