Il cuore di Gesù al mondo

Prefazione

« Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio.

Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori » ( Mt 9,13 ): ecco il « lieto annuncio » per l'uomo di ogni tempo.

A questo « Vangelo della speranza » pare precisamente fare eco dopo duemila anni il Messaggio del Cuore di Gesù al mondo che, non senza timore e tremore, ci si sente in dovere di presentare in veste di nuova Edizione, sulla fiducia del mandato, e sull'urgenza del suo imperativo, del Signore stesso che con fermezza ancora invita: « Andate, imparate ».

Gettare le reti sulla sua parola ( cf Lc 5,5 ) è sempre un « ascolto » che impegna, ammaestra e vivifica, fa riflettere e rende consapevoli.

Infine, porta in feconda gestazione la novità di Dio, perché quella sua parola non ritorna a Lui senza effetto, né senza aver operato ciò per cui l'ha inviata ( cf Is 55,11 ).

Umili servitori di questa parola furono la nascosta Clarissa Cappuccina di Torino, suor Consolata Betrone, e l'ardente Missionario della Consolata, Padre Lorenzo Sales: l'una accogliendo con fedeltà e testimoniando con l'eroicità della propria vita il Messaggio del Signore, l'altro vagliandolo con la prudenza del Direttore Spirituale e porgendolo quindi ai molti con illuminata sapienza.

Perciò, timore e tremore hanno accompagnato la cura di un'edizione de Il Cuore di Gesù al mondo che intende riproporne la versione originale del 1952.

Rivisitata soltanto là dove è apparso strettamente necessario, nell'aggiornamento della forma linguistico-letteraria, delle annotazioni e delle citazioni bibliche secondo i testi ufficiali in uso attualmente, la delicata operazione vuole così, conservando la massima conformità all'originale, offrire al lettore contemporaneo un gioiello di spiritualità cristiana al quale non solo le molte ristampe italiane e traduzioni in altre lingue in questi cinquant'anni hanno reso ragione, bensì si crede a maggior titolo ancora sia riservato notevole campito in futuro.

Infatti, « in nessun momento e in nessun periodo storico - specialmente in un'epoca così critica come la nostra la Chiesa può dimenticare la preghiera che è grido alla misericordia di Dio dinanzi alle molteplici forme di male che gravano sull'umanità e la minacciano », scrive nella sua Lettera Enciclica Dives in Misericordia Giovanni Paolo II, esortando infine ad « un'ardente preghiera » che « si trasformi di continuo in un grido che implori misericordia secondo le necessità dell'uomo nel mondo contemporaneo … grido denso di tutta quella verità sulla misericordia, che ha trovato così ricca espressione nella Sacra Scrittura e nella Tradizione, come anche nell'autentica vita di fede di tante generazioni del Popolo di Dio » ( DM 15 ).

Sono parole che sigillano, con autorità e definitività, anche il « testamento mistico » di un secolo all'insegna della spiritualità della Misericordia.

Il contenuto del messaggio d'amore presentato in questo libro non solo vi appartiene a tutti gli effetti, ma ne costituisce, sull'eredità di Teresa di Lisieux, insieme a quello di suor Faustina Kowalska ed all'esperienza di Silvano monaco del Monte Athos, nucleo vitale e portante, affinché l'uomo del Terzo Millennio, nell'incontro con Colui che viene, non abbia a gridare: « Signore, allontanati da me che sono un peccatore » ( Lc 5,8 ), bensì a lodare « in quel giorno: Ti ringrazio, Signore … tu mi hai consolato.

Ecco, Dio è la mia salvezza; io confiderò, non temerò mai, perché mia forza e mio canto è il Signore; egli è stato la mia salvezza ».

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