La città di Dio

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Libro I

Premessa

[ Dalle Ritrattazioni 2,43 ]

Lettera 212a. Scritta nel 426.

Sommario

Premessa. L'intenzione e l'argomento dell'opera

1. I barbari nel saccheggio di Roma in onore a Cristo hanno risparmiato gli avversari del nome di Cristo.

2. Non si sono mai avute guerre in cui i vincitori in onore agli dèi dei popoli sconfitti hanno risparmiato i vinti.

3. Con poca avvedutezza i Romani credettero di essere protetti dagli dèi penati che non furono capaci di difendere Troia.

4. Il luogo di rifugio dedicato a Giunone in Troia non scampò alcuno dei Greci, mentre le basiliche degli Apostoli scamparono dai barbari tutti coloro che vi si rifugiarono.

5. Il parere di Catone sulla generale usanza che i nemici demolissero le città vinte.

6. Anche i Romani, dopo aver preso le città, non risparmiavano i vinti rifugiati nei templi.

7. Nel saccheggio di Roma le azioni efferate derivarono dall'usanza della guerra, quelle miti dal potere del nome di Cristo.

8. Vantaggi e svantaggi che spesso sono comuni a buoni e cattivi.

9. Le ragioni delle prove da cui buoni e cattivi sono afflitti.

10. Nella perdita dei beni terreni i santi non perdono nulla.

11. Il fine della vita terrena più lunga o più breve.

12. L'impedimento alla sepoltura dei cadaveri non toglie nulla ai cristiani.

13. Il motivo per cui si devono seppellire i corpi dei cristiani.

14. Il conforto divino non mancò mai ai cristiani in prigionia.

15. In Regolo si ha un esempio della sopportazione volontaria della prigionia per la religione, ma non poté essergli di aiuto, sebbene adorasse gli dèi.

16. Se la virtù della coscienza ha potuto esser violata senza il consenso della volontà dagli stupri che eventualmente le vergini consacrate hanno subito in prigionia.

17. La morte volontaria per timore della pena o del disonore.

18. La violenza e la libidine che la coscienza subisce contro volere nel corpo sottomesso con la forza.

19. L'episodio di Lucrezia che si uccise per lo stupro subito.

20. Non v'è passo della Scrittura che consenta ai cristiani il diritto a una morte volontaria.

21. Le uccisioni che non rientrano nel reato di omicidio.

22. Se è possibile che la morte volontaria esprima in qualche caso lagrandezza d'animo.

23. Come giudicare l'esempio di Catone che si uccise perché non sopportava la vittoria di Cesare.

24. I cristiani si distinguono nel coraggio per cui Regolo fu superiore a Catone.

25. Il peccato non si deve evitare col peccato.

26. Quale giustificazione si può attribuire ad azioni illecite quando si viene a conoscere che sono state compiute da uomini santi.

27. Se si può incontrare una morte volontaria per evitare il peccato.

28. Con quale giudizio di Dio è stata permessa la libidine dei nemici nel corpo di individui consacrati alla continenza.

29. Che cosa deve rispondere la famiglia di Cristo agli infedeli quando obiettano che Cristo non l'ha difesa dalla barbarie dei nemici.

30. La obbrobriosa prosperità di chi vorrebbe abbondare chi si lamenta della civiltà cristiana.

31. La graduale immoralità con cui crebbe fra i Romani la passione del potere.

32. L'istituzione degli spettacoli.

33. L'immoralità dei Romani che la rovina della patria non ha eliminato.

34. La bontà di Dio ha reso più sopportabile la strage di Roma.

35. Figli della Chiesa nascosti tra gli infedeli e falsi cristiani nella Chiesa.

36. Gli argomenti da discutersi in seguito.

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