Giudici

Libro dei Giudici

Libro storico della Bibbia.

Collocato dopo quello di Giosuè, narra le vicende del popolo ebraico dall'ingresso nella terra di Canaan fino alla nascita di Samuele, cioè nell'arco di tempo compreso tra il 1200 e il 1050 a.C. ca.

L'opera presenta i profili di 12 giudici ( in ebraico; shofetim ), figure carismatiche che guidano e governano la loro tribù o un gruppo di tribù nei tempi di guerra contro i nemici di Israele.

JHWH stesso, impietosito dai gemiti del suo popolo che a motivo dell'infedeltà al suo Dio è caduto sotto il dominio nemico, invia i giudici a salvarlo, ma mediante essi è JHWH che riporta la vittoria, libera, salva, manifestando ancora una volta il suo amore fedele.

I giudici rifiutano la dignità regale, poiché JHWH soltanto è re.

L'ultimo giudice, Samuele, sarà costretto a cedere alla richiesta del popolo di avere un re al pari di tutti gli altri popoli, ma lo avvertirà dei pericoli insiti nell'istituzione regale.

La narrazione delle vicende dei 12 giudici ( tra i quali una donna, Debora ) è preceduta da una prima introduzione di carattere storico ( Gdc 1,1-2,5 ) e da una seconda introduzione ( Gdc 2,6-3,6 ) in cui viene presentata la concezione della storia espressa nel libro, storia che manifesta un carattere ciclico: peccato del popolo, castigo, pentimento e invocazione di aiuto, intervento di JHWH che suscita un giudice per salvare il suo popolo, ricaduta nel peccato.

La liberazione portata dai giudici che, come dice la Lettera agli Ebrei ( Eb 11,32-34 ), "trassero forza dalla loro debolezza", lasciarono agire la forza di Dio nella loro umana debolezza, verrà letta dalla tradizione cristiana in relazione alla salvezza portata da Gesù Cristo.