Suor Benigna Consolata Ferrero

L'Ostia, modello dell'anima religiosa

« Guarda in spirito l'Ostia: che cosa vedi?

Che è bianca, non ha la più piccola macchia.

Ecco la prima qualità: la purezza.

Vi sono tre sorta di purezza in un'azione:

1° - Bisogna che sia pura nell'intenzione, altrimenti è come quei frutti che in apparenza sono belli, ma dentro hanno il tarlo.

Io non metto sulla tavola del mio Eterno Padre, in paradiso, dei frutti bacati.

2° - Purità nell'esecuzione: bisogna compierla il meglio che si può, per amore.

3° - Non macchiarla, una volta fatta, con pensieri di compiacenza.

L'Ostia è rotonda, non ha punte, non ha angoli che possono far male a toccarla.

L'anima religiosa dev'essere così condiscendente, così dolce con il prossimo, da non fargli mai nessun male; mai un rifiuto, per quanto può e, se deve dare un rifiuto, che questo sia accompagnato da tanta soavità, che supplisca.

L'Ostia è piccola: vedi come Io mi contento di poco; mi nascondo sotto le specie di pane.

Così, l'anima religiosa deve imparare a contentarsi di poco, a non farsi sentire e poi ad avere un gran concetto delle cose piccole.

Un pane è molto più grosso di un'ostia, eppure l'Ostia mi contiene e il pane no, perchè l'Ostia è consacrata e il pane no.

Così nella tua vita, composta di tante piccole cose, se l'amore consacra tutte quelle tue piccole azioni, esse mi contengono, perchè tu fai tanti atti di carità nel farle e lo mi unisco sempre più a te; mentre, invece, anche un'azione più grande, più appariscente, che non è fatta per amore, ma per un fine umano, non mi contiene.

L'Ostia è leggera, eppure mi contiene tutto.

Così un'anima consacrata dall'amore diventa leggera, perchè l'amore la spoglia della volontà, del giudizio, dei desideri.

Un'anima così spogliata forma le mie delizie, e Io di queste anime fedeli mi formo un esercito per salvare il mondo.

Il mondo corre a precipizio, ma lo lo fermerò nella sua corsa vertiginosa con questo piccolo drappello di anime generose che combatteranno sotto la mia scorta.

Finalmente, l'Ostia non ha più che l'apparenza, ma non è più pane, è tutto Gesù; così un'anima giunta a lasciarsi possedere dall'amore, non vive più per sè, ma tutta per l'Amore.

Lasciati in tutto guidare dall'amore; l'amore ti condurrà sempre al sacrificio per la via più breve: quella dell'ubbidienza.

Se tu ubbidisci, mi ami; se mi ami, ubbidisci.

Un'anima religiosa che credesse di piacermi senza un vera ubbidienza, sarebbe come un invitato alle nozze che si presentasse alla cena senza la veste nuziale, che merita di essere cacciato fuori.

Ma lo non voglio un'ubbidienza da schiava, quella non mi onora; lo voglio un'ubbidienza amorosa, che cerca di fare sempre meglio, per potermi piacere sempre più.

Come un corpo senz'anima è inutile e se si corrompe è anche dannoso, così un'anima che non sia animata dalla mia vita divina, dalla grazia, non può fare del bene.

Io, nel mio Sacramento d'amore, sono sempre occupato ad adorare, a ringraziare, a placare e a pregare il mio Eterno Padre in favore degli uomini ».

« Sarò la piccola ostia di Gesù, che Gesù consacra, conserva e consumerà quando gli piacerà, e, come sua piccola fortunatissima ostia, non avrò altra vita che quella che l'Amore mi darà, fìnchè me la vorrà dare.

Imiterò il silenzio di Gesù nell'Eucaristia e quando dovrò parlare, lo farò a bassa voce e brevemente.

Gesù, divin Solitario nel SS. Sacramento, fa che ami, che imiti la tua solitudine eucaristica ».

Preghiera

« Mio dolcissimo Gesù, purezza infinita, carità ardentissima, santità per essenza, tu stai per venire a questo niente di niente, niente di bene, niente di buono, niente di virtù, niente di fedeltà, niente di gratitudine: dall'abisso profondo della mia miseria, ti supplico, nella tua infinita misericordia metti nel mio cuore ciò che desideri trovare quando vieni in me».

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