Assenso

Dizionario

1) Approvazione liberamente espressa o apertamente concessa

Sinonimo: consenso, adesione

2) dir. atto che ha valore di autorizzazione o di approvazione e che è necessario per il valido compimento di un altro atto o negozio giuridico.


Il concetto di assenso ( lat. assensus da assentire: approvazione ), inteso come adesione volontaria della ragione alla realtà rappresentata e percepita in primo grado sensorialmente, risale alla dottrina della Catalessi ( Katalepsis ) degli stoici.

L'assenso quindi nello stoicismo è il momento secondario in cui si esplica un giudizio volontariamente espresso dopo una primitiva apprensione, caratterizzata dall'evidenza, della realtà tramite i sensi.

v. consenso

« L'evidenza empirica è il fondamento della gnoseologia stoica » e così pure di quella epicurea, ma per lo stoicismo essa dev'essere accompagnata da un atto razionale e volitivo, poiché quando noi trascuriamo la chiarezza dell'evidenza e diamo il nostro assenso in modo precipitoso e superficiale al dato sensibile, è il momento che cadiamo nell'errore.

Per evitare che questo accada dobbiamo controllare le nostre passioni e desideri poiché « quando il pathos prevale sul logos viene dato l'assenso a rappresentazioni false di ciò che è buono e utile. »

« Giacché il ricever rappresentazioni è involontario, [ … ] ma l'assentire a questo movimento sta nel volere di chi accoglie la rappresentazione [ … ].

Se dalla rappresentazione catalettica si toglie l'assenso, si toglie anche la comprensione. »

La duplice coesistenza nell'assenso di sensibilità e volontà fu ripresa da San Tommaso per operare una distinzione tra la conoscenza delle cose terrene e naturali per le quali, per la loro immediata evidenza, sono sufficienti la sensibilità e la ragione, e le conoscenze rivelate che non basandosi sull'apprensione sensoriale richiedono un assenso messo in atto dalla volontà di ciascuno.

Mettendo in primo luogo l'elemento volontaristico nell'assenso Occam giunse alla formulazione del concetto dell'errore collegandolo alla mancanza di evidenza della cosa conosciuta: infatti l'evidenza non richiederebbe nessun atto volontario di esplicitazione dell'assenso: è quando manca l'evidenza che la nostra volontà deve decidere se assentire o meno sulla verità dell'oggetto conosciuto, andando così incontro al probabile errore.

Questa interpretazione dell'assenso arrivò sino alla filosofia moderna con Cartesio, Spinoza e Locke che lo considerarono come un atto essenzialmente volontario con cui si affermano o si negano le idee che l'intelletto presenta.

Assenso di fede

Confessione dell'autocomunicazione di Dio salvatore in Cesù crocifisso e risorto ( per es., Rm 10,9 ).

Questo comporta un impegno personale verso Cristo come Signore ( per es., Rm 1,5; 1 Cor 12,3 ) ed una speranza fiduciosa nella futura risurrezione ( Rm 6,8 ).

Questo atto, libero e ragionevole, è reso possibile mediante la potenza dello Spirito Santo che dà ad ognuno la capacità di farsi battezzare e di entrare nella Chiesa.

Cf Battesimo; Fede.

Assenso nozionale

Assenso puramente astratto a una verità senza afferrarla in pieno o senza essere afferrati dalla realtà di quella verità.

Cf Teologia.

Assenso reale

Assenso pieno alla verità, specialmente a verità concrete più che a verità astratte.

Notando come molti accettino solo nozionalmente le realtà mediate dalle verità concrete e dal linguaggio della rivelazione, John Henry Newman ( 1801-1890 ) rese popolare la distinzione tra assenso reale e assenso puramente nozionale.

Cf Fede.

* * *

Assenso della mente e assenso del cuore

« Ma voi, chi dite che io sia? ».

Gesù pose ai suoi discepoli questa domanda: « Le folle, chi dicono che io sia? ».

Gli riferiscono ciò che la gente dice di Lui.

Poi Gesù rivolge direttamente ai suoi con una domanda coinvolgente: « Ma voi, chi dite che io sia? ».

La domanda ai suoi discepoli comincia con un "Ma voi… "

Un "ma" avversativo, quasi in opposizione a ciò che dice la gente.

Come a dire "Non accontentatevi di una fede per sentito dire'".

Pietro gli risponde « Tu sei il Cristo di Dio »

La risposta di Pietro equivale a dire: Tu sei il braccio di Dio, il suo progetto, la sua bocca, il suo cuore.

Tu sei il cuore di Dio.

Tu non solo sei conosciuto da Dio, ma amatissimo da Lui.

Infatti, quando il Padre e lo Spirito Santo presentano Gesù per mezzo di Giovanni Battista lo presentano come "il Figlio diletto" l'Amatissimo: " e scese su di lui ( Gesù ) lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: « Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto ».

Conoscere Cristo, quindi, vuol dire non solo capire con la mente chi è, ma amarlo come lo ama Dio.

La risposta di Pietro, quindi, è una risposta non solo della mente, ma anche del cuore, un assenso della mente e un assenso del cuore; una risposta intellettiva e affettiva.

La domanda di Gesù è rivolta non solo a Pietro, ma a tutti i suoi discepoli.

Quindi anche a ciascuno di noi.

Possiamo rispondere sinceramente a Gesù come Pietro: Tu sei il mio pastore a cui mi affido, tu sei l'affetto del mio cuore, Tu sei la mia vita, il mio più grande e vero avvenire.

Tu sei tutto per me?

Anche noi non dobbiamo limitarci ad un personale assenso intellettivo.

Gesù, cerca non solo convinzioni; cerca persone "innamorate" di Lui.

Ci si potrebbe esprimere con una similitudine: la domanda di Gesù assomiglia alle domande che si fanno gli innamorati: quale posto ho io nella tua vita, quanto conto, chi sono per te?

E l'altro risponde: tu sei la mia vita, sei la mia donna, il mio uomo, il mio amore.

Gesù vuol essere vivo dentro di noi.

Vuole che il nostro cuore sia la sua casa, la sua "famiglia".

Infatti, Egli dice: "Rimanete in me e io in voi." ( Gv 15,4 )

" Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.

Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando.

Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi." ( Gv 15,13-16 )

La fede opera per mezzo della carità. ( Gal 5,6 )

La conoscenza "per sentito dire", è assai diversa dall'assenso pieno, anche del cuore.

L'assenso del cuore indica che non ho più grande bisogno che mi venga ricordato dall'esterno una realtà religiosa.

È come l'averla scritta nel proprio cuore.

Gesù alla donna samaritana parla di una sorgente d'acqua viva che Lui dona e che zampilla nel nostro cuore.

È l'esperienza dell'assenso del cuore al Signore Gesù.

Ci sono difficoltà da superare per giungere all' "assenso del cuore"

Le difficoltà appaiono quando si tratta dei grandi temi di verità religiose, morali, che riguardano l'ambito dell'esistenza, dell'amore, della gioia, della vita e della morte; e che comportano una dedizione esistenziale piena.

Molte persone, purtroppo, non interiorizzano mai la fede.

Conclusione: la fede che opera per mezzo della carità giunge alla Comunione più alta, a noi non immaginabile: " Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola" ( Gv 17,21 )


Catechismo della Chiesa Catolica

La fede è innanzi tutto una adesione personale dell'uomo a Dio; … è l'assenso libero a tutta la verità che Dio ha rivelato. 150
l'assenso della fede non è « affatto un cieco moto dello spirito » 156

Codice di Diritto Canonico

Non proprio un assenso di fede, ma un religioso ossequio dell'intelletto e della volontà deve essere prestato alla dottrina, che sia il Sommo Pontefice sia il Collegio dei Vescovi enunciano circa la fede e i costumi, … 752

Summa teologica

Se il consenso sia l'atto di una potenza appetitiva o conoscitiva I-II q 15 a 1
Se l'atto della ragione possa essere comandato I-II q 17 a 6