Diario di M. Faustina Kowalska

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21.3.1937. Domenica delle Palme.

Durante la santa Messa la mia anima è stata immersa nell'amarezza e nella sofferenza di Gesù.

Gesù mi ha fatto conoscere quanto ha sofferto durante quel corteo trionfale.

Agli « Osanna » facevano eco nel Cuore di Gesù i « Crucifige ».

Gesù mi ha fatto provare ciò in modo singolare.

Il medico non mi ha permesso di andare in cappella per la « Passione », benché lo desiderassi ardentemente; però ho pregato nella mia stanza.

Ad un tratto ho inteso il campanello della stanza accanto, sono entrata ed ho fatto un servizio ad un malato grave.

Quando sono rientrata nella mia stanza, all'improvviso ho visto Gesù che mi ha detto: « Figlia Mia, Mi hai procurato una gioia più grande facendoMi quel servizio, che se avessi pregato a lungo ».

Ho risposto: « Ma, Gesù mio, io non ho fatto il servizio a Te, ma a quel malato ».

Ed il Signore mi ha risposto: « Sì, figlia Mia, qualunque cosa fai al prossimo, la fai a Me ».

+ O mio Gesù, dammi la saggezza, dammi un'intelligenza grande ed illuminata dalla Tua luce, all'unico scopo di conoscere meglio Te, o Signore, poiché più Ti conosco, più ardentemente Ti amo, unico Oggetto del mio amore.

In Te s'immerge la mia anima, in Te si scioglie il mio cuore.

Non so amare a metà, ma con tutta la forza della mia anima e con tutto l'ardore del mio cuore.

Tu stesso, o Signore, hai acceso il mio amore verso di Te, in Te si è immerso il mio cuore per l'eternità.

22.3.1937.

Oggi, parlando con una persona ho compreso che era un'anima che soffriva molto, sebbene esteriormente si desse l'aria di chi non soffre affatto ed è contenta.

Ed ho avuto l'ispirazione di dirle che quello che la tormentava era una tentazione.

Non appena le ho rivelato ciò che la tormentava, è scoppiata a piangere forte e mi ha detto che era venuta da me proprio per parlarne, perché sentiva che ne avrebbe ricavato sollievo.

La sua sofferenza consisteva nel fatto che quell'anima da una parte era attratta dalla grazia di Dio, e dall'altra dal mondo.

Stava attraversando una lotta terribile, tanto che si è messa a piangere come un bambino.

È ripartita tranquillizzata e calma.

+ Durante la santa Messa ho visto Gesù inchiodato sulla croce fra grandi sofferenze.

Un lamento sommesso usciva dal Suo Cuore e dopo un po' mi ha detto: « Desidero, desidero ardentemente la salvezza delle anime.

Aiutami, figlia Mia, a salvare le anime.

Unisci le tue sofferenze alla Mia Passione ed offrile al Padre Celeste per i peccatori ».

+ Quando vedo che la difficoltà della situazione oltrepassa le mie forze, non ci penso e non cerco di analizzarla ed approfondirla, ma mi rivolgo come una bambina al Cuore di Gesù e Gli dico una sola parola: « Tu puoi tutto ».

E resto in silenzio, poiché so che Gesù stesso entra in causa e io, invece di tormentarmi, passo il tempo ad amarLo.

Lunedì Santo.

Ho pregato il Signore che mi permetta di prendere parte alla Sua dolorosa Passione, in modo che con l'anima e con il corpo io possa provarla in me, nella misura in cui può prendervi parte una creatura, per quanto ciò è possibile, affinché possa sentire tutta la Sua amarezza.

Ed il Signore mi ha risposto che mi darà questa grazia e che giovedì dopo la santa Comunione me la concederà in una maniera singolare.

+ Questa sera stava morendo un uomo ancora giovane, che soffriva tremendamente.

Ho cominciato a recitare per lui la coroncina che mi ha insegnato il Signore.

L'ho recitata tutta, ma l'agonia si prolungava.

Volevo cominciare le litanie dei Santi, ma improvvisamente udii queste parole: « Recita la coroncina ».

Ho capito che quell'anima aveva bisogno di tante preghiere e di tanta Misericordia.

Mi sono chiusa nella mia stanza e mi sono prostrata davanti al Signore con le braccia in croce ed ho mendicato Misericordia per quell'anima.

Ad un tratto ho sentito la grande Maestà di Dio e la grande giustizia di Dio.

Ho tremato per lo spavento, ma non ho cessato d'implorare da Dio Misericordia per quell'anima.

Mi sono tolta dal petto la piccola croce, la croce dei miei voti,4 e l'ho messa sul petto dell'agonizzante ed ho detto al Signore: « Gesù, guarda a quell'anima con lo stesso amore col quale hai guardato al mio olocausto il giorno dei voti perpetui ed in forza della promessa che hai fatto per gli agonizzanti a me ed a quelli che invocheranno la Tua Misericordia per loro.

Ed il moribondo ha cessato di soffrire ed è spirato serenamente.

Oh, quanto dovremmo pregare per gli agonizzanti!

Approfittiamo della Misericordia, finché è tempo di indulgenza.

+ Conosco sempre meglio quanto ogni anima abbia bisogno della Misericordia di Dio durante tutta la vita, ma specialmente in punto di morte.

Questa coroncina serve a placare lo sdegno di Dio, come Egli stesso mi ha detto.

+ Mi vedo così debole che, se non fosse per la santa Comunione, cadrei continuamente.

Una sola cosa mi sostiene, ed è la santa Comunione.

Da essa attingo la forza, in essa c'è il mio sostegno.

Nei giorni in cui non ricevo la santa Comunione, la vita mi spaventa; ho paura di me stessa.

Gesù nascosto nell'Ostia è tutto per me.

Dal tabernacolo attingo forza, vigore, coraggio, luce; lì nei momenti d'angoscia cerco sollievo.

Non saprei dare gloria a Dio, se non avessi nel cuore l'Eucaristia.

+ Polonia, mia cara Patria, oh, se sapessi quanti sacrifici e quante preghiere offro a Dio per tè!

Fai bene attenzione e rendi gloria a Dio.

Dio t'innalza e ti tratta in modo particolare, ma sappi esserne riconoscente.

+ Provo un dolore tremendo, quando osservo le sofferenze del prossimo.

Tutti i dolori del prossimo si ripercuotono sul mio cuore; porto nel mio cuore le loro angosce, in modo tale che mi annientano anche fisicamente.

Desidererei che tutti i dolori ricadessero su di me, per portare sollievo al prossimo.

In mezzo a tremende tribolazioni rivolgo il mio sguardo a Te, o Dio, e benché si addensi sul mio capo la tempesta, so che non si spegne il sole, né mi stupisco per le creature perverse ed accetto anticipatamente ogni evenienza.

Le mie labbra tacciono, mentre le orecchie rintronano di parole di scherno.

Fra le più grandi sofferenze mi preoccupo della serenità del mio cuore e mi difendo con lo scudo del Tuo Nome contro gli strali di ogni genere.

L'ardente desiderio di questa festa5 infiamma completamente la mia anima.

Trovo un po' di sollievo pregando fervorosamente perché venga affrettata l'istituzione di questa festa ed ho cominciato una novena per alcuni sacerdoti, affinché Dio conceda loro la luce e l'ispirazione che li spinga ad occuparsi della conferma di questa festa e perché lo Spirito Santo ispiri il Santo Padre in tutta questa causa.

La novena consisteva in un'ora di adorazione davanti al SS.mo Sacramento.

Ho implorato ardentemente il Signore perché affretti questa festa ed ho pregato lo Spirito Santo perché ispiri certe persone in tutta questa causa.

Terminerò la novena il Giovedì Santo.

+ 23.3.1937.

Oggi è il settimo giorno della novena.

Ho ricevuto una grande ed inconcepibile grazia: Gesù Misericordiosissimo mi ha promesso che vedrò la solenne celebrazione di questa testa.

Oggi 23 è il Martedì Santo ed un giorno nel quale Dio mi ha concesso molte grazie.

Improvvisamente la presenza di Dio mi ha sommersa e mi sono vista tutto ad un tratto a Roma, nella cappella del Santo Padre e contemporaneamente ero nella nostra cappella.

E la solenne celebrazione del Santo Padre e di tutta la Chiesa era strettamente collegata con la nostra cappella ed in modo particolare con la nostra Congregazione e partecipavo contemporaneamente alla solennità a Roma e presso di noi.

Questa solennità era così strettamente unita con Roma che, sebbene ne scrivo, non riesco a distinguere, ma tale è, cioè come ho visto.

Ho visto nella nostra cappella Gesù esposto nell'ostensorio sull'altare maggiore.

La cappella era addobbata solennemente e in quel giorno era permesso entrarvi a tutta la gente, chiunque lo volesse.6

La folla era così numerosa, che con la vista non potevo abbracciarla tutta.

Tutti partecipavano a questa solennità con grande gioia e molti di loro ottenevano quello che desideravano.

La stessa solennità avveniva a Roma, in un bel tempio ed il Santo Padre con tutto il clero celebrava questa solennità.

E tutto ad un tratto ho visto San Pietro, in piedi fra l'altare e il Santo Padre.

Quello che diceva San Pietro non ho potuto sentirlo, ma intuivo che il Santo Padre capiva il suo linguaggio …

Ad un tratto certi ecclesiastici, che non conosco, hanno cominciato ad esaminarmi ed ad umiliarmi,7 o meglio esaminavano quello che ho scritto, ma ho visto che Gesù stesso mi difendeva e faceva loro capire quello che non sapevano.

Allora all'improvviso ho visto che dall'Ostia santa sono usciti i due raggi, come sono dipinti sull'immagine, e si sono diffusi sul mondo intero.

Ciò è avvenuto in un momento, ma è stato come se fosse durato tutto il giorno, e la nostra cappella è stata sovraffollata per tutto il giorno e tutto quel giorno è stato pieno di tanta gioia.

Ed all'improvviso ho visto Gesù vivo sul nostro altare, nell'aspetto in cui è dipinto nell'immagine.

Sentivo tuttavia che le suore e tutto il popolo non vedevano Gesù, così come Lo vedevo io.

Gesù ha guardato con grande amabilità e gioia il Santo Padre e certi sacerdoti e tutto il clero ed il popolo e la nostra Congregazione.

Allora all'improvviso venni rapita e portata vicino a Gesù e stetti accanto a Gesù sull'altare ed il mio spirito fu riempito di una felicità così grande, che non sono in grado né di comprendere né di descrivere.

Un abisso di serenità e di quiete inondò la mia anima.

Gesù si chinò verso di me e disse amabilmente: « Che cosa desideri, figlia Mia? ».

Risposi: « Desidero la gloria ed il culto per la Tua Misericordia ».

« Il culto già lo ricevo con l'istituzione e la celebrazione di questa festa. Che cosa desideri ancora? ».

E guardai verso le grandi folle che veneravano la Divina Misericordia e dissi al Signore: « Gesù, benedici tutti coloro che sono riuniti per rendere onore a Te ed alla Tua infinita Misericordia ».

Gesù tracciò con la mano un segno di croce, la benedizione si riflette sulle anime con un lampo di luce.

Il mio spirito s'immerse nel suo amore, sentivo come se mi sciogliessi in Dio e scomparissi in Lui.

Quando rientrai in me, una profonda pace inondava la mia anima e venne concesso alla mia mente di comprendere in un modo strano molte cose, che prima per me erano incomprensibili.

Sono immensamente felice, benché sia la più piccola e non vorrei cambiare nulla di quello che Dio mi ha dato.

Nemmeno con un Serafino vorrei fare cambio per la conoscenza interiore che Dio mi dà di Se stesso.

La mia unione intima con Dio è tale, che nessuna creatura può comprenderla, e specialmente l'abisso della Sua Misericordia che mi avvolge completamente.

Sono felice per tutto quello che mi dai.

24.3.1937. Mercoledì Santo.

Il mio cuore anela a Dio, desidero unirmi a Lui, un leggero timore mi trafigge l'anima e nello stesso tempo una fiamma d'amore mi accende il cuore.

L'amore e la sofferenza sono uniti nel mio cuore.

Provo nel mio corpo molte sofferenze, ma sento che il Signore mi sostiene, poiché diversamente non riuscirei a sopportarle.

O mio Gesù, Ti prego per tutta la Chiesa, concedile l'amore e la luce del Tuo Spirito, da' vigore alle parole dei sacerdoti, in modo che i cuori induriti si inteneriscano e ritornino a Te, Signore.

O Signore, dacci santi sacerdoti; Tu stesso conservali nella santità.

O Divino e Sommo Sacerdote, la potenza della Tua Misericordia li accompagni ovunque e li difenda dalle insidie e dai lacci del diavolo, che egli tende continuamente alle anime dei sacerdoti.

La potenza della Tua Misericordia, o Signore, spezzi ed annienti tutto ciò che può oscurare la santità dei sacerdoti, poiché Tu puoi tutto.

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4 Nella CSBVMM a quei tempi le; suore, quando emettevano i primi voti temporanei, ricevevano il velo nero, la cintura, il rosario ed il crocifisso.
È a questo crocifisso che si riferisce Santa Faustina
5 Si tratta della festa della Divina Misericordia la prima domenica dopo Pasqua
6 Al tempo in cui Santa Faustina stava scrivendo, alla cappella della casa religiosa potevano accedere soltanto le suore e le educande dell'istituto
7 Questa visione si riferisce probabilmente alle indagini sugli scritti di Santa Faustina e forse alla loro errata interpretazione