Suor Benigna Consolata Ferrero

Colloquio interiore

« É in Te la sorgente della vita: alla Tua luce vediamo la luce ». Sal 36,10

« L'orazione è un respirare Dio e un aspirare Dio; l'anima che è in orazione è come in un ambiente saturo di Dio.

Dio la nutre, si comunica a lei, la istruisce, la possiede.

L'orazione è l'elemento dell'anima interiore, come l'acqua è l'elemento in cui vive il pesce; togli un pesce dall'acqua, muore; togli l'orazione e lo spirito di orazione a un'anima: a poco a poco la sua vita interiore viene meno e quell'anima diventa dissipata.

Un'anima raccolta vede le grazie di Dio; un'anima fedele le coglie e nel bisogno ne fa uso.

Più tu vivi di orazione e più vivi di Dio.

Per poter vivere di orazione, bisogna prima vivere di mortificazione.

La mortificazione è la base su cui elevo l'edificio dell'orazione, e più l'anima desidera che io lo elevi alto, e tanto più deve scavare profondo nella mortificazione.

Un'anima interiore è sempre in orazione.

Quando Io giungo a mettere in un'anima l'amore dell'orazione, quell'anima diventa un'anima interiore e poi giunge all'unione con me.

Sai perchè a volte sei tormentata all'orazione?

Perchè l'orazione è un arsenale, è una scuola di guerra, è una piazza d'armi, è lo studio dove il re fa vedere al generale i piani di guerra.

É un arsenale dove si fabbricano le armi per combattere il tuo nemico, e una scuola dove tu impari come combatterlo; è una piazza d'armi nella quale tu fai le prove, e difatti nell'orazione tu combatti con più calma; è lo studio del re, nel quale ti spiego il modo di vincere più facilmente il nemico.

L'orazione è un'elevazione della mente a Dio, è una cosa che sale dalla terra al cielo, e un'anima d'orazione è un'anima sempre in ascesa verso il cielo.

L'anima è composta di tre potenze: la memoria, l'intelletto, la volontà: bisogna che tutte e tre queste potenze siano piene di orazione.

Che tutto ciò che fai, ti porti all'orazione.

L'orazione è come una mensa alla quale il Signore ci invita.

É un trattare del finito con l'infinito, della creatura con il Creatore, del niente con il tutto.

L'orazione è come un attingere l'acqua che scaturisce dal sasso e che si beve volontieri perchè è molto pura.

Dio è l'infinito e l'anima è limitata: l'orazione è come il ponte su cui l'anima passa per giungere a Lui.

Lo stare raccolti è come un preparare il recipiente nel quale metterò più o meno, secondo il posto che trovo.

Più un'anima è raccolta e più Dio le dà, perchè non perde ciò che da lui riceve.

La tua volontà l'ecciterai ad amarmi tanto, anche con queste semplici parole: « T'amo, Gesù, voglio far tutto per darti gusto ».

Nell'orazione bisogna che ci sia il contatto con Dio.

In essa tu ricorri a me per le grazie di cui hai bisogno, oppure ti manifesto i miei desideri, ma conviene che tu stia molto attenta.

Le meditazioni sono riposi in Dio.

Pregare non è solo fare orazione, dire preghiere vocali con l'attenzione della mente e la devozione del cuore, ma il trattenersi familiarmente con me; e questo lo puoi fare sempre, perchè lo sono sempre con te.

Vi sono due preparazioni all'orazione: la remota e la prossima; la remota consiste nel raccoglimento abituale.

I due nemici più grandi del raccoglimento sono la lingua e gli occhi.

Meno tu parli con le creature e più sei disposta a parlare con me; Io amo trattenermi con il cuore silenzioso.

Domandami la grazia di giungere all'unione più perfetta possibile; l'amore è la consumazione dell'unione.

É facile, all'anima, fare orazione quando è nella gioia, ma quando è come oppressa, schiacciata, amareggiata dalle pene, allora ha bisogno di un modello.

Io, nell'orto, ho sofferto tutte le pene che avrebbero patito le mie creature, per modo che quando tu adesso hai qualche pena, puoi pensare che lo l'ho già patita; e una spina che entra nel tuo cuore, è una spina tinta prima nel mio Sangue.

Ci vuole una disposizione di pace, per far bene l'orazione.

Quando, nell'orazione, tu godi, sono Io che do a te, e quando soffri, sei tu che dai a me ».

Preghiera

« Signore, nelle tue mani, nel tuo Cuore depongo la mia memoria e il mio modo di pensare, perchè tutto serva alla tua gloria: che la mia memoria non ricordi che ciò che tu vuoi e che io non pensi che come tu vuoi ».

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