Le diverse questioni a Simpliciano

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Libro 2 - Questione 6

6 - Lo spirito ingannatore e il re Acab

Riguardo poi allo spirito di menzogna, dal quale fu ingannato Acab, ( 1 Re 22,20-23 ) lo dobbiamo intendere nel senso chiarito, a mio parere, sufficientemente in precedenza: cioè Dio onnipotente e giusto dispensatore di castighi e premi, a seconda dei meriti, si serve non solo di ministri buoni e santi per le opere buone ma anche di cattivi per opere corrispondenti.

Poiché costoro, mossi dalla loro perversa inclinazione, desiderano danneggiare, ne ricevono il permesso solo nella misura decisa da colui che tutto dispone con misura, calcolo e peso. ( Sap 11,21 )

Il profeta Michea ne ha parlato come gli è stato rivelato.

Infatti una realtà nascosta e assai misteriosa è manifestata ai Profeti in un modo comprensibile al senso umano, anche quando nella rivelazione viene istruito dalle immagini delle cose, come fossero parole.

Ora è difficile da comprendere e molto lungo da spiegare come Dio, ovunque e totalmente presente, compia queste cose; come i santi Angeli e tutti gli spiriti sublimi e purissimi, creati da Dio, consultino la semplice, immutabile sua verità e realizzino nel tempo, per quanto conviene alle creature inferiori, ciò che vedono in lui eternamente giusto; come anche gli spiriti decaduti, che non hanno perseverato nella verità, incapaci, a causa della impurità e della degradazione delle loro passioni e pene, di contemplare e consultare interiormente la verità presente, attendano segnali esteriori da parte della creatura per essere da loro spinti a compiere o meno qualcosa; in che modo poi essi, imprigionati e incatenati, siano obbligati dalla legge eterna, che governa l'universo, ad aspettare il permesso di Dio e di sottomettersi al suo ordine.

Avverto però il timore che le cose dette da me non corrispondano alla tua aspettativa e siano di peso alla tua prudenza.

Poiché tu volevi che, in risposta a tutti i tuoi quesiti, ti inviassi un breve opuscolo, io te ne ho mandati due e, per di più, molto estesi; e probabilmente non ho neppure risposto con chiarezza e diligenza alle tue domande.

Per questo, in riparazione dei miei errori, mi raccomando alle tue intense ed assidue preghiere.

Ti chiedo inoltre con insistenza un parere su quest'opera: molto rapido ma rigorosissimo e, purché sia il più sincero, non rifiuto l'assoluta severità.

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