I lettera ai Corinti

L

1. Vedete, carissimi, come è cosa grande e meravigliosa la carità, e della sua perfezione non c'è commento.

2. Chi è capace di trovarsi in essa se non quelli che Dio ha reso degni?

Preghiamo dunque e chiediamo alla sua misericordia perché siamo riconosciuti nella carità, senza sollecitazione umana, irreprensibili.

3. Sono passate tutte le generazioni da Adamo sino ad oggi, ma quelli che con la grazia di Dio sono perfetti nella carità raggiungono la schiera dei più, che saranno visti nel novero del regno di Cristo.

4. Infatti è scritto: "Entrate nelle vostre stanze per pochissimo, finché passa la mia ira e il mio furore; mi ricorderò del giorno buono e vi risusciterò dai vostri sepolcri".

5. Siamo beati, carissimi, se eseguiamo i comandamenti di Dio nella concordia della carità, perché ci siano rimessi i peccati per la carità.

6. È scritto: "Beati quelli cui furono rimesse le malvagità e i cui peccati sono stati coperti; beato l'uomo del quale il Signore non considererà il peccato, né l'inganno è sulla sua bocca".

7. Questa beatitudine è per quelli scelti da Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore.

A lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

LI - Confessare le colpe

1. Chiediamo che ci siano perdonate le mancanze e le azioni ispirate dall'avversario.

Coloro che furono i capi della sedizione e dello scisma devono considerare la parte comune della speranza.

2. Quelli che vivono nel timore e nella carità vogliono incappare nelle ingiurie piuttosto essi stessi che il prossimo.

Preferiscono subire il biasimo per la bella e giusta armonia trasmessaci.

3. È meglio per l'uomo confessare le sue colpe che indurire il suo cuore, come si indurì il cuore dei rivoltosi contro il servitore di Dio, Mosè, e la loro condanna fu ben chiara;

4. poiché "discesero vivi nell'ade" e "la morte li pascolerà".

5. Il Faraone e il suo esercito e tutti i capi di Egitto, i carri e quelli che vi erano sopra, per questo motivo furono sommersi nel Mar Rosso e perirono.

I loro cuori insensati si erano induriti, dopo i miracoli e i portenti avvenuti in Egitto, mediante il servo di Dio Mosè.

LII

1. Fratelli, il Signore dell'universo non ha bisogno, non cerca nulla da nessuno tranne che si faccia a lui la confessione.

2. Dice, infatti, l'eletto David: "Mi confesserò al Signore e gli sarà accetto più di un giovenco che mette le corna e le unghie.

Vedano i poveri e gioiscano".

3. E di nuovo dice: "Offri a Dio un sacrificio di lode e rivolgi all'Altissimo le tue preghiere; invocami nel giorno della tua afflizione e io ti libererò e tu mi glorificherai".

4. "Sacrificio gradito a Dio è uno spirito contrito".

LIII - La carità di Mosè

1. Carissimi, voi conoscete le Sacre Scritture e le conoscete bene; avete meditato le parole di Dio.

Per il ricordo vi scriviamo queste cose.

2. Quando Mosè salì sul monte trascorrendo quaranta giorni e quaranta notti nel digiuno e nell'umiltà, a lui disse il Signore: "Discendi presto di qui perché il popolo tuo, che conducesti dalla terra di Egitto, ha prevaricato; si è presto allontanato dalla via che tu avevi prescritto, e si è fatto idoli di metallo fuso".

3. E disse a lui il Signore: "Ti ho parlato una volta e anche due dicendo: "Ho riguardato questo popolo e vedi è di dura cervice; lascia che lo distrugga.

Cancellerò il suo nome di sotto il cielo e farò di te una nazione grande, meravigliosa e molto più numerosa di questa" ".

4. E disse Mosè: "Giammai, Signore.

Rimetti il peccato a questo popolo, o cancella me dal libro dei viventi".

5. O grande carità! O perfezione insuperabile!

Un servo parla con libertà al Signore, implora il perdono per il popolo o chiede di essere eliminato anche lui con esso.

LIV - La pace del gregge di Cristo

1. Tra voi c'e qualcuno generoso, misericordioso e pieno di amore?

2. Dica: se per colpa mia si sono avuti sedizione, lite e scismi vado via.

Me ne parto dove volete e faccio quello che il popolo comanda purché il gregge di Cristo viva in pace con i presbiteri costituiti.

3. Ciò facendo si acquisterà una grande gloria in Cristo e ogni luogo lo riceverà.

"Del Signore è la terra e quanto essa contiene".

4. Così hanno fatto e faranno quelli che con una condotta senza rimorsi, sono cittadini di Dio.

LV

1. Per riportare gli esempi dei pagani, molti re e capi, in tempi di pestilenza, ammoniti dall'oracolo, si offrirono alla morte per salvare con il loro sangue i cittadini.

Molti abbandonarono le loro città perché cessasse la sedizione.

2. Sappiamo che molti tra noi si offrirono alle catene per liberare gli altri; molti si offrirono alla schiavitù e con il prezzo ricavato davano da mangiare agli altri.

3. Numerose donne rese forti dalla grazia di Dio compirono molte azioni virili.

4. La beata Giuditta, mentre la città era assediata, chiese agli anziani che la lasciassero andare nel campo degli avversari.

5. Si espose dunque al pericolo.

Uscì dalla città per amore della patria e del popolo che era assediato e il Signore diede Oloferne in mano di una donna.

6. Ester, perfetta nella fede, non si espose a minor pericolo per salvare le dodici tribù di Israele sul punto di perire.

Nel digiuno e nella umiltà implorò il Signore che tutto vede, Dio dei secoli.

Egli, vedendo l'umiltà dell'anima di lei, salvò il popolo per il cui amore affrontò il pericolo.

LVI - La protezione di Dio

1. Per quelli che si trovano in qualche peccato intercediamo anche noi, perché siano loro concesse la mansuetudine e l'umiltà e cedano non a noi ma alla volontà di Dio.

Così sarà fruttuoso e perfetto presso Dio e presso i santi il ricordo con la pietà.

2. Accettiamo il rimprovero per il quale nessuno deve indispettirsi, o carissimi.

La correzione che ci facciamo a vicenda è buona e assai vantaggiosa; ci unisce alla volontà di Dio.

3. Così dice la santa parola: "Il Signore mi ha educato con il rimprovero e non mi ha consegnato alla morte".

4 "Il Signore corregge chi ama e frusta ogni figlio che gli è accetto".

5. "Il giusto - dice - mi correggerà nella misericordia e mi proverà; l'olio dei peccatori non unga la mia testa".

6. E di nuovo dice: "Beato l'uomo che il Signore ha corretto; non ricusare l'ammonizione dell'onnipotente; egli fa soffrire, e di nuovo ristabilisce.

7. Percuote e le sue mani guariscono.

8. Sei volte ti trarrà dalle angustie e alla settima non ti toccherà il male.

9. Nella fame ti scamperà dalla morte, nella guerra ti libererà dalla mano di ferro.

10. E ti proteggerà dalla sferza della lingua, e non temerai i mali che sopravvengono.

11. Riderai degli ingiusti e dei malvagi e non temerai le bestie feroci;

12. perché esse saranno in pace con te.

13. Poi conoscerai che è in pace la tua casa, e la prosperità della tua tenda non viene mai meno.

14. Vedrai che è numerosa la tua discendenza e i tuoi figli come l'erba del campo.

15. Scenderai nel sepolcro come grano maturo mietuto alla stagione, o come mucchio dell'aia raccolto a suo tempo".

16. Guardate, carissimi, quanta è la protezione per quelli che sono corretti dal Signore.

Come padre buono ci corregge nell'avere misericordia di noi con un santo rimprovero.

LVII - Sottomissione ai presbiteri

1. Voi che siete la causa della sedizione sottomettetevi ai presbiteri e correggetevi con il ravvedimento, piegando le ginocchia del vostro cuore.

2. Imparate ad assoggettarvi deponendo la superbia e l'arroganza orgogliosa della vostra lingua.

È meglio per voi essere trovati piccoli e ritenuti nel gregge di Cristo, che avere apparenza di grandezza ed essere rigettati dalla sua speranza.

3. Così parla la sapienza maestra di virtù: "Ecco, io emetterò per voi una parola del mio spirito e insegnerò a voi il mio discorso.

4. Poiché chiamai e non ascoltaste, prolungai i discorsi e non foste attenti, ma frustraste i miei consigli e disobbediste ai miei richiami.

Anch'io riderò della vostra rovina, e mi rallegrerò se arriverà lo sterminio su di voi e se improvviso giungerà il tumulto e sovrasterà la catastrofe simile al turbine e quando avverranno l'angoscia e l'oppressione.

5. Accadrà che voi m'invocherete e non vi ascolterò; i cattivi mi cercheranno e non mi troveranno.

Odiarono la sapienza, non vollero saperne del timore del Signore, né vollero ascoltare i miei consigli e disprezzarono le mie esortazioni.

6. Per questo mangeranno i frutti della loro condotta e si sazieranno della loro empietà.

7. Saranno uccisi per aver commesso ingiustizie contro i fanciulli e il giudizio distruggerà gli empi.

Chi mi ascolta riposerà fiducioso sulla speranza e vivrà tranquillo lontano da ogni male".

LVIII - Umiltà nell'ubbidienza

1. Ubbidiamo dunque al suo nome santissimo e glorioso e sfuggiamo alle minacce fatte dalla Sapienza contro i disobbedienti, per riposare fiduciosi nel nome santissimo della sua Maestà.

2. Ascoltate il nostro consiglio, e non avrete a pentirvi.

Vive Dio, vive il Signore Gesù Cristo e lo Spirito Santo, la fede e la speranza degli eletti.

Chi avrà praticato in umiltà, con costante mitezza e senza rimpianto i comandamenti e i precetti dati da Dio sarà posto e annoverato nel numero dei salvati da Gesù Cristo, per mezzo del quale a Lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

LIX - La grande preghiera

1. Quelli che disubbidiscono alle parole di Dio, ripetute per mezzo nostro, sappiano che incorrono in una colpa e in un pericolo non lievi.

2. Noi saremo innocenti di questo peccato e chiederemo, con preghiera assidua e supplica, che il creatore dell'universo conservi intatto il numero dei suoi eletti che si conta in tutto il mondo per mezzo dell'amatissimo suo figlio Gesù Cristo Signore nostro, col quale ci chiamò dalle tenebre alla luce, dall'ignoranza alla conoscenza del suo nome glorioso,

3. a sperare nel tuo nome, principio di ogni creatura: Tu apristi gli occhi del nostro cuore perché conoscessimo te, il solo altissimo nell'altissimo dei cieli, il santo che riposi tra i santi, che umilii la violenza dei superbi, che sciogli i disegni dei popoli, che esalti gli umili e abbassi i superbi.

Tu che arricchisci e impoverisci, che uccidi e dai la vita, il solo benefattore degli spiriti e Dio di ogni carne, che scruti gli abissi, che osservi le opere umane, che soccorri quelli che sono in pericolo e salvi i disperati, creatore e custode di ogni spirito che moltiplichi i popoli sulla terra, e che fra tutti scegliesti quelli che ti amano per mezzo di Gesù Cristo, l'amatissimo tuo figlio mediante il quale ci hai educato, ci hai santificato e ci hai onorato.

4. Ti preghiamo, Signore, sii il nostro soccorso e sostegno.

Salva i nostri che sono in tribolazione, rialza i caduti, mostrati ai bisognosi, guarisci gli infermi, riconduci quelli che dal tuo popolo si sono allontanati, sazia gli affamati, libera i nostri prigionieri, solleva i deboli, consola i vili.

Conoscano tutte le genti che tu sei l'unico Dio e che Gesù Cristo è tuo figlio e "noi tuo popolo e pecore del tuo pascolo".

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