Fratel Teodoreto ( Prof. Giovanni Garberoglio )

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Predilezioni per i poveri

Fratel Teodoreto cominciò a insegnare nelle Scuole gratuite, che sono un'audace attuazione di S. Giovanni Batista de La Salle, realizzata non con le imposte ai contribuenti forzati, come usarono poi i governi che vollero imitare la sua istituzione, ma con elargizioni libere di benefattori e di enti.

Premeva tanto questa gratuità al de La Salle, che ne fece oggetto dell'esplicito voto di « insegnare gratuitamente ai poveri ».

Fratel Teodoreto fu contento d'aver cominciato il suo ministero tra i poveri, e non gli spiaceva per nulla che l'istituzione torinese di Santa Pelagia s'intitolasse la Regia Opera della Mendicità Istruita ( regia, essendo stata fondata dal Re Vittorio Amedeo III ).

Spiacque invece l'intitolazione ad Amministratori laici venuti più tardi, che la sigla antica R.O.M.I. vollero interpretata così: « Regia Opera Munifica Istruzione! » e che finirono per sopprimere via via le scuole, con ... munificenza di nuovo conio.

Questa fu una delle grosse spine al cuore di Fratel Teodoreto, che si batté coraggiosamente per correre ai ripari e salvare tutto il salvabile.

Lo dice ordinatamente il Fr. Annibale, che fu addentro a queste segrete cose.

Prestiamogli attenzione:

"Il Fratel Teodoreto nutrì sempre una vera predilezione per le Scuole popolari gratuite della R.O.M.I.; e quando, nel 1940, venne decisa, da parte dell'Amministrazione, la chiusura di tutte le sezioni delle predette Scuole, Egli soffrì non poco!

"Quanto si adoperò allora per impedire che l'Opera ultrasecolare dei Fratelli, la quale tanto bene aveva compiuto in Torino a favore dei figli del popolo, avesse a perire!

Non trascurò davvero nulla, nonostante la grave età, per far valere, con la documentazione alla mano, i diritti dei Fratelli ( diritti risalenti alla loro venuta a Torino ) sui locali della R.O.M.I., a suo tempo già destinati ad essi e da essi sempre e ininterrottamente occupati.

"Dopo un colloquio con il sottoscritto, che lo aveva sostituito nella direzione delle predette Scuole elementari, e ritenuto di non dover lasciar morire del tutto un'Opera già così prosperosa, gloriosa e benemerita, Egli interessò della cosa il compianto Fratel Goffredo, direttore del Collegio San Giuseppe, il quale prese a cuore la pratica, sostenne l'idea e promise aiuto; cosicché, d'accordo coi Superiori, si addivenne alla conservazione della Scuola di Santa Pelagia, che fu poi gestita dal Distretto di Torino, con sacrifici non indifferenti, fino al 1946, quando la R.O.M.I. decise finalmente di riprenderla a suo carico.

"In tal modo, l'istituzione di Santa Pelagia che, si può dire, fu la culla del Distretto, poté sopravvivere sempre fiorente e prospera; e da qualche anno funziona nuovamente anche la sua non meno gloriosa sezione di Borgo Dora".

Fu, da parte di Fratel Teodoreto, una vittoria della costanza nell'azione e della illimitata Fede nell'aiuto di Dio!

Al Fratel Ippolito, che amava scherzare con Lui e, nella sua forma originale, gli diceva un giorno, come a prevenire amare delusioni: « Si ricordi, "Teo", che se la Scuola ( di via delle Rosine ) non si è chiusa quest'anno, si chiuderà l'anno prossimo », Egli rispondeva, sorridendo con semplicità, ma con grande convinzione, che « Gesù Crocifisso avrebbe salvato la sua Opera .. ».

Come infatti avvenne, fino a superare anche le più rosee speranze ( Fr. Antonio Mascherpa ).

L'attuale Direttore di Santa Pelagia ricorda:

"Quest'anno (1954), per la festa della 1° Comunione, mandai un Fratello a prendere Fratel Teodoreto al Collegio San Giuseppe, ed Egli rimase con noi a mensa.

Fu così che potemmo fargli l'ultima fotografia.

Dopo pranzo mi faceva vedere, felice, le aule nelle quali aveva cominciato il suo apostolato in mezzo ai fanciulli delle Scuole popolari, di cui fu veramente un valido campione.

Nel congedarmi, quando lo riaccompagnai al Collegio, mi strinse fortemente la mano, ringraziandomi per le belle ore che gli avevo fatto passare.

A distanza di qualche giorno, durante l'ultima malattia, andai a trovarlo e mi ringraziò ancora con gli occhi, non potendo più parlare" ( Fr. Antonio Gandini ).

Detto dell'amore di Fratel Teodoreto per la Scuola popolare, è bene che vediamo come vi operasse - dopo le difficoltà degli inizi già dianzi accennate - negli anni durante i quali vi fu Maestro, Ispettore e Direttore.

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