Diario di Cesone

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Martedì 18 giugno 1929

Imperfezioni ( 305 - 306 )

Fratel Teodoreto incoraggia a proseguire colla grazia di Dio, porete sempre proseguire.

Il clero ci segue con affetto e spera molto dall'Unione.

Essere assidui alle adunanze, perchè esse sono mezzi di istruzione.

Così conviene istruirsi con la letturadi buoni libri che i Superiori consiglieranno con somma prudenza e soltanto libri certi o di cui si hanno buone raccomandazioni.

Non raccomandare quelli di autori sospetti.

Leggere con parsimonia e senza fermarsi troppo su poesie, romanzi, giornali.

Si faccia in sede la scelta dei libri di pietà.

Ricordare che i Superiori hanno l'obbligo di avvertire gli inferiori dei loro difetti.

Essi dimostreranno in questo ufficio tutta la loro carità.

Non respingeranno i rapporti dei singoli, ma andranno rilenti nel giudicare.

Il bene della Congragazione esige che il Superiore sia informato del bene e del male di essa.

I Superiori avranno tutte le cure degli infermi, specialmente non faranno mancare gli aiuti spirituali, specialmente agli amalati i quali sarà bene siano visitati da più Cnfessori.

Alla morte di qualche Confratello le preghiere saranno fatte senza ritardo.

Tutte queste cure e vantaggi devono affezionarvi alla vostra Congregazione, per la quale si suppone che ogni membro abbia:

1° una fede viva;

2° un figliale attaccamento alla cattedra di S. Pietro;

3° una vera e provata vocazione.

Il Catechista deve segnalarsi per la vivacità della sua Fede.

Non si riceveranno o si respingeranno quelli che fossero deficienti in essa.

Tenetevi alla dottrina certa, alla parola del Papa.

Siate umili e il Signore vi illuminerà.

Far sovente atti di fede, specialmente contro le massime del mondo.

Come sulla Divina Provvidenza.

Fede viva, fede pratica.

Così vi dovrete distinguere in un attaccamento illimitato al Papa.

É necessario poi avere una vera vocazione.

Essa richiede non solo un desiderio vago di salvarsi, questo lo devono avere tutti, ma un desiderio ardente, sincero, efficace di attaccarsi a Nostro Signore Crocifisso e a Maria SS. Immacolata di cui non si potrà resistere a lungo nella vocazione.

Avere il desiderio ardente di praticare i consigli avangelici.

Questa grazia è un puro dono di Dio perciò ci vuole una fedele e costante nostra cooperazione per conservarla.

In punto di morte ci sarà chiesto conto di essa.

I Catechisti non trascureranno nulla per conservare la vocazione e specialmente pregheranno Iddio a tale scopo.

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