Suor Benigna Consolata Ferrero

« Offrire sacrifici di giustizia e confidate nel Signore ». Sal 4,6

« Come Io mi do tutto a te, così tu donati tutta a me.

Tutta, con tutte le tue miserie che Io ho ardore di consumare; tutta a me, con la tua volontà che lo voglio rinforzare perchè mi sia sempre fedele; tutta a me con i tuoi desideri che voglio appagare e più di quanto tu pensi.

Il mio amore ha cura di tutte le anime e le più piccole sono quelle che custodisco di più.

Un'anima che sia in perpetuo stato di dìpendenza dal suo Dio per amore, è nello stato più perfetto.

Più si ama e più si dà, e quando si è dato tutto, si vorrebbe ancora avere di che dare: allora bisogna supplire con i desideri.

L'unico dono che da te aspetto è l'amore, l'unica cosa che sia tua, poichè puoì farne ciò che vuoi; volgilo dunque ad amare Iddio, vero, sommo e unico bene e sarai pienamente felice.

Come è dolce servire Gesù per amore!

Non voglio che si sacrifichi l'amore di Dio a quello delle creature: sarebbe la più grande sconoscenza e la più vile ingratitudine.

Si lagnano i cuori che Io non faccio sentire loro la soavitù del mio amore, ma Io mi do ad essi nella misura con cui essi a me si donano; lascino le riserve e vedranno che Io non mi lascio vincere in generosità.

Temono forse che Io non retribuisca loro ciò che essi per me fanno?

Non devono temere Dio; se sono al punto in cui sono, devono incolpar se stessi.

Non è la grazia che loro manchi, bensì la buona volontà; ricevono grazie su grazie e mai ne sanno trar profitto.

Di chi è la colpa?

Forse di Dio che non fa abbastanza o non piuttosto dell'anima che non sa usufruire dei tesori che le vengono consegnati e farli fruttare convenientemente?

Sarebbe da compatire chi non avesse i mezzi, ma chi ha a sua disposizione e grazie, e aiuti e tempo, è doppiamente colpevole e dovrà renderne ben più rigoroso conto.

Questo sia detto per quelle anime che sempre rimandano all'indomani ciò che possono far oggi, nella pratica della virtù; operando in tal modo, finiranno per cadere in un letargo interiore ben dannoso alla loro eterna salute e saranno esse stesse che l'avranno voluto ».

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