Vita di Antonio  

90. Disapprova le usanze funebri degli egiziani

1 I fratelli volevano costringerlo a restare presso di loro perché lì portasse a compimento la sua vita, ma Antonio non accettò per diversi motivi che lasciò capire pur senza dirli, e soprattutto per questo:

2. gli egiziani, quando muore un uomo virtuoso e specialmente quando muoiono i santi martiri, amano dare sepoltura ai loro corpi avvolgendoli in lenzuola di lino e non li nascondono sotto terra, ma li dispongono su dei lettucci e li conservano nelle loro case; credono, in questa maniera, di onorare quelli che sono morti.

3. Antonio aveva spesso pregato i vescovi di ammonire il popolo circa quest’uso

4. e aveva dissuaso i laici e ammonito le donne dicendo che ques’usanza non era né lecita, né santa.

« Le tombe dei patriarchi e dei profeti, infatti, sono conservate ancora oggi e il corpo del Signore fu deposto in un sepolcro e una pietra, posta all’ingresso, lo nascose fino a che risuscitò il terzo giorno ».

5. Con queste parole dimostrava che quelli che, dopo la morte, non nascondono i corpi dei defunti, anche se fossero santi, trasgrediscono la legge.

Che cosa c’è, infatti, di più grande e di più santo del corpo del Signore?

6. Molti, dopo averlo sentito, decisero di seppellire sotto terra i loro morti e ringraziavano il Signore per aver ricevuto questo sapiente insegnamento.

91. Le sue ultime parole ai fratelli

1. Antonio, conoscendo tale usanza e temendo che facessero così anche per il suo corpo, salutò i monaci che stavano fuori del monte e si affrettò a partire.

Entrò nella parte interna della montagna, là dove abitava di solito, e pochi mesi dopo si ammalò.

Chiamò allora i suoi compagni – erano due che abitavano con lui nella parte interna della montagna e che da quindici anni conducevano vita ascetica e lo servivano poiché era molto anziano – e diceva loro:

2. « Io, come sta scritto, me ne vado per la via dei padri.

Vedo che il Signore mi chiama.

Voi siate vigilanti, non lasciate che la vostra lunga ascesi si perda, ma preoccupatevi di tener viva la vostra sollecitudine come se cominciaste soltanto adesso.

3. Conoscete le insidie dei demoni, sapete quanto sono feroci eppure deboli.

Non temeteli, dunque, ma respirate sempre Cristo e abbiate fede in lui.

Vivete come se doveste morire ogni giorno, vigilate su voi stessi e ricordate le esortazioni che avete udite da me.

4. Non abbiate alcun rapporto con gli scismatici, nessun rapporto con gli eretici ariani: sapete come anch’io li evitassi a motivo della loro dottrina avversa a Cristo ed eretica.

5. Cercate piuttosto, anche voi, di unirvi innanzitutto al Signore e poi ai santi perché, dopo la vostra morte, vi accolgano nelle dimore eterne come amici e familiari.

A questo pensate e riflettete.

6. E se mi volete bene e vi ricordate di me come di un padre, non permettete che il mio corpo sia portato in Egitto per metterlo in qualche casa.

È per questo motivo che sono rientrato sulla montagna e sono venuto qui.

7. Sapete anche come cercavo sempre di convincere quelli che così facevano e come li ammonivo a desistere da quest’uso.

Seppellite voi il mio corpo, nascondetelo sotto terra e osservate quello che vi ho detto, cosicché nessuno, tranne voi soli, conosca il luogo dove è deposto.

8. Nel giorno della risurrezione dai morti io lo riceverò incorrotto dal Salvatore.

Dividevi le mie vesti.

Al vescovo Atanasio date una delle mie vesti di pecora e il mantello su cui mi stendevo; me l’aveva dato nuovo e io l’ho consumato;

9. al vescovo Serapione date l’altra pelle di pecora; voi tenete la veste di pelo.

E ora, figlioli, addio! Antonio se va e non è più con voi ».

92. Morte e sepoltura di Antonio

1. Dopo queste parole i fratelli lo abbracciarono.

Antonio sollevò i piedi e, come vedesse degli amici venire da lui, pieno di gioia per la loro presenza – giaceva sdraiato con il volto radioso – spirò e fu riunito ai suoi padri.

2. I fratelli, secondo l’ordine ricevuto, lo avvolsero in un lenzuolo e lo seppellirono nascondendo il suo corpo sotto terra.

Nessuno fino a oggi sa dove sia nascosto, tranne quei due monaci.

3. Ciascuno di quelli che hanno ricevuto la pelle di pecora del beato Antonio e il suo mantello consumato custodisce queste vesti come un grande tesoro.

Quando le guardano, è come se vedessero Antonio e, quando le indossano, è come se portassero con gioia i suoi ammonimenti.

93. Suo ultimo ritratto

1. Questa è la fine della vita di Antonio nella carne, quello fu l’inizio della sua ascesi.

E anche se quello che ho narrato è molto poco in confronto alla sua virtù, tuttavia già da questo potete comprendere anche voi chi fosse l’uomo di Dio, Antonio, che mantenne identico zelo nell’ascesi dalla giovinezza alla vecchiaia.

Non si lasciò vincere nemmeno durante la vecchiaia dal desiderio di cibi raffinati, né si lasciò indurre dalla debolezza del corpo a cambiare il modo di vestire o a lavarsi anche solo i piedi.

Tuttavia si conservò in ottima salute.

2. Aveva occhi sanissimi e ci vedeva bene, non gli era caduto nessun dente, erano solo consumati sotto le gengive a motivo dell’età avanzata.

Mani e piedi erano sani e appariva sempre più vivace e più forte di quanti si nutrono di cibi svariati e usano lavarsi e indossare vesti diverse.

3. Il fatto che ovunque si parli di lui, che tutti lo ammirino e che anche quelli che non l’hanno visto lo rimpiangano, è segno della sua virtù e della sua anima amante di Dio.

4. Non ho prescritte, né sapienza mondana, né qualche arte, ma solo l’amore di Dio rese celebre Antonio.

Nessuno può negare che questo sia un dono di Dio.

5. Come mai fino in Spagna, in Gallia, a Roma e in Africa si sentiva parlare di quest’uomo che viveva nascosto su un monte, se non fosse stato Dio stesso a farlo conoscere, Dio che fa conoscere ovunque i suoi e che fin dall’inizio promise questa fama ad Antonio?

6. Anche se questi uomini restano nascosti e vogliono restare sconosciuti, il Signore li mostra a tutti come lampade, perché chi li ascolta sappia qual è la potenza dei comandamenti e desideri seguire la via della virtù.

94. Esortazione a leggere il racconto della vita di Antonio

1. Leggete dunque questo mio racconto agli altri fratelli perché imparino quale deve essere la via dei monaci e si convincano che il Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo glorifica chi lo glorifica e non solo fa entrare nel regno dei cieli quelli che lo servono fino alla fine, ma li rende noti e celebri ovunque a motivo della loro virtù e per il bene degli altri, anche se restano nascosti e vogliono vivere appartati.

2. Se ve ne sarà bisogno, leggetela anche ai pagani affinché almeno così riconoscano non solo che il Signore nostro Gesù Cristo è Dio e figlio di Dio, ma anche che quanti lo servono con cuore sincero e credono in lui con fede vera, cioè i cristiani, provano che quei demoni, ritenuti dèi dai pagani, non sono affatto dèi, anzi i cristiani li calpestano e li scacciano come ingannatori e corruttori degli uomini, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore.

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