Opuscoli

Regole che mi sono imposto

1. Non uscirò se non è necessario, e senza avere prima riflettuto, per un quarto d'ora e dinanzi a Dio, per chiedermi se la necessità è reale o solo immaginaria.

Se la cosa è impellente, rifletterò almeno per la durata di un Misererò, per ispirare al mio animo qualche buon sentimento.

2. Fisserò, ogni giorno, un quarto d'ora di tempo di cui mi servirò per rinnovare la mia consacrazione alla SS.ma Trinità.

3. È buona regola di condotta non fare distinzione tra gli interessi del proprio stato e quelli della salvezza e della perfezione.

Convinciamoci che è solo compiendo i doveri del nostro stato che raggiungeremo la salvezza e arriveremo alla perfezione, purché tutto si faccia tenendo sempre presente l'ordine di Dio.

Non bisogna mai perdere di vista questa verità.

4. Quando andrò a fare visita a qualcuno sarò molto attento a dire solo il necessario e a non parlare degli affari del mondo o di argomenti inutili.

Farò in modo che la visita non duri più di mezz'ora.

5. Almeno venti volte al giorno compirò le mie azioni in unione a quelle di Nostro Signore, cercando di uniformarmi alle sue opinioni e alle sue intenzioni.

A questo scopo terrò con me un foglietto sul quale farò un forellino ogni volta che l'avrò fatto; per ogni volta che non l'avrò fatto, prima di andare a riposare, reciterò un Pater e bacerò la terra dopo ogni Pater.

6. Se i miei Fratelli mi chiederanno un parere, pregherò nostro Signore che sia lui a darlo.

Se l'argomento è serio, mi raccoglierò un momento in preghiera che trascorrerò nel raccoglimento, elevando il mio animo a Dio durante questo tempo.

7. Quando [ i Fratelli ] si accuseranno delle loro colpe, me ne sentirò responsabile dinanzi a Dio, perché non mi sono preoccupato abbastanza di prevenirle, sia dando loro quegli avvisi che era mio dovere dare, sia vigilando su di essi.

Se dovrò imporre loro una penitenza, ne imporrò una più grande a me; se poi la mancanza è piuttosto grave, oltre a punirmi, troverò un momento di riflessione personale, della durata di una mezz'ora, meglio ancora di un'ora, soprattutto in serata e per diversi giorni di seguito, per chiederne perdono a Dio.

Se mi considero, nei loro riguardi, il rappresentante di Nostro Signore, lo devo essere in considerazione dell'obbligo che ho di portare i loro peccati su di me, come Nostro Signore ha portato i nostri, perché è questo l'incarico che Dio mi ha imposto nei loro riguardi.

8. Considererò sempre l'opera della mia salvezza, come anche quella dell'istituzione e dell'andamento della nostra Comunità, come l'opera di Dio.

E a Dio, perciò, che ne affiderò la cura, limitandomi, per quello che mi concerne, a eseguire i suoi ordini.

Lo consulterò spesso per conoscere ciò che debbo fare sia nei riguardi dell'uno che dell'altro, ripetendo frequentemente le parole del profeta Abacuc: Domine, opus tuum.

9. Debbo considerare spesso che io sono solo uno strumento che non serve a nulla se non è manovrato dall'operaio; debbo, perciò, attendere gli ordini dalla Provvidenza divina per agire.

Ma debbo anche stare attento a non eluderli, una volta che li ho conosciuti.

10. Qualunque sia il mio stato d'animo, seguirò sempre un ordine e il regolamento del giorno, con la grazia di Nostro Signore, la sola in cui pongo la mia fiducia, anche se finora non sono riuscito a farlo sempre.

Se mi dovesse capitare di cambiare stato d'animo, la prima cosa a cui attenderò sarà di redigere, durante un giorno di ritiro, un nuovo regolamento.

11. Se mi capita di fare un viaggio, farò un giorno di santo ritiro per ben dispormici e farò di tutto, strada facendo, per dedicare all'orazione almeno tre ore al giorno.

12. Quando una persona, sia essa un Superiore o no, mi infastidirà e, naturalmente parlando, mi indisporrà in qualche cosa, eviterò di farvi cenno; se poi qualcuno me ne parlerà, lo scuserò e farò capire che ha fatto bene a comportarsi così.

13. Devo stare molto attento al tempo che ho perduto, perché non mi accada di perderne altro: l'unico rimedio che posso prendere è controllarmi molto; per poter esercitare su di me un grande controllo, credo che ci sia una sola cosa da fare: vivere molto ritirato.

14. E buona regola non affannarsi a sapere ciò che si deve fare, ma fare alla perfezione quello che si sa fare.

15. Ogni mattina dedicherò un quarto d'ora di tempo per prevedere le faccende che mi capiteranno, in modo di compierle bene, e le occasioni di cadere, che potrei avere, per tenermene lontano.

Prenderò le misure necessarie perché tutto si svolga bene durante la mia giornata.

16. In passato ho spesso tralasciato di recitare il Rosario, benché sia una preghiera di regola nella nostra Comunità; d'ora in poi non andrò a dormire se non dopo averlo recitato.

17. È anche necessario non lasciar trascorrere neanche un giorno senza fare visita al SS. Sacramento, tranne che mi trovi in viaggio, s'intende; ma anche in questo caso, se mi capita di passare vicino alla chiesa di qualche villaggio, mi inginocchierò per adorare il SS.mo Sacramento.

Sarò fedele a farlo tutte le volte che mi capiterà.

18. Farò di tutto per elevare il mio cuore a Dio all'inizio di ogni azione; non darò inizio ad alcun lavoro se prima non mi sono raccolto in preghiera.

19. La Regola comunitaria prescrive di non entrare in casa o nella propria camera senza aver pregato Dio e rinnovato la nostra attenzione a lui: farò di tutto per non mancare a questo precetto.

20. Ogni giorno reciterò un Pater noster con grandissima devozione, attenzione e fede e lo farò per obbedire a Nostro Signore che ci ha insegnato e comandato di recitarlo.

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