Imitazione di Cristo

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Dimenticare tutte le creature

Capitolo 31

1 - Il discepolo

Signore, ho bisogno di maggiore grazia, se devo arrivare al punto dove nessun uomo e nessun'altra creatura mi siano di impedimento.

Perché fin quando una cosa mi trattiene, non posso liberamente volare a te.

Ben desiderava di volare liberamente a te colui che diceva: « Chi mi darà ali di colomba per volarmene via e trovare riposo? » ( Sal 55,7 ).

Chi è più tranquillo di colui che guarda con occhio semplice?

E chi è più libero di colui che nulla brama sulla terra?

Bisogna dunque trascendere ogni creatura, abbandonare completamente sé stesso e, con l'anima assorta, vedere che tu, Creatore di tutto, non hai nulla di somigliante con le creature.

Se uno non si sarà sciolto da ogni creatura, non potrà liberamente attendere alle cose divine.

Quindi pochi sono i contemplativi, perché pochi sanno totalmente appartarsi dalle cose create e destinate a perire.

2 - Tutto ciò che non è Dio è nulla

A questo scopo si richiede una grazia insigne che sollevi l'anima e la rapisca sopra sé medesima.

E se l'uomo non si è elevato spiritualmente, se non si sarà reso libero da tutte le creature, tutto unendosi a Dio, non è di gran valore quanto sa e anche quanto ha.

Chi stimerà grande qualche bene che non sia il solo, unico, immenso, eterno Bene, rimarrà piccolo, piegato verso terra.

Tutto ciò che non è Dio è nulla, e lo si deve tenere in conto di nulla.

Vi è un grande distacco fra la sapienza di un uomo illuminato e pio e la scienza di un letterato e studioso.

Molto più nobile è la dottrina promanante dall'alto, dalla divina sorgente che non quella acquistata faticosamente dall'ingegno umano.

3 - Molti aspirano alla vita contemplativa

Molti aspirano alla vita contemplativa, ma non fanno sforzi nell'esercitarsi coi mezzi necessari per raggiungerla.

È un grave ostacolo fermarsi ai segni esteriori e alle cose sensibili, e curarsi poco della nostra perfetta mortificazione.

Non so che sia, da quale spirito siamo condotti e che cosa pretendiamo noi, ai quali preme di essere ritenuti uomini spirituali, mentre spendiamo tanta fatica e tanta cura per gli interessi transitori e vili, e assai raramente, con pieno raccoglimento, pensiamo alle cose dello spirito.

4 - Tutto impuro in noi

Ahimè, subito dopo un breve raccoglimento evadiamo da noi stessi, e non sottoponiamo a un severo controllo le nostre azioni.

Non guardiamo alla meschinità dei nostri affetti e non deploriamo che tutto sia impuro in noi.

« La terra era corrotta perché ogni carne aveva una condotta perversa sulla terra » ( Gen 6,12 ) e perciò venne il diluvio universale.

Essendo dunque il nostro affetto interno molto guasto, è naturale che esso contamini le opere che ne derivano, svelando in noi la mancanza di vigore intimo.

Il frutto di una buona vita nasce da un cuore puro.

5 - La grazia si volge all'interno

Si usa chiedere quanto uno abbia fatto, ma non si pesa con eguale diligenza la virtù che Io mosse ad agire.

Si indaga se era forte, ricco, bello, abile, se fu un grande scrittore, buon cantore, valente lavoratore, ma di molti non si dice se sia stato povero di spirito, paziente e mite, pio e di vita interiore.

La natura guarda all'esterno dell'uomo, la grazia si volge all'interno.

Quella sovente si sbaglia, questa spera in Dio per non ingannarsi.

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