Meditazioni per le principali feste dell'anno

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MF 175

San Dionigi ( 256 ca )
9 ottobre

1 Durante la sua permanenza ad Atene, famosa città della Grecia, san Paolo convertì un gran numero di persone, tra le quali san Dionigi ( At 17,34 ), uno dei magistrati di quella città, illustre per nascita e molto versato nelle scienze umane.

Si trovava appunto ad Atene quando avvenne l'eclisse di sole mentre Gesù Cristo soffriva sul Calvario, segno che il Dio della natura stava morendo.

E quando san Paolo predicò agli Ateniesi un dio sconosciuto ( At 17,23 ), egli replicò: dev'essere lo stesso Dio alla cui morte la natura si commosse.

Quando poi san Paolo gli fece conoscere chi era questo Dio e che egli solo era degno dell'omaggio dell'umanità perché è lui che ha fatto il mondo e tutto ciò che esso contiene: che è il Signore del cielo e della terra; che ha creato gli uomini perché lo cercassero se mai arrivino a trovarlo e che questo Dio non era lontano da essi, perché è in lui che vivono, si muovono e sono ( At 17,24.27.28 ); subito Dionigi credette in lui e rinunciò al culto dei falsi dei.

Fu davvero ammirabile la conversione di questo grande Santo che dedicherà poi tutta la sua vita al servizio della Chiesa, sia con gli scritti sublimi che con la predicazione del Vangelo.

Se san Paolo avesse convertito solo san Dionigi, avrebbe fatto ugualmente un grande regalo alla Chiesa.

Spesso Dio si serve della cultura umana, acquistata attraverso lo studio delle varie discipline, per attirare gli uomini a sé.

così ha fatto con san Dionigi e con tanti altri santi.

2 Dopo la conversione Dionigi fu sempre fedele alla grazia e, in poco tempo, fu capace di istruire gli altri, predicando loro il santo Vangelo.

Inviato in Francia, fu subito nominato vescovo della principale città del Regno dove predicò con tanto zelo apostolico che molti dei suoi abitanti rinunziarono ai falsi dei e credettero in Gesù Cristo.

Come dobbiamo stimarci fortunati di avere ricevuto da lui i primi rudimenti della fede e la conoscenza del Dio che si deve adorare.

Quale onore dobbiamo rendere a questo Santo, soprattutto in questo giorno in cui la Chiesa celebra la sua festa.

E quale riconoscenza dobbiamo testimoniargli per averci procurato un bene così grande.

È però poco utile essere illuminati dalla Fede se non si vive secondo lo spirito del Cristianesimo e se non si osservano le massime del santo Vangelo.

È proprio questo il fine ultimo della fede: praticare ciò che si crede.

Scrive san Giacomo: La fede è morta se non è accompagnata dalle buone opere.

Voi credete certamente che c'è un Dio solo e fate bene, però anche i demoni lo credono; ma l'uomo è giustificato dalle sue opere e non solo dalla fede ( Gc 2,17.19.24 ).

Convincetevi che la conversione che più conta è quella del cuore e che, senza di essa, quella dello spirito è completamente sterile.

Fate crescere la vostra fede e anche la vostra pietà aumenterà.

3 Essere perseguitati e morire per difendere e sostenere la fede da essi annunziata è, spesso, la ricompensa che ricevono in questa vita gli uomini apostolici.

Il discepolo - dice Nostro Signore - non è più grande del maestro né l'apostolo di chi l'ha inviato ( Gv 13,16 ).

E aggiunge: Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi ( Gv 15,20 ).

Così è capitato a san Dionigi, dopo aver predicato per tanti anni il Vangelo.

I diavoli, che si facevano adorare nei diversi idoli dei falsi dei, non riuscivano a sopportare le numerose conversioni, anche di uomini illustri, che questo uomo apostolo faceva.

Fu quindi imprigionato, flagellato crudelmente e gettato in pasto alle fiere che, rispettando la sua santità non lo toccarono nemmeno; infine fu condannato alla decapitazione.

Questo fu il termine delle fatiche di san Dionigi e il frutto di tutto ciò che aveva compiuto per diffondere in questo regno la Religione e il culto del vero Dio.

Poiché questo fu anche il termine e la consumazione della vita di Nostro Signore Gesù Cristo e di tutto il suo operato sulla terra a favore della nostra salvezza, era giusto che san Dionigi avesse lo stesso trattamento del suo Maestro e morisse di morte crudele.

Ed egli fu felice di spargere il suo sangue per testimoniare a Gesù Cristo la fedeltà al suo servizio e al ministero che gli aveva affidato.

Anche voi, come san Dionigi, siete chiamati ad annunziare le verità del santo Vangelo: cercate di essere fedeli a questo ministero e fate in modo che i vostri alunni siano istruiti bene nei misteri della nostra santa Religione.

Ma, dopo aver consumato la vostra vita nel compimento di questo santo lavoro, non aspettatevi altra ricompensa che quella di soffrire e di morire in mezzo ai dolori, proprio come Gesù Cristo ( 2 Cor 1,4 ).

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