Diario di M. Faustina Kowalska

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La quaresima

Quando m'immergo nella Passione del Signore, spesso durante l'adorazione vedo Gesù sotto questo aspetto: dopo la flagellazione i carnefici presero il Signore e Gli tolsero la veste, che si era già attaccata alle Piaghe.

Mentre gliela toglievano le Sue Piaghe si riaprirono.

Poi buttarono addosso al Signore un mantello rosso, sporco e stracciato, sulle Piaghe aperte.

Quel mantello arrivava alle ginocchia solo in alcuni punti.

Poi ordinarono al Signore di sedersi su un pezzo di trave, mentre veniva intrecciata una corona di spine, con la quale cinsero la sacra Testa.

Gli venne messa una canna in mano e ridevano di Lui, facendoGli inchini come ad un re.

Gli sputavano in faccia ed altri prendevano la canna e Gliela battevano in Testa ed altri ancora Gli procuravano dolore dandoGli pugni, altri Gli coprivano il Volto e lo schiaffeggiavano.

Gesù sopportò in silenzio.

Chi può comprenderlo? Chi può comprendere il Suo dolore?

Gesù aveva gli occhi rivolti a terra.

Sentivo quello che avveniva allora nel Cuore dolcissimo di Gesù.

Ogni anima rifletta su quello che ha sofferto Gesù in quei momenti.

Facevano a gara per schernire il Signore.

Riflettei per conoscere da che cosa potesse derivare tanta malignità nell'uomo.

E pur- troppo questa deriva dal peccato.

Si erano incontrati l'Amore ed il peccato.

Quando andai alla santa Messa in un certo tempio assieme ad una consorella, sentii la grandezza e la Maestà di Dio; sentii che quel tempio era imbevuto di Dio.

La Sua Maestà mi investì completamente e, sebbene mi spaventasse, mi riempì di serenità e di gioia.

Conobbi che nulla può opporsi alla Sua Volontà.

Oh, se tutte le anime sapessero Chi abita nelle nostre chiese, non ci sarebbero tanti oltraggi e tante mancanze di rispetto in quei luoghi santi.

O Amore eterno ed inesplicabile, Ti chiedo una grazia: rischiara il mio intelletto con la luce dall'alto, fammi conoscere e valutare tutte le cose secondo il loro valore.

Quando vengo a conoscere la verità, ho nell'anima la gioia più grande.

21.III.35.

Spesso durante la santa Messa vedo il Signore nell'anima; sento la sua presenza, che mi trapassa da parte a parte.

Avverto il Suo sguardo divino.

Parlo molto con Lui senza pronunciare una parola.

Conosco quello che desidera il Suo Cuore divino e faccio sempre quello che Egli preferisce.

Amo alla follia e sento di essere amata da Dio.

In quei momenti quando m'incontro con Dio nel profondo del mio intimo, mi sento così felice che non riesco ad esprimerlo.

Sono brevi momenti, poiché più a lungo l'anima non lo sopporterebbe; dovrebbe avvenire la separazione del corpo.

Benché questi momenti siano molto brevi, tuttavia la loro potenza che si comunica all'anima, rimane molto a lungo.

Senza il minimo sforzo entro in un raccoglimento profondo che, una volta che mi ha investito, non diminuisce, sebbene io parli con la gente, ne m'impedisce di adempire i miei doveri.

Sento la Sua presenza senza alcuno sforzo dell'anima.

Sento che sono unita a Dio così strettamente, come è unita una goccia d'acqua ad un oceano immenso.

Questo giovedì ho provato questa grazia verso la fine delle preghiere ed è durata eccezionalmente a lungo, cioè tutto il tempo della santa Messa; pensavo di morire dalla gioia!

In quei momenti conosco meglio Dio ed i Suoi attributi e conosco meglio anche me stessa e la mia miseria e stupisco che Iddio si abbassi tanto, fino ad una misera anima come la mia.

Dopo la santa Messa mi sentivo completamente immersa in Dio ed avevo presente ogni Suo sguardo che giungeva fino al profondo del mio cuore.

Verso mezzogiorno entrai un momento in cappella e la potenza della grazia colpì di nuovo il mio cuore.

Mentre me ne stavo assorta, satana prese un vaso di fiori e lo scagliò rabbiosamente a terra con tutte le forze.

Notai tutto il suo accanimento e la sua invidia.

Nella cappella non c'era nessuno, quindi mi alzai da dove stavo pregando e raccolsi i pezzi del vaso rotto e trapiantai il fiore e volevo rimetterlo a posto alla svelta, prima che entrasse qualcuno in cappella.

Ma non ci riuscii, dato che entrarono subito la Madre Superiora, la suora sacrestana ed alcune altre suore.

La Madre Superiora si meravigliò che avessi spostato qualche cosa sul piccolo altare e fatto cadere il vaso.

La suora sacrestana mostrò il suo malcontento ed io m'impegnai a non dare spiegazioni e a non giustificarmi.

Verso sera però mi sentii molto affaticata e non potei fare l'Ora santa e chiesi il permesso alla Madre Superiora di andare a riposarmi prima del solito.

Appena mi misi a letto, mi addormentai subito, ma verso le undici satana diede uno scossone al mio letto.

Mi svegliai immediatamente e cominciai tranquillamente a pregare il mio Angelo Custode.

All'improvviso vidi le anime che stanno espiando in purgatorio.

Il loro aspetto era come un'ombra e fra loro vidi molti demoni.

Uno cercò di infastidirmi, gettandosi sul mio letto e sui miei piedi sotto forma di gatto ed era molto pesante, direi alcuni pud.179

Continuai per tutto il tempo a recitare il rosario.

Sul fare del mattino quelle figure se ne andarono e potei prendere sonno.

La mattina, quando arrivai in cappella, sentii nell'anima questa voce: « Sei unita a Me e non aver paura di nulla.

Ma sappi questo, figlia Mia, che satana ti odia.

Benché odi ogni anima, egli arde di un odio particolare contro di te, perché hai sottratto molte anime al suo dominio ».

Giovedì Santo 18.IV.1955

La mattina ho udito queste parole: « Da oggi al rito della risurrezione non sentirai la Mia presenza, ma la tua anima sarà colma di una grande nostalgia » ed immediatamente una grande nostalgia inondò la mia anima.

Sentii il distacco dall'amato Gesù e quando si avvicinò il momento di fare la santa Comunione, vidi nel calice in ogni Ostia il Volto sofferente di Gesù.

Da quel momento provai nel mio cuore una nostalgia ancora maggiore.

Il Venerdì Santo, alle tre del pomeriggio, quando entrai in cappella, udii queste parole: « Desidero che quell'immagine venga pubblicamente venerata », e subito vidi Gesù che agonizzava sulla croce fra atroci tormenti e dal Cuore di Gesù uscirono gli stessi due raggi che ci sono in quell'immagine.

Sabato.

Durante i vespri vidi Gesù splendente come il sole, con una veste bianca, e mi disse: « Gioisca il tuo cuore », ed una gioia grande m'inondò e mi trapassò da una parte all'altra la presenza di Dio, che è un tesoro inenarrabile per l'anima.

Quando quell'immagine venne esposta,180 vidi il vivo movimento della mano di Gesù, che tracciò un gran segno di croce.

La sera dello stesso giorno, mentre stavo mettendomi a letto, vidi che quell'immagine stava passando sopra una città e quella città era "coperta di reti e trappole.

Gesù passando tagliò tutte le reti ed in ultimo fece un gran segno di croce e scomparve.

E mi vidi circondata da una moltitudine di figure maligne che avvampavano di un grande odio contro di me.

Dalle loro bocche uscirono minacce d'ogni genere, ma nessuna mi toccò.

Dopo un momento, quella apparizione scomparve, ma mi ci volle parecchio tempo per addormentarmi.

26.IV.

Venerdì, quando sono andata ad Ostra Brama, nel corso delle solennità durante le quali venne esposta quell'immagine, sono stata presente alla predica tenuta dal mio confessore.

Quella predica trattava della Misericordia di Dio.

Era la prima di quelle richieste dal Signore Gesù da tanto tempo.

Quando cominciò a parlare della grande Misericordia del Signore, l'immagine prese un aspetto vivo ed i raggi penetrarono nei cuori della gente riunita, però non in egual misura; alcuni ricevettero di più, altri meno.

Vedendo la grazia di Dio, la mia anima fu inondata da una grande gioia,

Improvvisamente udii queste parole: « Tu sei testimone della Mia Misericordia.

Starai per i secoli davanti al Mio trono come viva testimone della Mia Misericordia ».

Finita la predica, non attesi la fine della funzione, perché avevo fretta di tornare a casa.

Fatti pochi passi, mi venne sbarrata la strada da una moltitudine di spiriti del male, che mi minacciarono terribili tormenti, mentre si udivano queste voci: « Ci ha portato via tutto quello per cui avevamo lavorato per tanti anni ».

Quando domandai loro: « Da dove venite in tale moltitudine? », quelle figure maligne mi risposero: « Dai cuori degli uomini. Non ci torturare! ».

Vedendo allora l'odio tremendo che avevano contro di me, chiesi aiuto all'Angelo Custode ed in un attimo comparve la figura luminosa e raggiante dell'Angelo Custode, che mi disse: « Non temere, sposa del mio Signore; questi spiriti non ti faranno nulla di male senza il Suo permesso ».

Quegli spiriti maligni scomparvero immediatamente ed il fedele Angelo Custode mi accompagnò in modo visibile fin dentro casa.

Il suo sguardo era modesto e sereno e dalla fronte gli usciva un raggio di fuoco.

O Gesù, desidererei faticare, stancarmi fino alla spossatezza e soffrire per tutta la vita per quest'unico momento, in cui ho visto la Tua gloria, o Signore, ed i benefici che ne ricavano le anime.

Domenica 28.IV.1935

Domenica in Albis, cioè festa della Misericordia del Signore, chiusura del Giubileo della Redenzione.

Quando andammo a quella solenne funzione, il cuore mi batteva dalla gioia, poiché quelle due solennità erano unite strettamente fra di loro.

Pregai Iddio perché concedesse Misericordia alle anime dei peccatori.

Quando la funzione stava per finire ed il sacerdote prese il Santissimo Sacramento per impartire la benedizione, tutto a un tratto vidi il Signore Gesù con lo stesso aspetto che ha nell'immagine.

Il Signore diede la benedizione ed i raggi si diffusero su tutto il mondo.

All'improvviso vidi un bagliore inaccessibile, a forma di un'abitazione di cristallo intessuta con onde di luce, impenetrabile a qualunque creatura e spirito.

Per accedere a quel bagliore c'erano tre porte e in quel momento entrò Gesù, con lo stesso aspetto che ha nell'immagine, in quel bagliore, attraverso la seconda porta, fino all'interno dell'unità.

Questa è l'unità trina, che è l'incomprensibile infinito.

Inaspettatamente udii una voce: « Questa festa è uscita dalle viscere della Mia Misericordia ed è confermata nell'abisso delle Mie grazie.

Ogni anima che crede ed ha fiducia nella Mia Misericordia, la otterrà ».

Mi rallegrai immensamente per la bontà e la grandezza del mio Dio.

29.IV.1935.

La vigilia dell'esposizione dell'immagine andai con la nostra Madre Superiora dal nostro confessore.

Quando la conversazione cadde nell'argomento dell'immagine, il confessore chiese che una suora aiutasse ad intrecciare ghirlande.

La Madre Superiora rispose che avrebbe dato una mano Suor Faustina.

La cosa mi rallegrò enormemente.

Quando tornammo a casa, m'interessai subito di procurare fronde verdi e con l'aiuto di un'educanda trasportammo il verde; ci fu d'aiuto anche una persona che sta presso la chiesa.

Alle sette di sera era già tutto pronto, l'immagine era già stata appesa.

Alcune signore però notarono che m'aggiravo in quei paraggi, dove certamente sono stata più d'impaccio che d'aiuto, perciò il giorno dopo chiesero alle suore che cosa fosse quella bella immagine e che significato avesse.

« Loro suore lo sapranno di sicuro, dato che ieri c'era una suora ad adornarla ».

Le suore rimasero molto stupite, perché non ne sapevano niente.

Ognuna di loro voleva vederla e sospettarono subito di me.

Dissero: « Di sicuro suor Faustina è ben informata di tutto ».

Quando cominciarono ad interrogarmi, non risposi, poiché non potevo dire la verità.

Il mio silenzio fu motivo di maggior curiosità da parte loro.

Raddoppiai la vigilanza su me stessa, per non mentire né dire la verità, poiché non ne avevo l'autorizzazione.

Cominciarono allora a mostrarmi il loro malcontento ed a dirmi apertamente: « Come è possibile che gente estranea sia informata di ciò, e noi non ne sappiamo niente? ».

Cominciarono a circolare valutazioni di vario genere sul mio conto.

Soffrii molto per tre giorni, ma una forza misteriosa penetrò nella mia anima.

Gioisco di poter soffrire per il Signore e per le anime, che hanno ottenuto la Sua Misericordia in questi giorni.

Vedendo il gran numero di anime che in questi giorni hanno ottenuto la Misericordia di Dio, considero proprio nulla le fatiche e le sofferenze, anche le più grandi ed anche se dovessero durare fino alla fine del mondo, poiché esse hanno un termine, mentre le anime che con questa festività si sono convertite sono state salvate da tormenti che durano in eterno.

Ho provato una grande gioia nel vedere altri, che tornavano alla sorgente della felicità, in seno alla Divina Misericordia.

Vedendo la dedizione e le fatiche del reverendo dr. Sopocko per questa causa, ammiravo la sua pazienza ed umiltà.

Tutto questo è costato molto, non solo in sacrifici e dispiaceri di vario genere, ma anche molto denaro; ed a tutto ha provveduto il reverendo dr. Sopocko.

Vedo che la Divina Provvidenza lo aveva preparato a compiere quest'opera della Misericordia, ancora prima che io pregassi Dio per questo.

Oh, come sono misteriose le Tue vie, Dio, e felici le anime che seguono la voce della Tua grazia!

Per tutto, anima mia, magnifica il Signore ed esalta la Sua Misericordia, poiché la Sua bontà non ha fine.

Tutto passerà, ma la Sua Misericordia è senza limiti e senza termine.

Sebbene la malvagità arrivi a colmare la sua misura, la Misericordia è senza misura.

O mio Dio anche nei castighi coi quali colpisci la terra, vedo l'abisso della Tua Misericordia, poiché castigandoci in questa terra, ci liberi dal castigo eterno.

Rallegratevi, creature tutte, poiché siete più vicine a Dio nella Sua infinita Misericordia, di quanto lo sia un lattante al cuore della madre.

O Dio, Tu sei la pietà stessa per i più grandi peccatori sinceramente pentiti!

Più grande è il peccatore, maggiore è il diritto che ha alla Misericordia divina.

In un momento del 12.V. 1935

La sera, appena mi misi a letto mi addormentai, ma se mi addormentai alla svelta, ancor più alla svelta venni svegliata.

Venne da me un bambino e mi svegliò.

Questo bambino poteva avere circa un anno e mi stupì perché parlava benissimo, mentre i bambini di quell'età non parlano affatto, oppure parlano in modo poco comprensibile.

Era indicibilmente bello; somigliava al Bambino Gesù, e mi disse queste parole: « Guarda il cielo ».

E quando guardai il cielo, vidi le stelle splendenti e la luna.

Allora il bambino mi chiese: « Vedi la luna e le stelle? ».

Risposi che le vedevo ed egli ribatté: « Quelle stelle sono le anime dei cristiani fedeli e la luna sono le anime degli appartenenti ad ordini religiosi.

Vedi che grande differenza di luce c'è fra la luna e le stelle; così in cielo c'è una grande differenza fra l'anima di un religioso e quella di un cristiano fedele ».

E mi disse ancora che: « La vera grandezza sta nell'amare Dio e nell'umiltà ».

Inaspettatamente vidi una certa anima, che stava per separarsi dal corpo fra tremendi supplizi.181

O Gesù, dovendo scrivere questo, tremo tutta, avendo visto le atrocità che hanno testimoniato contro di lui …

Ho visto come uscivano da una specie di voragine fangosa anime di bambini piccoli e più grandicelli, di circa nove anni.

Queste anime erano ripugnanti e orribili, simili ai mostri più spaventosi, a cadaveri in decomposizione.

Ma quei cadaveri erano vivi e testimoniavano ad alta voce contro quell'anima che stava agonizzando.

E l'anima, che ho visto mentre stava in agonia, era un'anima che dal mondo aveva ricevuto tanti onori e tanti applausi, la conclusione dei quali è il vuoto ed il peccato.

In ultimo uscì una donna, che in una specie di grembiule portava lacrime ed essa testimoniò molto contro di lui.

Oh! ora tremenda, in cui bisognerà vedere tutte le proprie azioni nella loro completa nudità e miseria.

Nessuna di esse andrà perduta; ci seguiranno fedelmente al giudizio di Dio.

Non ho parole né termini di paragone per esprimere cose così terribili e, sebbene mi sembri che quell'anima non sia dannata, tuttavia le sue pene non si differenziano in nulla dalle pene dell'inferno.

L'unica differenza è che un giorno finiranno.

Un momento dopo vidi di nuovo lo stesso bambino che mi aveva svegliato, ed era di una bellezza stupenda e mi ripeté le stesse parole: « La vera grandezza di un'anima sta nell'amare Dio e nell'umiltà ».

Domandai a quel bambino: « Tu come lo sai questo, che la vera grandezza di un'anima sta nell'amare Dio e nell'umiltà?

Queste cose possono saperle soltanto i teologi, mentre tu non hai studiato nemmeno il catechismo, e come puoi saperle? ».

Ma egli mi rispose: « Le so, e so tutto », ed all'istante scomparve.

Io però non mi addormentai affatto; la mia mente era stanca per quello su cui avevo cominciato a riflettere e per quello che avevo visto.

O anime umane, come riconoscete tardi la verità!

O abisso della Misericordia di Dio, riversati al più presto sul mondo intero, secondo quello che Tu Stesso hai detto!

V.1935. In un certo momento

Quando mi resi conto dei grandi disegni di Dio a mio riguardo, mi spaventai per la loro grandiosità e mi sentii totalmente inidonea ad eseguirli, tanto che cominciai ad evitare i colloqui interiori con Lui e quel tempo li sostituii con la preghiera orale.

Lo feci per umiltà, ma in breve mi accorsi che non era vera umiltà, ma una grande tentazione di satana.

Una volta che, invece della preghiera interiore, avevo cominciato a leggere un libro spirituale, udii nell'intimo queste parole in modo chiaro e forte: « Preparerai il mondo alla Mia ultima venuta ».

Queste parole mi colpirono profondamente e benché facessi finta di non averle udite, le avevo capite bene e non avevo alcun dubbio in merito.

Una volta che, stanca per questa lotta d'amore con Dio e del continuo rifiutarmi col dire che non ero adatta a compiere quell'opera, volevo uscire dalla cappella, una forza misteriosa mi trattenne; mi sentii come paralizzata ed all'improvviso udii queste parole: « Hai intenzione di uscire dalla cappella, ma non uscirai da Me, poiché sono ovunque.

Tu da sola con le tue forze non riesci a far nulla, ma con Me puoi tutto ».

Durante la settimana, quando sono andata dal mio confessore e gli ho svelato lo stato della mia anima e specialmente che evito il colloquio interiore con Dio, mi è stato risposto che non devo evitare il colloquio interiore con Dio, ma devo ascoltare attentamente le parole che mi dice.

Mi sono regolata secondo le indicazioni del confessore ed al primo incontro col Signore, mi sono gettata ai piedi di Gesù e col cuore straziato Gli ho chiesto perdono di tutto.

Allora Gesù mi ha sollevato da terra e mi ha fatto sedere accanto a Sé e mi ha permesso di appoggiare il capo sul Suo petto, in modo che potessi comprendere e percepire meglio i desideri del Suo dolcissimo Cuore.

Ed all'improvviso Gesù mi ha detto queste parole: « Figlia Mia, non aver paura di nulla, Io sono sempre con te.

Qualunque avversario ti potrà nuocere soltanto per quello che Io gli permetterò.

Tu sei la Mia dimora ed il Mio stabile riposo.

Per te trattengo la mano punitrice; per te benedico la terra ».

In quello stesso momento avvertii uno strano fuoco nel mio cuore; sento che vengono a cessare i miei sensi; non capisco quello che avviene attorno a me.

Sento che lo sguardo del Signore penetra in me; conosco bene la Sua grandezza e la mia miseria.

Una sofferenza misteriosa penetra nella mia anima ed una tale gioia, che non riesco a paragonarla a nulla.

Mi sento inerte fra le braccia di Dio; sento che sono in Lui e mi sciolgo come una goccia d'acqua in un oceano.

Non riesco ad esprimere quello che provo.

Dopo una tale preghiera interiore sento una forza ed un impulso a compiere i più difficili atti di virtù; sento avversione verso tutte le cose che il mondo apprezza; desidero con tutta l'anima la solitudine e la quiete.

V.1935.

Durante la funzione dei quaranta giorni,182 ho visto il Volto di Gesù nell'Ostia santa, che era esposta nell'ostensorio; Gesù guardava amabilmente a tutti.

Vedo spesso il Bambino Gesù durante la santa Messa.

È straordinariamente bello e in quanto all'età mostra circa un anno.

Una volta che nella nostra cappella vidi lo stesso Bambino durante la santa Messa, fui assalita da un desiderio tortissimo e da una smania irresistibile di avvicinarmi all'altare e di prendere il Bambino Gesù.

In quello stesso istante il Bambino Gesù fu accanto a me in fondo all'inginocchiatoio e si aggrappò al mio braccio con entrambe le manine, incantevole e gioioso, con lo sguardo profondo e penetrante.

Però quando il sacerdote spezzò l'Ostia, Gesù era sull'altare e venne spezzato e consumato dal sacerdote.

Dopo la santa Comunione vidi Gesù tale e quale nel mio cuore e Lo sentii per tutto il giorno fisicamente, realmente nel mio cuore.

Un raccoglimento più profondo s'impadronì di me inavvertitamente e non dissi una parola con nessuno.

Evitai per quanto mi fu possibile la presenza della gente.

Risposi sempre alle richieste che si riferivano ai miei impegni; al di fuori di ciò nemmeno una parola.

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179 Il « pud » è una misura di peso russa che equivale a 16 kg
180 Nota 88
181 Narra Don M. Sopocko nella sua testimonianza: « Postero die post mortem Mareschali Reipublicae Józef Giuseppe Pilsudski 12-5-1935 narravit mihi S.D. quod hestema die vidit eum m iudicio divino. ludicium fuit valde severum, sed propter intercessionem B.M.V. iudicium exitum habuit felicem. Ni fallor etiam hoc notavit in Diario vel enarravi! sororihus quando rumor de eius morte nondum advenerat » Summarium, p. 95, § 251 alla fine. Vedi anche Rie. di Don Sop. (AC Crac., Rie.; APR, fase. IX, doc. 3, p. 297); cfr. 2 Afac 6, 12-16; Sap 12,20ss
182 Scrivendo « quaranta giorni » Santa, Faustìnà ha sbagliato.
Si trattava della funzione delle « Quarant'Ore » che di solito si celebrava nella casa della congregazione a Cracovia unitamente con la festa patronale di S. Giuseppe (19 marzo)