Demitizzazione

È il programma di interpretazione della Bibbia proposto dal teologo tedesco R. Bultmann ( v. ) nel 1941 al fine di rendere il messaggio del Nuovo Testamento più comprensibile per l'uomo moderno.

Prendendo le mosse dalla constatazione della grande distanza culturale che separa la mentalità scientifica moderna da quella mitica propria del Nuovo Testamento, il processo di demitizzazione interpreta i testi biblici riportando alla luce l'annuncio esistenziale che, nascosto dal linguaggio mitico ( che esprime in veste mondana il discorso sul divino ), accomuna sia l'autore biblico che il lettore moderno; questi sarebbe così posto in condizione di comprendere autenticamente la Rivelazione.

È evidente il rischio che nell'interpretazione del testo biblico si elimini con la forma ritenuta mitologica anche il contenuto di annuncio.

v. Ermeneutica

È la traduzione, in linguaggio teologico-concettuale, del contenuto dei « miti », cioè di quei racconti che riguardano un avvenimento reale raccontato con simboli, immagini, generi letterari e artifici particolari.

Il processo interno di demitizzazione è stato applicato particolarmente dall'esegesi storico-critica ( con R. Bultmann come capofila ) ai testi del NT: in essi, al di là delle immagini e dei contenuti mitici, si cerca così di scoprire l'annuncio di fede valido per l'uomo d'oggi, ossia il kerygma esistenziale, senza preoccuparsi tanto della storicità o meno di testi, racconti e parole.

Per tale tipo di interpretazione quindi, l'importante è vedere quale sia l'opzione di fede che è a me richiesta nel mio tempo presente.