Diario di Cesone

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2 novembre 1930

Zelo ( 414 - 415 )

Noviziato dei Catechisti

Conferenza del Fr. Teodoreto sullo zelo

Dedicarsi ( come dice il regolamento ) significa darsi completamente.

Perché lo zelo sia santo bisogna ricordare sempre che siamo mandati da G. C.

( Non voi avete eletto me, ma io ho eletto voi )

Non ha zelo santo chi opera per propria attività e soddisfazione.

se facciamo del bene è merito della grazia di Dio: noi non siamo che strumenti.

I frutti saranno proporzionati al nostro grado di unione con Dio.

Siamo dunque uniti a Dio come lo strumento all'artista.

Come può operare lo strumento senza unione? e come vantarsi lo strumento?

La conversione delle anime dipende dalla preghiera e dalla santità dell'apostolo.

Lo zelo è santo se chi è spinto all'attività ( parola, esempio, prehiera )

É necessario studiare la religione bene, a fondo e per tutta la vita.

Mezzi per le opere di zelo sono la preghiera, il sacrificio, il buon esempio, la parola.

In tutti coloro che la Providenza ha messo su di noi dobbiamo riconoscere l'autorità: rispetto, amore, obbedienza ai genitori; onore all'autorità civile; profondo rispetto per i sacerdoti, sottomessi ai rappresentanti di G. C.

Negli uguali i catechisti considereranno G. C. e onoreranno tutti; gentilezza con tutti per attirare tutti a G. C.

Negli inferiori vedrannno delle anime riscattate da G. C., dei figli di Dio, destinati alla sua gloria.

Avranno perciò tenera carità, vigilanza, cura amorosa, pazienza.

Ogni uomo è obbligato ad edificare il prossimo.

I catechisti più perfettamente, per riparare gli scandali.

Non abbiamo nulla di singolare all'esterno, ma la sola loro vista richiami l'idea di Dio.

Abbiano cura della loro perfezione, una condotta uniforme, perseverante.

É difficile crescere in sapienza ed in grazia innanzi a Dio senza crescere pure innanzi agli uomini.

Specialmente la modestia è quella che regola l'esterno dell'uomo.

Nulla appaia di contrario all'educazione ed all'umiltà.

Sul volto dei catechisti sia sempre una dolce serenità: non l'aspetto dissipato, né triste e cupo; non curiosità né leggerezza.

I gesti siano moderati.

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