Abbazia

Dizionario

Comunità monastica retta da un abate o da una badessa; insieme di edifici che la ospitano

Sinonimo: badia, monastero


Comunità di monaci ( oppure di canonici regolari ) governata da un abate ( v. ) ( dall'aramaico abbà, padre ), e, per estensione, complesso di edifici che la ospitano, con annesse le relative proprietà, specie terriere.

In simbiosi con il monachesimo, le abbazie si svilupparono modificando precedenti strutture di vita eremitica, a partire dal IV sec., per impulso di Pacomio ( v. ) in Oriente e di Benedetto da Norcia ( v. ), più tardi, in Occidente.

Simili istituzioni, pure nella variante della composizione femminile, conobbero una straordinaria fortuna, che attinse il suo vertice nel XIII sec.

Seguirono fasi di decadenza, specie nel periodo della Riforma protestante, di ricupero nel XVII sec., di nuove profonde crisi durante il dispotismo illuminato del sec. XVIII e la rivoluzione francese agli inizi dell'età contemporanea.

Attualmente le più numerose sono quelle benedettine, quasi 200, con circa 13 000 monaci.

Scuole per la formazione della gerarchia ecclesiastica, centri di irradiazione ascetico-mistica, avamposti per l'azione missionaria, le abbazie svolsero importanti funzioni anche sul piano culturale e sociale, conservando tesori librari e promovendo l'economia dei territori circostanti.

v. Monachesimo

Storia

Anticamente, i monasteri presero il nome dal luogo, talvolta dal fondatore; poi quello del santo, di cui spesso possedevano le reliquie e sotto la cui protezione si ponevano, o in onore del quale erano stati fondati.

Nell'epoca feudale, però, le abbazie, e così anche i vescovati, vennero sempre più concepite come benefici e l'elemento del possesso territoriale divenne, nei riguardi del conferimento da parte di sovrani e signori feudali, quello prevalente: onde il termine abbatia, divenuto comune dal secolo VIII circa, che indicò soprattutto i beni del monastero, i cui frutti erano messi a disposizione dell'abate.

Contro tale tendenza reagì la riforma monastica, iniziata dall'Abbazia di Cluny che, contro lo spirito originale della regola benedettina, ricorse all'accentramento, sottoponendo la abbazie filiali al proprio abate e costituendo così una congregazione; e d'altra parte cercò di estendere il principio e la pratica dell'esenzione della giurisdizione episcopale, mettendo le abbazie, rese dipendenti dalla Santa Sede, in condizione di meglio resistere a sovrani e signori laici.

Con la restituzione ai monaci delle abbazie, il termine tornò a significare comunemente anche il complesso degli edifici, e abbatia divenne nell'uso ordinario sinonimo di monasterium.

Nel Medioevo monastero e abbazia di campagna divennero spesso mercati, e costituirono il nucleo intorno al quale si formava un centro abitato: da ciò i molti toponimi.

Essenziale è l'autonomia: i monaci di una abbazia formano una famiglia, il cui governo, spirituale e temporale, è nelle mani dell'abate che è assistito da un priore o vicario, dal cellario ecc., e, in certi casi, dal capitolo.

Architettura

Gli edifici destinati a residenza dell'ordine monastico primitivo divennero fabbriche imponenti allorché le grandi fondazioni religiose cominciarono, nel periodo carolingio, e trasformarono le loro chiese, e soprattutto i loro conventi, per renderli adeguati alle necessità di vita di comunità numerose.

L'abbazia divenne allora un complesso organismo architettonico nel quale, entro un grande recinto e intorno alla chiesa ( di regola di tipo basilicale ) trovarono posto, disposti sui lati di un chiostro circondato di portici, i fabbricati per l'abitazione dei monaci, comprendenti la sala capitolare ( destinata alle riunioni ), la biblioteca, i dormitori, il refettorio; mentre poco discosti sorgevano quelli per i servizi, i magazzini, le officine, i laboratori, l'abitazione dell'abate, ecc.

Secondo tale schema, conservatosi nel suo insieme inalterato per tutto il Medioevo, sorsero in ogni parte d'Europa abbazie, che divennero centri religiosi, culturali, artistici e economici della maggiore importanza, e risultarono opere d'arte, soprattutto d'architettura romanica e gotica d'altissimo pregio.


Codice Diritto Canonico

Il Codice di Diritto canonico non si occupa espressamente delle abbazie, così da dar loro una configurazione giuridica propria.

Territoriale: nozione 370
è assimilata alla diocesi 368