I lettera ai Corinti

X - Abramo

1. Abramo, chiamato l'amico, fu trovato fedele nell'essere ubbidiente alle parole di Dio.

2. Egli per ubbidienza uscì dalla sua terra, dalla sua parentela e dalla casa di suo padre.

Per aver abbandonato una piccola terra, una parentela insignificante e una umile casa, ereditò le promesse di Dio.

3. Dice a lui ( il Signore ): "Esci dalla tua terra, dalla tua parentela, dalla casa di tuo padre per andare nel paese che ti mostrerò.

Farò di te una grande nazione, ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai benedetto.

Benedirò quelli che ti benediranno e maledirò quelli che ti malediranno e in te saranno benedette tutte le tribù della terra".

4. E di nuovo, nel separarsi da Lot, Dio gli disse: "Alza i tuoi occhi e dal luogo ove sei guarda a nord, a mezzogiorno e ad oriente verso il mare.

Tutta la terra che tu vedi la darò a te e alla tua discendenza per sempre.

5. Renderò la tua discendenza come la sabbia della terra.

Se qualcuno può contare la sabbia della terra, conterà anche la tua discendenza".

6. E di nuovo parla: "Dio condusse fuori Abramo e gli disse: guarda il cielo e conta le stelle se puoi contarle.

Così sarà la tua discendenza.

Abramo credette a Dio e gli fu reputato a giustizia".

7. Per la fede e l'ospitalità gli fu dato un figlio nella vecchiaia e per obbedienza lo offrì in sacrificio a Dio sopra uno dei monti che gli indicò.

XI - Lot

1. Per l'ospitalità e la pietà Lot fu salvato da Sodoma, quando tutta la regione fu punita dal fuoco e dallo zolfo.

Chiaramente il Signore mostrava che egli non abbandona quelli che sperano in lui, e manda punizioni e tormenti a quelli che sono ribelli.

2. Infatti la moglie uscita insieme a Lot, poiché era di diversi sentimenti e in disaccordo, fu trasformata in una colonna di sale.

Fu posta quale segno sino ai nostri giorni, perché fosse noto a tutti che si separano e non credono alla potenza di Dio, sono di condanna e di esempio a tutte le generazioni.

XII - Raab

1. Per la fede e l'ospitalità fu salvata la meretrice Raab.

2. Quando Gesù di Nave mando gli esploratori a Gerico e il re della regione seppe che erano venuti ad esplorare la sua terra mandò gli uomini per prenderli e ucciderli.

3. L'ospitale Raab allora, dopo averli accolti, li nascose nella soffitta sotto gli steli di lino.

4. Sopraggiunti ( i messi ) del re le dissero: "Quelli che sono venuti ad esplorare la nostra terra sono entrati da te; cacciali fuori, il re comanda così".

Essa rispose: "Gli uomini che cercate sono entrati da me, ma subito sono usciti e camminano sulla strada" e mostrava loro la direzione opposta.

5. Disse agli uomini ( che aveva nascosto ): "So bene che il Signore Iddio vi affida questa terra; lo spavento e il terrore sono caduti sugli abitanti.

Quando ve ne sarete impadroniti salvate me e la casa di mio padre".

6. Essi le risposero: "Sarà come tu hai detto.

Quando ti accorgi che stiamo per venire, riunisci tutti i tuoi sotto il tuo tetto e saranno salvi; quanti saranno trovati fuori della casa saranno uccisi".

7. Stabilirono di dare un segnale, di appendere, cioè, dello scarlatto alla casa.

Si manifestava così che per mezzo del sangue del Signore ci sarebbe stato il riscatto per tutti quelli che credono e sperano in Dio.

8. Vedete, carissimi, che in questa donna non c'era solo la fede, ma anche la profezia.

XIII - L'umiltà

1. Dunque, fratelli, siamo umili deponendo ogni baldanza, boria, stoltezza ed ira e facciamo quello che è scritto.

Dice infatti lo Spirito Santo: "Il saggio non si glori della sua sapienza né il forte della sua forza, né il ricco della sua ricchezza, ma chi si gloria si glori nel Signore, di ricercarlo e di praticare il diritto e la giustizia".

Ricordiamoci soprattutto delle parole che il Signore Gesù disse insegnandoci la benevolenza e la magnanimità.

2. Così disse: "Siate misericordiosi per ottenere misericordia; perdonate per essere perdonati; come farete agli altri, così sarà fatto a voi; come date, così sarà dato a voi; come giudicate, così sarete giudicati; la bontà che usate, sarà usata; la misura con la quale misurate, sarà di misura per voi".

3. Rafforziamoci in questo comandamento e in questi precetti, per procedere umili ed ubbidienti alle Sue sante parole.

Dice la sua santa parola:

4. "A chi rivolgerò lo sguardo se non al mite, al pacifico e a chi teme le mie parole?".

XIV - L'orgoglio

1. È giusto e santo, fratelli, che noi siamo ubbidienti a Dio, piuttosto che seguire nell'arroganza e nella sedizione i capi dell'esecranda gelosia.

2. Noi ci esponiamo non ad un danno leggero, bensì ad un grande pericolo se audacemente ci abbandoniamo ai voleri di uomini che gettano nella contesa e nelle sedizioni per distoglierci da ciò che è bene.

3. Siamo buoni gli uni verso gli altri, secondo la compassione e la dolcezza di chi ci ha fatti.

4. È scritto: "I buoni abiteranno la terra, e gli innocenti resteranno su di essa, ma i peccatori vi saranno sterminati".

5. E dice di nuovo: "Ecco l'empio esaltato e innalzato come i cedri del Libano; passai e non c'era più e cercai il luogo dov'era e non lo trovai.

Custodisci l'innocenza e osserva la rettitudine.

Per l'uomo pacifico c'è una posterità".

XV - Unità e pace

1. Uniamoci, dunque, a quelli che religiosamente vivono la pace e non a quelli che la vogliono con ipocrisia.

2. Dice infatti: "Questo popolo mi onora con le labbra e il suo cuore è lontano da me".

3. E di nuovo: "Con la bocca mi benedicevano e con il cuore mi maledicevano".

4. Di nuovo dice: "Lo amavano con la bocca e con la lingua gli mentivano, il loro cuore non era retto con lui, né rimanevano fedeli alla sua alleanza".

5. Per questo "divengano mute le loro labbra ingannatrici che dicono iniquità contro il giusto".

E di nuovo: "Disperda il Signore tutte le labbra ingannatrici, la lingua orgogliosa, quelli che dicono: noi renderemo potente la nostra lingua, le nostre labbra sono per noi.

Chi è padrone di noi?

6. Per la miseria dei poveri e i lamenti dei bisognosi mi leverò, dice il Signore, li porrò in salvo;

7. e parlerò liberamente con loro".

XVI - Umiltà di Cristo

1. Cristo è degli umili, non di chi si eleva sul suo gregge.

2. Lo scettro della maestà di Dio, il Signore Gesù Cristo, non venne nel fragore della spavalderia e dell'orgoglio - e l'avrebbe potuto - ma nell'umiltà di cuore, come lo Spirito Santo ebbe a dire di lui:

3. "Signore, chi credette alla nostra voce? e il braccio del Signore a chi fu rivelato?

Noi l'annunciammo alla sua presenza: egli è come un fanciullo, come una radice nella terra assetata; non ha apparenza né gloria.

Noi lo vedemmo, non aveva una bella apparenza, ma l'aspetto suo era spregevole, lontano dall'aspetto degli uomini.

Come l'uomo che è nel dolore e nel travaglio e che sa sopportare l'afflizione perché nasconde il suo volto, non fu onorato e tenuto in considerazione.

4. Egli porta i nostri peccati e soffre per noi, e noi l'abbiamo considerato punito, castigato da Dio e umiliato.

5. Egli fu ferito per i nostri peccati e tribolato per le nostre malvagità.

Il castigo che ci dà salvezza è su di lui; fummo risanati per le sue lividure.

6. Tutti come pecore eravamo sbandati; l'uomo si era sviato dal suo cammino.

7. E il Signore diede lui per i nostri peccati, e lui per essere stato maltrattato, non apre bocca.

Come pecora fu condotto al macello e come l'agnello muto davanti a chi lo tosa, così egli non apre la sua bocca.

Nell'umiliazione fu tolta la sua condanna.

8. Chi spiegherà la sua generazione? La sua vita è presa dalla terra.

9. Per le malvagità del mio popolo è giunto alla morte.

10. E darò i malvagi in cambio della sua sepoltura e i ricchi in cambio della sua morte.

11. Se fate sacrifici per il peccato, la vostra anima vedrà una lunga posterità.

12. E il Signore vuole liberarlo dall'afflizione della sua anima, mostrargli la luce e plasmarlo con l'intelligenza e giustificare il giusto che si fa servo di molti; ed egli porterà i loro peccati.

13. Per questo egli erediterà molti e dividerà le spoglie dei forti come ricompensa, poiché fu consegnata alla morte la sua anima, e fu considerato tra i malvagi.

14. Egli portò i peccati di molti e fu tradito per i loro peccati".

15. E di nuovo egli dice: "Io sono un verme e non un uomo, obbrobrio degli uomini e disprezzo del popolo.

16. Tutti quelli che mi vedono mi scherniscono, parlano tra le labbra e scuotono il capo: ha sperato nel Signore, Lui lo liberi, lo salvi se lo vuole".

17. Vedete, carissimi, quale modello ci è dato!

Se il Signore si è umiliato a tal punto, che cosa faremo noi che, per mezzo suo, siamo venuti sotto il giogo della sua grazia?

XVII - Umiltà di santi

1. Siamo imitatori di quelli che camminavano nelle pelli di capra e di pecora annunziando la venuta di Cristo.

Alludiamo ai profeti Elia ed Eliseo ed anche Ezechiele, ed oltre a questi anche a coloro che resero testimonianza.

2. Fu grandemente testimoniato Abramo e fu chiamato amico di Dio, e dice con umiltà guardando alla gloria di Dio: "Io sono polvere e cenere".

3. Anche di Giobbe è scritto così: a Giobbe era giusto, irreprensibile, veritiero, pio, alieno da ogni male".

4. Ma egli si accusa dicendo: "Nessuno è mondo da macchia, neppure se la sua vita è di un giorno".

5. Mosè fu chiamato "il fedele in tutta la sua casa" e per il suo servizio Dio punì l'Egitto con i flagelli e i tormenti.

Ma egli, grandemente onorato, non si vantò e disse dal roveto quando ebbe la rivelazione: "Chi sono io, perché mandi me?

Io sono debole di voce e di lingua tarda".

6. E di nuovo dice: "Io sono vapore che esce dalla pentola".

XVIII - Umiltà di David

1. Che diremo di David cui fu data testimonianza?

A lui disse il Signore: "Ho trovato un uomo secondo il mio cuore, David figlio di Iesse; lo unsi nella mia eterna misericordia".

2. Ma anch'egli dice a Dio: "Abbi pietà di me, secondo la tua grande pietà e la pienezza della tua compassione cancelli la mia iniquità.

3. Lavami dalla mia malvagità e purificami dal mio peccato perché io conosco la mia iniquità e il mio peccato mi è sempre davanti.

4. Contro te solo ho peccato ed ho fatto il male alla tua presenza, perché tu sia trovato giusto nelle tue parole e vinca quando sei chiamato in giudizio.

5. Ecco, sono stato concepito nell'iniquità e nei peccati mi concepì mia madre.

6. Ecco, tu hai amato la verità e mi hai svelato gli arcani e i segreti della tua sapienza.

7. Mi aspergerai con l'issopo e sarò purificato, mi laverai e sarò bianco più della neve.

8. Mi farai sentire allegria e gioia ed esalteranno le ossa umiliate.

9. Distogli il tuo volto dai miei peccati e cancella tutte le mie iniquità.

10. Crea in me un cuore puro, o Dio, e rinnova nelle mie viscere uno spirito retto.

11. Non cacciarmi dal tuo cospetto e non togliere da me il tuo santo spirito.

12. Dammi la gioia della tua salvezza e fortificami con lo spirito che mi guidi.

13. Insegnerò ai perversi le tue vie e gli empi si convertiranno a te.

14. Purificami dai delitti di sangue, o Dio, Dio della mia salvezza.

15. La mia lingua celebrerà la tua giustizia.

Signore tu aprirai la mia bocca e le mie labbra annunzieranno la tua lode.

16. Se tu volessi un sacrificio lo darei; tu non ti compiaci di olocausti.

17. È sacrificio a Dio uno spirito contrito; Dio non disprezzerà un cuore contrito ed umiliato".

XIX - La pace

1. L'umiltà e la modestia di siffatti uomini, tanto celebri per l'obbedienza, hanno reso migliori non solo noi, ma anche le generazioni a noi precedenti e quelli che recepiscono le parole di Lui nel timore e nella verità.

2. Partecipi, dunque, di molte e grandi azioni gloriose, corriamo verso la meta di pace dataci fin dal principio e guardiamo il padre e creatore di tutto l'universo.

Attacchiamoci ai doni e ai benefici della pace, magnifici e sublimi.

3. Contempliamolo con il pensiero e guardiamo con gli occhi dell'anima la grande sua volontà!

Consideriamo quanto sia equanime verso ogni sua creatura.

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