Diario di M. Faustina Kowalska

Indice

+ G.M.G.

Cracovia, 20.X.35

Esercizi spirituali di otto giorni

Dio eterno, la bontà stessa, la cui Misericordia non può essere compresa da nessuna mente né umana né angelica, aiuta questa Tua povera figliola a compiere la Tua santa volontà, come Tu stesso me la fai conoscere.

Non desidero altro se non compiere il volere di Dio.

Ecco, Signore, hai la mia anima ed il mio corpo, la mente e la mia volontà, il cuore e tutto il mio amore.

Disponi di me secondo i Tuoi eterni disegni.

Dopo la S. Comunione la mia anima fu di nuovo inondata dall'amore di Dio.

Gioisco della Sua grandezza.

Qui vedo con evidenza la Sua volontà che debbo compiere e nello stesso tempo vedo la mia debolezza e la mia miseria.

Vedo che senza il Suo aiuto non posso far nulla.

Nel secondo giorno degli esercizi

Quando dovevo andare in parlatorio dal Padre Andrasz, ebbi paura per il fatto che dopotutto il segreto esiste solo in confessionale; era un timore infondato.

La Madre Superiora con due parole mi tranquillizzò.

Ma quando entrai nella cappella, sentii nell'anima queste parole: « Desidero che di fronte al Mio sostituto tu sia sincera e semplice come una bambina, così come sei con Me, altrimenti ti abbandonerò e non tratterò più intimamente con te ».

Per la verità Dio mi concesse la grande grazia di una completa fiducia, e terminato il colloquio.

Iddio mi fece la grazia di una grande serenità e di tanta luce in merito agli argomenti trattati.

O Gesù, luce eterna, illumina il mio intelletto, rafforza la mia volontà ed infiamma il mio cuore.

Resta con me come mi hai promesso, poiché senza di Te sono nulla.

Tu sai, o Gesù mio, quanto io sia debole, non ho certamente bisogno di dirtelo, poiché Tu stesso sai molto bene quanto io sia misera.

In Te sta tutta la mia forza.

Il giorno della confessione

Fin dalla mattina cominciai a sperimentare una lotta inferiore così accanita, quale non avevo ancora mai provato.

Il completo abbandono da parte di Dio; sentivo il peso di tutta la mia debolezza; mi opprimevano questi pensieri: perché dovrei abbandonare questo convento nel quale sono benvoluta dalle consorelle e dalle Superiore e dove la vita è così tranquilla?

Sono legata da voti perpetui e compio i miei impegni con facilità.

Perché dovrei ascoltare la voce della coscienza; perché seguire fedelmente l'ispirazione?

Chi sa da chi proviene? Non farei meglio a comportarmi come tutte le altre Suore?

Forse si possono soffocare le parole del Signore, non facendovi caso.

Forse Iddio non ne terrà conto nel giorno del giudizio.

Dove mi conduce questa voce interiore?

Se la seguo, quali tremende tribolazioni, sofferenze e contrarietà mi aspettano?

Ho paura del futuro e nel presente sto agonizzando.

Questa sofferenza durò tutto il giorno con una tensione uniforme.

Verso sera, quando mi accostai alla santa confessione, nonostante mi fossi preparata in precedenza, non potei confessarmi completamente.

Ricevetti l'assoluzione e me ne andai dal confessionale non sapendo quello che mi succedeva.

Quando andai a riposare, la sofferenza crebbe fino al massimo grado o piuttosto si tramutò in un fuoco che, come un fulmine, penetrò in tutte le facoltà della mia anima, fino al midollo delle ossa, fino alla più segreta cellula del cuore.

In un simile stato di sofferenza, non riuscivo a decidermi a far nulla: « Signore, sia fatta la Tua volontà ».

Ma in certi momenti non riuscivo nemmeno a pensare questo.

Per la verità uno spavento tremendo mi stava soffocando e mi stava lambendo un fuoco infernale.

Sul fare del mattino regnò la calma e le sofferenze scomparvero in un batter d'occhio, ma mi sentivo così tremendamente stremata, che non riuscivo a fare il più piccolo movimento.

Poco alla volta mi ritornarono le forze mentre parlavo con la Madre Superiora.

Però Dio solo sa come mi sono sentita per tutta la giornata.

O Verità Eterna, o Verbo Incarnato, che hai compiuto la volontà del Padre Tuo nella maniera più fedele, ecco oggi divento martire delle Tue ispirazioni, poiché non le posso eseguire, dato che non ho la mia volontà, nonostante che io conosca in modo chiaro la Tua santa volontà interiormente, tuttavia mi sottopongo in tutto alla volontà dei Superiori e del confessore.

Perciò io la compirò per quel tanto che Tu mi permetterai di compierla tramite il Tuo sostituto.

O mio Gesù, mi dispiace, ma antepongo la voce della Chiesa a quella con cui parli a me.

Dopo la Santa Comunione

Ho visto Gesù come al solito che mi ha detto queste parole: « Appoggia il tuo capo sulla Mia spalla e riposati e prendi forza.

Io sono sempre con te.

Parla all'amico del Mio cuore; digli che Mi servo di creature così deboli per compiere le Mie opere ».

Subito dopo il mio spirito venne rinvigorito da una forza singolare.

« Digli, che gli ho fatto conoscere la tua debolezza in confessione, in modo che sapesse chi sei per te stessa ».

Ogni lotta sostenuta valorosamente mi procura gioia, tranquillità, luce, esperienza e coraggio per l'avvenire, onore e gloria a Dio ed a me la ricompensa finale.

Oggi è la festa di Cristo Re197

Durante la S. Messa ho pregato fervorosamente perché Gesù sia il Re di tutti i cuori, perché la grazia di Dio brilli in ogni anima.

Ad un tratto ho visto Gesù come è dipinto nell'immagine e mi ha detto queste parole: « Figlia Mia, Mi rendi la più grande gloria, adempiendo i Miei desideri ».

Oh, quanto è grande la Tua bellezza, o Gesù, mio Sposo!

O fiore vivo e vivificante, in cui è racchiusa la rugiada che da la vita alle anime assetate.

In Te è immersa la mia anima.

Tu solo sei oggetto delle mie aspirazioni e dei miei desideri.

Uniscimi nel modo più intimo a Te, al Padre ed allo Spirito Santo.

Possa io vivere e morire in Te!

Solo l'amore ha un significato; esso innalza le nostre più piccole azioni verso l'infinito.

O mio Gesù, io in verità non saprei vivere senza di Te.

Il mio spirito si è fuso col Tuo.

Nessuno comprende bene questo: occorre prima vivere di Te, per conoscerTi negli altri.

Cracovia, 25.X.35

Propositi dopo gli esercizi spirituali

Non far nulla, senza il permesso del confessore e l'accordo dei superiori, in tutto, ma specialmente nelle ispirazioni e richieste del Signore.

Tutti i momenti liberi li trascorrerò con l'Ospite Divino nel mio intimo; cercherò di mantenere il silenzio interiore ed esteriore, in: modo che Gesù possa riposare nel mio cuore.

Il mio riposo più gradito sta nel servire le consorelle e nella disponibilità verso di loro.

Dimenticare me stessa e pensare a quello che può far piacere alle consorelle.

Qualunque osservazione mi venga fatta, non addurrò spiegazioni né giustificazioni; permetterò che mi giudichi chiunque abbia piacere di farlo.

Ho un solo Confidente, al Quale svelerò tutto ed è Gesù Eucaristia ed in sostituzioni di Lui, il confessore.

In tutte le tribolazioni sia dell'anima che del corpo, nelle tenebre, nell'abbandono, tacerò come una colomba, senza lamentarmi.

Mi annienterò ogni momento come una vittima ai Suoi piedi, per impetrare Misericordia per le povere anime.

Tutto il mio nulla affonda nel mare della Tua Misericordia; con la fiducia di un bambino mi getto fra le Tue braccia, o Padre di Misericordia, per ricompensarTi della diffidenza di tante anime, che hanno paura di confidare in Te.

Oh, quanto è piccolo il numero delle anime, che Ti conoscono veramente!

Oh, come desidero ardentemente che la festa della Misericordia sia conosciuta dalle anime!

La Misericordia è il coronamento delle Tue opere; Tu predisponi tutto con la sensibilità della più tenera delle Madri.

G.M.G.

Cracovia, 27.X.1935

Padre Andrasz. Consigli spirituali

« Non far nulla senza il consenso dei superiori.

Su questa questione occorre riflettere bene e pregare molto.

In queste cose bisogna essere molto prudenti, poiché lei, sorella, qui ha la volontà di Dio certa ed evidente, poiché è unita a questo ordine coi voti e per di più perpetui.

Quindi non ci debbono essere dubbi, e quello che lei sente interiormente sono solo lampi che l'invitano a fondare qualche cosa.

Iddio può fare spostamenti, ma queste cose avvengono molto di rado.

Finché lei non otterrà una conoscenza più evidente, non affrettarsi.

Le opere di Dio procedono piano; se sono da Dio, si conoscerà chiaramente e se no, andranno in fumo e lei obbedendo, non sbaglia.

Ma parlare sinceramente di tutto col confessore ed ascoltarlo ciecamente.

Ora a lei, sorella, non rimane altro da fare che accettare la sofferenza fino al tempo del chiarimento, cioè fino alla soluzione di questo problema.

Lei è in una buona disposizione d'animo relativamente a queste cose; continui ad essere così, piena di semplicità e di spirito d'obbedienza.

Questo è un buon segno.

Se lei continuerà in questa disposizione d'animo, Iddio non permetterà che lei vada fuori strada.

Per quanto è possibile, tenersi lontano da queste cose; ma se ciò nonostante capitano, accettarle con tranquillità, non aver paura di nulla.

Lei è in buone mani, nelle mani di Dio che è tanto buono.

In tutto quello che mi ha detto, non vedo alcuna illusione o incompatibilità con la fede.

Sono cose in sé buone; anzi sarebbe bene che ci fosse un gruppo di anime che pregassero Dio per il mondo, poiché tutti abbiamo bisogno di preghiere.

Lei ha un buon direttore spirituale.

Si attenga a quello che le dice e stia tranquilla.

Sia fedele alla volontà di Dio e l'adempia.

In quanto al lavoro, faccia quello che le ordinano, come le ordinano, anche se fosse il più umiliante e faticoso.

Scelga sempre l'ultimo posto, ed allora le diranno: " venga più su ".

Nell'animo ed in tutto il comportamento deve considerarsi l'ultima di tutta la casa e di tutta la Congregazione.

In tutto e sempre la più rigorosa fedeltà a Dio ».

O mio Gesù, desidero soffrire ed ardere del fuoco dell'amore in tutti gli avvenimenti della vita.

Sono tutta Tua, desidero inabissarmi in Te, o Gesù, desidero perdermi nella Tua divina bellezza.

Tu m'insegni, Signore, col Tuo amore, e penetri nel mio intimo come un raggio di sole e trasformi le tenebre della mia anima nella Tua luce.

Sento bene che vivo in Te, come una minuscola scintilla ingoiata dall'incalcolabile incendio, in cui ardi, o impenetrabile Trinità.

Non esiste una gioia più grande dell'amore di Dio.

Già su questa terra possiamo pregustare la felicità degli abitanti del cielo con una stretta unione con Dio, misteriosa e talvolta inconcepibile per noi.

Si può ottenere la stessa grazia con la semplice fedeltà dell'anima.

Quando s'impadronisce di me un senso di svogliatezza e di noia per i miei doveri, rifletto sul fatto che mi trovo nella casa del Signore, dove non c'è nulla di poco conto, dove da quella mia azione di poco conto, eseguita con la mente rivolta al cielo, può dipendere la gloria della Chiesa ed il profitto di più di un'anima, e perciò nella vita religiosa non c'è nulla di poco conto.

Per le avversità che sto sperimentando, mi rendo conto che il tempo della lotta non è finito, mi armo di pazienza ed in questo modo vinco il mio avversario.

Non cerco da nessuna parte la perfezione per pura curiosità, ma penetro nello spirito di Gesù e considero le Sue azioni, come sono descritte in breve nel Vangelo e, se anche campassi mille anni, non riuscirei ad esaurire quanto in esso è contenuto.

Quando le mie intenzioni non vengono approvate anzi sono condannate, non me ne stupisco troppo; so infatti che soltanto Iddio scruta nel mio cuore.

La verità non perisce ed il cuore ferito col tempo si tranquillizza ed il mio spirito si fortifica nelle avversità.

Non sempre ascolto quello che mi dice il cuore, ma prego Dio che mi dia luce; quando sento in me l'equilibrio, allora parlo di più.

Il giorno della rinnovazione dei voti.

La presenza di Dio ha inondato la mia anima.

Durante la S. Messa ho visto Gesù, che mi ha detto queste parole: « Tu sei per Me una grande gioia; il tuo amore e la tua umiltà fanno sì che abbandoni il trono del cielo e Mi unisca a te.

L'amore pareggia l'abisso che c'è fra la Mia grandezza e la tua nullità ».

L'amore m'inonda l'anima; sono immersa in un oceano d'amore; sento che sto svenendo e mi perdo completamente in Lui.

O Gesù, rendi il mio cuore simile al Tuo, o meglio cambialo nel Tuo, in modo che riesca a sentire le necessità degli altri cuori e soprattutto di quelli che soffrono e sono tristi; i raggi della Misericordia dimorino nel mio cuore.

Una sera, mentre camminavo nell'orto recitando il rosario, giunsi al cimitero,198 scostai la porta e pregai per un momento e poi chiesi loro interiormente: « Siete veramente molto felici? ».

Immediatamente udii queste parole: « Siamo felici nella misura in cui abbiamo fatto la volontà di Dio ».

E poi silenzio come prima.

Rientrai in me e pensai a lungo come faccio io la volontà di Dio e come utilizzo il tempo che Iddio mi concede.

Lo stesso giorno, quando andai a riposare, venne da me di notte un'anima, mi svegliò bussando contro il comodino e mi chiese di pregare.

Volevo chiedere chi fosse, ma mortificai la mia curiosità ed unii questa piccola mortificazione alla preghiera che offrii per lei.

Una volta andai a far visita ad una cara consorella ammalata,199 che aveva ormai ottantaquattro anni e si distingueva per molte virtù e le domandai: « Lei, sorella, sarà certamente pronta a presentarsi davanti al Signore? ».

Mi rispose che per tutta la vita si era preparata a quest'ultima ora e mi disse queste parole: « L'età non affranca dalla lotta ».

+ Una volta che, prima del giorno dei defunti, andai al cimitero verso l'imbrunire, il cimitero era chiuso, ma scostai un po' la porta e dissi: « Care anime, se desiderate qualche cosa, la farò volentieri per voi, per quanto me lo permette la regola ».

E subito udii queste parole: « Fa' la volontà di Dio; noi siamo felici nella misura in cui abbiamo fatto la volontà di Dio ».

+ La sera quelle anime vennero e mi chiesero preghiere.

Pregai molto per loro.

Mentre la processione di sera ritornava dal cimitero vidi una moltitudine di anime che venivano con noi verso la cappella e pregavano assieme a noi.

Ho pregato molto, poiché per questo avevo il permesso dei superiori.

Di notte mi venne a far visita di nuovo un'anima che avevo già visto in passato, tuttavia quest'anima non mi chiese preghiere, ma mi fece dei rimproveri di questo genere, dicendomi che una volta ero molto vanitosa e superba.

« E adesso intercedi tanto per gli altri, ma anche adesso hai ancora alcuni difetti ».

Risposi che ero molto superba e vanitosa, ma che mi ero confessata ed avevo fatto la penitenza per la mia stupidità.

Ed ho fiducia nella bontà del mio Dio e se ora cado ciò avviene involontariamente e mai con premeditazione, sia pure nella più piccola cosa.

Però quell'anima cominciò a farmi altri rimproveri: Perché non voglio riconoscere la sua grandezza?

« Che tutti mi riconoscono per le mie grandi imprese.

Perché solo tu non mi dai gloria? ».

Fu allora che m'accorsi che in quella figura c'era satana e dissi: « A Dio Solo è dovuta la gloria! Vattene satana! ».

E in un attimo quell'anima sprofondò in una voragine orribile, inconcepibile a descrivere e dissi a quella miserabile anima che l'avrei detto a tutta la Chiesa.

È sabato e torniamo già da Cracovia a Wilno.

Durante il tragitto abbiamo fatto una sosta a Czestochowa.

Mentre pregavo davanti all'immagine miracolosa, sentii che sono gradite … [ Il pensiero è rimasto incompleto ].200

Fine del primo quaderno

Indice

197 La festa di Cristo Re fino al 1969 è stata celebrata l'ultima domenica di ottobre.
Nel 1935 ha avuto luogo il 27 ottobre
198 La CSBVMM a Cracovia possiede un proprio cimitero, ricavato e sistemato su parte del terreno dell'orto dal quale è separato da un grosso muro che ha un'ampia entrata.
In quel cimitero sono inumate le salme delle suore e delle educande morte a Cracovia.
Li è stata sepolta anche, in una tomba in muratura, la Santa Faustina e vi ha riposato fino al giorno dell'esumazione, cioè fino al 25 novembre 1966
199 Era Sr. M. Vitalma Maslowska (1852-1939)
200 Nota 90