Monofisismo

Eresia di incerta determinazione per la diversità che i suoi fautori diedero alle parole móne ( "sola" ) e physis ( "natura" ): corifeo principale ne fu Éutiche ( 378-poco dopo 454 ), il quale asserì che in Cristo dopo l'Incarnazione esisteva solo più la natura divina, esprimendo però spesso opinioni contrastanti tra loro, per cui si dimostrò più ignorante che sostenitore di una concezione organicamente precisa.

Si chiamarono comunque ufficialmente "monofìsiti" quanti si opposero al Concilio di Calcedonia ( 451 ), il quale definì in Cristo due nature in una sola persona.

Concezione cristologica che riconosce "una sola natura" nell'unione di divino e umano in Cristo; in senso più lato, la tendenza a ridurre l'aspetto umano ( come per lo più è avvenuto ) o quello divino del mistero del Cristo.

La prima cristologia strettamente monofisita apparve nel sec. IV: Apollinare di Laodicea diffuse la tesi dell'unica natura di Cristo, escludendo la presenza di un'anima e di una psicologia umana nel Verbo Incarnato ( v. apollinarismo ).

La credenza monofisita più nota prese le mosse dal pensiero di Cirillo d'Alessandria, il quale per combattere il nestorianesimo ( v. ) adottò alcune formule di Apollinare sulla possibilità di distinguere due nature "prima dell'unione" ( cioè astrattamente ), ma una sola "dopo l'unione".

Tale formulazione, pur ambigua, non implicava nessun monofisismo reale, ma dopo il concilio di Efeso venne riproposta in forma più aggressiva da Eutiche, il cui monofisismo negava la reale umanità di Gesù, così da sopprimere l'umano nella riflessione teologica sull'Incarnazione e nella pietà verso il Cristo.

Il concilio di Calcedonia ( v. ) nel 451 ribadì la doppia natura nell'unica persona di Cristo e condannò definitivamente il monofisismo.

Alcune comunità cristiane rimasero però fedeli al monofisismo e da esse hanno preso origine alcune Chiese antiche orientali ( v. ).

È una dottrina cristologica, propugnata dal monaco Eutiche e condannata dal Concilio di Calcedonia ( 451 ), che afferma l'esistenza in Cristo di un'unica natura ( physis ) del Verbo incarnato, cioè la natura divina.