S. Giovanni Battista De La Salle


Combatte l'ignoranza per tutta la vita, e molti combattono lui.

Nato da genitori nobili, ma non ricchi, e con dieci figli, Giovanni Battista si laurea in lettere e filosofia; è sacerdote nel 1678, e a Reims assume vari incarichi, collaborando anche all'attività delle scuole fondate da Adriano Nyel, un laico votato all'istruzione popolare.

Scuole che vanno male, però, soprattutto perché hanno maestri ignoranti e senza stimoli.

E di qui parte lui.

Dai maestri.

Riunisce quelli di Nyel in una casa comune, vive con loro, studia e li fa studiare, osserva metodi e organizzazione di altre scuole …

Comunica a questi giovani raccogliticci la gioia dell'insegnamento, dell'aprire scuole; li appassiona a un metodo che da "ripetitori" li fa veri "insegnanti", abolendo le lezioni in latino, e introducendo in ogni disciplina la viva lingua francese.

Da quel primo nucleo ecco svilupparsi nel 1680 la comunità dei "Fratelli delle Scuole Cristiane": il sodalizio degli educatori.

In genere non sono preti ( lui li vuole laici, vicini al mondo che devono istruire nella fede, nel sapere, nelle professioni ); vestono una tonaca nera con pettorina bianca, con un mantello contadino e gli zoccoli, e sotto la guida del La Salle aprono altre scuole.

Nel 1687 hanno già un loro noviziato.

Nel 1688 sono chiamati a insegnare a Parigi dove in un solo anno i loro allievi superano il migliaio.

Poi cominciano le battaglie, e tutto sembra crollare.

Il fondatore si trova via via attaccato dall'alto clero di Parigi, da vari parroci e dall'autorità civile, dai cattolici integrali e dai giansenisti, abbandonato da gente che credeva fedele, e più tardi anche esautorato.

Lui in quei momenti si immerge – si inabissa, potremmo dire – nell'isolamento penitenziale, nella meditazione.

Studia e si studia.

Ma resiste, con la sua mitezza irreducibile.

Da Parigi dovrà portare la sua comunità nel paesino di Saint-Yon, presso Rouen.

Però la semina continua a dare frutti: nascono le scuole per adulti, le scuole per maestri, gli istituti d'istruzione nelle carceri, i collegi "di istruzione civile a pagamento": e i suoi libri, trattati e sillabari pilotano l'opera dei maestri.

Nei momenti più desolati giunge a dubitare della propria vocazione per la scuola e si accusa di nuocere alla stessa opera.

Ma intanto le dedica ogni energia, scrivendo e insegnando per il futuro dei Fratelli, che la fine del XX secolo troverà presenti e attivi ben oltre i confini della Francia e dell'Europa.

Quando muore nel piccolo centro di Saint-Yon, le sue case sono 23 e gli allievi diecimila.

Ma per i funerali accade l'imprevedibile: trentamila persone si riversano nel paese per dargli l'ultimo saluto.

Trentamila risposte a persecuzioni e tradimenti.

Papa Leone XIII lo canonizzerà nell'anno 1900.

E, cinquant'anni dopo, Pio XII lo proclamerà "patrono celeste presso Dio di tutti gli insegnanti".