Suor Benigna Consolata Ferrero

Riparazione

« L'insulto ha spezzato il mio Cuore e vengo meno.

Ho atteso compassione, ma invano, consolatori, ma non ne ho trovati ». Sal 68,21

« Ho tanto desiderio di essere amato dagli uomini e il mio amore è spesso rifiutato.

É duro, per il mio Cuore, non essere compreso nell'amore!

Tu, almeno, dammi questo sollievo!

Credi al mio amore.

Fammi amare dalle anime: Io ho fame di essere amato.

Si ha un'idea troppo piccola della bontà di Dio, della sua misericordia, del suo amore verso le creature; si misura Dio con le creature e Dio non è limitato, e quindi non è limitata neppure la sua bontà.

Io sono un tesoro infinito messo dal mio Eterno Padre a disposizione di tutti; mi rifiutano, le mie creature, ma con quanto loro danno …

Lo comprenderanno solo nell'eternità.

Io amo gli uomini; Io amo teneramente gli uomini, li amo tenerissimamente come miei cari fratelli: benchè ci sia una distanza infinita tra me e loro, Io non la conto.

Il mio Cuore desidera di essere amato.

Io sono il divin mendicante d'amore, ma un mendicante che è quasi dappertutto rifiutato.

Il mio Cuore divino che ha tanto amato gli uomini, ha sete della salute delle anime loro e ne va amorosamente in cerca, ma il più delle volte non trova che dolorosi rifiuti, perchè il demonio, temendo che il mio amore riconquisti quelle anime che egli ha prese nei suoi lacci, fa loro vedere la pratica della virtù difficile a compiersi e molte cadono vittime in questo inganno.

Se tu sapessi il desiderio che ho di lavorare nelle anime!

Ma il mio amore ne trova poche che mi lascino la libertà di lavorarle come voglio.

Io ho un Cuore pieno d'amore per gli uomini e questo amore non è conosciuto, non è corrisposto, ma è disprezzato.

Tutte le ore che tu tardi a venire, sono altrettante grazie di cui ti privi; tutte le preferenze che tu fai alle creature, sono altrettante ingratitudini a mio riguardo.

Io sono il buon Salvatore: sono il Salvatore non solo di quelli che mi chiamano, ma anche di quelli che non mi chiamano, purchè non si oppongano al mio invito.

Quando si ama, si fa tutto per la persona amata.

Che cosa non ho fatto e che cosa non faccio tuttora per l'uomo?

Oh, se l'uomo potesse almeno intuire l'amore che gli porto!

Io faccio di tutto per farglielo conoscere, ma egli mi sfugge.

Il mondo è un mostro di ingratitudine, perchè non pensa a ringraziare Dio.

Coloro che professano e praticano la religione solo per metà, si lusingano di essere ciò che disgraziatamente non sono.

Povere anime: non vogliono togliersi la benda dagli occhi e vanno a rischio di cadere nel precipizio per la loro trascuratezza.

Io sono cacciato da tanti, come un re esiliato.

Sono tanto offeso, in questi giorni.

Il demonio entra trionfalmente in tanti cuori e mi caccia fuori in modo indegno e doloroso.

Quante anime, pur essendo da me potentemente attratte, non hanno il coraggio di dare un ultimo addio al peccato, al demonio e al mondo!

Fino a tanto che in questi cuori ancora albergano questi miei nemici, Io non posso entrare per stabilirvi la mia dimora.

Io amorevolmente li invito, ed essi si turano le orecchie per non sentirmi.

Io mi presento a loro ed essi volgono altrove lo sguardo per non vedermi e intanto il loro cuore è profondamente agitato.

Da una parte, le ispirazioni buone e sante di cambiar vita, gli amorosi inviti del mio Cuore divino, che si presenta loro paternamente aperto per riceverli; dall'altra, i violenti sforzi di Satana che non vuol lasciarsi sfuggire la preda, stabiliscono quest'anima in un vero tormento.

Ad ogni istante succedono nel mondo queste lotte spirituali.

Se si sapesse il torto che si fa a Dio con il dubitare della sua bontà!

Per quanto grandi, per quanto enormi e numerosi possano essere i peccati delle mie creature, Io sono sempre pronto a perdonarli, purchè esse ritornino a me.

Io non sgrido i peccatori, per quanto siano pieni di peccati, sono sempre pronto a riceverli purchè vengano a me con un cuore contrito e umiliato.

É il demonio che li sgrida, dopo averli spinti al male.

Se tu sapessi come il mio Cuore sente compassione di due sorta di anime: di quelle dei poveri peccatori che sono immersi nei peccati più di un pesce nell'acqua, e delle anime buone che sono turbate dalla diffidenza nella mia bontà, dallo scoraggiamento.

Queste non sono in peccato, è vero, ma soffrono.

Io sopporto qualunque altro difetto, ma la diffidenza della mia bontà non la posso soffrire; i pensieri di diffidenza non solo mi incoronano di spine il capo, ma anche il Cuore.

Io cerco delle anime vuote di sè, del mondo, di desideri propri, salvo quelli della gloria di Dio e del bene delle anime.

Sono poco amato perchè sono poco conosciuto; poche anime entrano nella mia intimità, perchè poche si spogliano di tutto.

Se un sacerdote comprendesse la sua dignità, ne morrebbe d'amore.

Il mio Cuore ha bisogno di uno sfogo: io cerco un'anima che voglia ricevere le mie grazie.

Lasciati amare.

Io preparo da tanto tempo le grazie, disponendo gli avvenimenti, le circostanze, e poi l'anima non le riceve: fa come l'ammalato che, invece di ingoiare la medicina, la lascia cadere a terra.

Si fa più conto di un guanto, di una veste, che della grazia; ma la grazia è un bene infinito perchè è una partecipazione della divina natura.

Trascurare una grazia, è come trascurare il mio Sangue, perchè l'ho acquistata con il mio Sangue.

Io faccio del tuo cuore un santuario per farvi riposare il mio Cuore che è oppresso dalle ingratitudini, dalle sconoscenze degli uomini.

Io amo i poveri peccatori: sono come tante pecore erranti che vanno abboccando ogni sorta di erba, e non vogliono sapere della pastura abbondante che loro ho preparato.

In questo tempo in cui sono tanto offeso nel mondo, lo cerco un rifugio nel tuo cuore.

Io voglio trovarvi un ambiente di silenzio, di raccoglimento, di pace, di amore.

Le mie grazie, che gli uomini particolarmente in questi tempi rifiutano, non vanno perdute; fanno come le acque di un fiume: quando trovano chiuso il passo da una parte, tornano indietro e poi vanno dove trovano aperto.

Prendi nel mio Cuore le grazie.

Hai ogni potere e ogni diritto sul mio Cuore: più prendi e più mi fai piacere.

Tu adesso puoi fare una cosa che neppure gli Angeli possono fare: patire per Gesù.

In paradiso, non potrai più patire; fa gran conto anche della più piccola pena, e come non lasceresti perdere il più piccolo frammento di ostia consacrata, così non lasciar perdere la più piccola pena.

Com'è doloroso amar tanto e non essere amati, e Io non mi stanco; chiedo sempre amore e nessuno me lo concede, e non solo non mi amano, ma mi odiano e v'ha perfino chi, potendolo, mi farebbe scomparire perchè gli do noia.

Sai tu ciò che mi trattiene dal castigare questi perversi?

Sono le preghiere dei giusti e pure le tue, che disarmano il braccio della mia divina giustizia.

Quando smetti di pregare, smetto di fare misericordia.

Fai una grande opera di carità, pregando per i peccatori, perchè ottieni loro la vita eterna.

Io non posso non esercitare la mia giustizia: come Dio, devo punire il peccato.

Se lo punissi come merita, dovrei sterminare quasi tutto il mondo.

É peggio il male di adesso, di quando ho mandato il diluvio universale, perchè adesso gli uomini hanno più grazie.

Guardami, amami, imitami, fammi amare, desidera che Io sia amato, ripara.

Se tu mi guardi, mi ami; se mi ami, mi imiti, perchè quando una persona ne ama un'altra, la imita.

Una sola lacrima versata con una contrizione perfetta, unita ai miei meriti infiniti, può riparare tutta una vita.

Che tutte le tue azioni portino l'impronta della riparazione, così consolerai il mio Cuore.

Pochi pensano con ardore a salvare le anime; pensano di più alla loro santificazione individuale, e non pensano che, adoperandosi a santificare le anime, la procurerebbero ancor meglio.

Come è difficile vincere l'egoismo spirituale!

Io amo talmente le anime, che, se fosse necessario perchè un'anima di quelle che vanno dannate si salvasse, verrei di nuovo sulla terra a patire tutto quello che ho patito.

Non si conosce il valore di un'anima, perchè non la si vede, non la si tocca; del corpo si ha tanta cura perchè lo si vede, lo si sente, ma il corpo deve morire, mentre l'anima è immortale.

Io vado sempre in cerca di cuori che mi amano e trovandone pochi, riverso in questi pochi la pienezza delle mie grazie.

Tanto amo le anime che mi sono fedeli e mi lasciano fare in loro tutto ciò che desidero, che mi faccio premura di appagarne i desideri, quasi fossero per me una legge.

Io ho fame, ho sete d'amore.

Il mio Cuore non è conosciuto, non è corrisposto.

Amo tanto gli uomini, amo con un amore di predilezione le mie spose, ma amo molto più ancora i miei Sacerdoti, perchè essi formano una sola cosa con me e Io voglio avere bisogno di loro.

Gesù è un capitale che cresce conforme ai tuoi desideri.

I miei meriti bisogna trafficarli.

Io sono amato da tante anime per interesse: voglio che mi si ami per amore, voglio amore per amore.

Non perdere più un momento a pensare a te, sia per l'anima sia per il corpo; tu hai uno Sposo che ci pensa; tu pensa solo ad amarmi più che puoi.

Ho tanta fame di comunicarmi alle anime, ma non trovo ciò che desidero.

Vi sono delle anime che mettono di mezzo un muro, cioè il peccato mortale.

Ve ne sono di quelle che tra me e loro mettono una siepe e di quelle che mettono delle ragnatele, con l'affetto al peccato veniale.

Tu soffri per la paura di offendermi, mentre coloro che mi offendono sfrontatamente, non ne soffrono.

Il tuo segreto patire mi ricompensa delle offese degli altri.

Considera il male che fa un'anima che mi offende, e poi moltiplicalo per il numero di tutte quelle che mi offendono e vedrai l'oltraggio che si fa alla mia infinita maestà.

Io sto alla porta e picchio; se qualcuno mi apre, Io entrerò e cenerò con lui.

Io non getto giù la porta, neppure la apro, ma aspetto che mi si apra.

Ci sono delle anime che stentano ad aprirla, altre che l'aprono solo un poco, altre che la spalancano.

Io propongo la mia ispirazione dolcemente.

Il mio Cuore cerca dei Sacerdoti ai quali possa comunicare le sue grazie.

I miei Sacerdoti sono come altri me stesso.

Io vivo, nei miei Sacerdoti, sono unito a loro, essi mi prestano il loro corpo per amministrare i SS. Sacramenti, ma sono lo che li amministro in loro.

Fammi amare dai miei Sacerdoti.

Il più piccolo atto di amore vale più di mille mondi materiali.

Che cosa ha il mio Cuore di ributtante, che gli uomini non vengono a lui?

Come devo fare per farmi amare?

Io desidero immensamente di essere amato dagli uomini.

Essi non possono comprendere questo mio desiderio, perchè non conoscono il mio Cuore, ma lo nuovamente lo manifesterò, scoprirò loro i tesori di santità e d'amore in esso racchiusi, e inviterò tutti a venire, ad arricchirsene.

Gli uomini non vogliono saperne di me: Ilo però sto sempre loro dietro, perchè non possono fare senza di me.

Per amarmi di un amore eroico, devi fare tutto ciò che mi fa piacere e lasciare tutto ciò che mi fa dispiacere.

Quando Io do delle consolazioni, le anime credono facilmente al mio amore, ma quando do delle occasioni di umiliazione, facilmente chiudono la porta.

Tu, almeno, prestati all'Amore.

Studia i gusti di Gesù, studiati di fargli piacere in tutto.

Vivi con Gesù, vivi per Gesù, vivi di Gesù.

Quali sono i Suoi gusti, se non che tu gli lasci la cura di tutto ciò che ti riguarda?

Tu prendi i suoi interessi, le anime.

A guisa del discepolo prediletto, studia questo Cuore e impara a conoscermi.

Tutto l'amore delle creature, tutto il bene che possono fare le creature, non è che una piccolissima parte dell'amore che Io ho in cuore e del bene che posso fare.

Tutta la mia felicità è nel favorirti più che posso.

Pensa chi sei tu e chi è Dio, che ti associa alla grande opera di salvare le anime.

Tu sei un povero, piccolo niente.

Amami.

Studiami nel mio Cuore: questo è un abisso nel quale, se ti immergerai, troverai la vita.

Vieni a riposarti sul mio Cuore: qui trovi la calma di cui hai bisogno, qui trovi l'amore che cerchi.

Quanto tu sei generosa con me, tanto Io lo sono con te: tanto dài, tanto ricevi; chi più dà, più riceverà; chi si limita, mi troverà limitato.

Io so come ho fatto il tuo cuore: voglio appagarlo.

Seguire l'amore vuol dire seguire l'ispirazione; assecondare l'amore, è fare di più; accontentare l'amore, è avere grandi desideri; prestarti all'amore, è essere a dispo

sizione dell'amore. Se tu vuoi che nulla ti neghi, non negarmi nulla. Tu avrai continuamente pene d'amore, cagionate dalla vista della tua impotenza a soddisfare il desiderio di fare tutto ciò che puoi per l'oggetto amato.

Ti ho amata e mi sono dato tutto a te; tu donati tutta a me.

Io mi occupo di te come se tu fossi sola al mondo.

Se si sapesse dalle anime questa lezione: « lasciar fare a Dio », ci sarebbero più santi.

Ma tante anime buone mi legano le mani, perchè temono, e se non vedono subito il risultato, sembra loro di non aver fatto niente.

Amare, adorare, tacere, compiere, prestarsi a qualunque opera di Dio, evitare ogni sguardo di scrutinio interessato, essere indifferente riguardo al come, al quando, ai mezzi che Dio usa per compiere le sue e le nostre volontà.

Godere di sapere Dio contento ».

« Ecco lo scempio che fanno i poveri peccatori del Cuore dolcissimo di Gesù.

Mi venne mostrato questo adorabilissimo Cure sotto la figura di un cuore di carne che un cane teneva in bocca e che andava sbattendo di qua e di là, come fanno i cani quando hanno in bocca qualche cosa che vogliono mangiare e non possono e la trascinano nella polvere.

Gesù è trattato così dai poveri peccatori ».

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