Suor Benigna Consolata Ferrero

« Il Signore fa prodigi per il suo fedele ». Sal 4,4

« Un'anima fedele mi rapisce il cuore con una moltitudine di piccoli atti che le creature chiamerebbero inezie, ma l'Amore non li chiama così.

L'Amore li stima, li desidera, li ispira e, quando sono fatti, li nasconde perchè nessuno glieli rubi.

Io voglio essere, d'ora innanzi, l'unica tua vita, siimi fedele.

Non voglio da te niente altro che amore, ma lo voglio tutto.

Quando mi offrirai un cuore vinto dall'efficacia dell'amore?

Dare all'Amore è dare a Dio, e chi dà a Dio riceve anche da Dio ed Egli non le dà altro che se stesso, perchè Dio è carità.

Chi più dà a Dio, più riceve e più torna a dare a Dio: è uno scambio, un commercio ineffabile di fedeltà e di grazia, di grazia e di fedeltà.

Dio non si ferma, se l'anima per prima non si ferma in questo commercio d'amore, con la sua infedeltà.

Per amare sinceramente, non è necessario sentire la consolazione sensibile, ma bensì fare la volontà di chi si ama: quindi il gusto è del tutto superfluo.

Alla fedeltà nell'amore sono concesse molte grazie, tra le quali quella certissima di un rapido progresso nella virtù.

Io cammino insieme all'anima con gioia, quando l'anima cammina con fedeltà e con gioia nella via dell'amore.

Le anime saranno lavorate dall'Amore secondo la loro fedeltà; non tutte ugualmente.

L'Amore opera in proporzione del desiderio che l'anima ha della sua perfezione.

Gesù, l'amante appassionato delle anime, si sceglie, fra di esse, quelle che a Lui meglio corrispondono, per poterne fare ciò che vuole.

Vi sono due sorta di fedeltà: vi è la fedeltà di amore e vi è la fedeltà di interesse.

Nella prima, l'anima si occupa solo dell'amore di Dio e della sua maggior gloria; nella seconda, invece, unisce il proprio interesse.

Un cuore piccolo mi può amare molto.

Io guardo alla carità, e la fedeltà continua alle più piccole cose è una grande prova di carità.

Ci si deve dare all'amore con gioia, con amore, con perseveranza, con prontezza, per sempre, senza pretese, senza riserve, con uguaglianza di spirito, anche in mezzo alle diverse disposizioni dell'anima, con fervore e con umiltà.

Se un masso di pietra si paragona a tutte le montagne del mondo, è cosa da poco, ma se questo masso cade su di una strada, ne intercetta il cammino; per poter passare, bisogna toglierlo.

Un'infedeltà può fermare il corso delle grazie; è vero che con un atto di carità si toglie, ma bisogna farlo, questo atto di carità.

La mortificazione è come il fondamento dei doni dello Spirito Santo: la mortifica-zione esterna, ma più ancora la mortificazione interna.

Tutte le volte che tu fai un atto di fedeltà, per piccolo che sia, ma lo fai con carità, cresci in grazia, cresci nella partecipazione della mia natura divina.

Una piccola cosa fatta per amore, può diventare il principio di grandi grazie.

Il seme è piccolissimo, eppure contiene in sè, in germe, tutta la pianta.

Il seme, quando è coltivato, germoglia, cresce e diventa albero.

Una piccola grazia, caduta in un cuore fedele, si sviluppa e cresce.

La fedeltà continua di un'anima mia sposa mi rapisce il cuore, e ha tale potere da trattenermi il braccio, perchè lo non punisca come potrei e dovrei punire i peccatori ».

Preghiera

« Gesù, Amore, Dio di carità infinita, Bontà senza limiti, io, miserabile niente, per onorare la tua incomparabile misericordia, mi offro, mi dono, mi consacro e mi abbandono per sempre all'amore del tuo amantissimo e tenerissimo Cuore.

O Gesù, come è impossibile che il fuoco non bruci e non consumi un piccolo pezzo di paglia che gli si getti dentro, così la tua accesissima carità consumi questo mio povero piccolo cuore che vuole essere tutto tuo ».

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