Diario di Cesone

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23 dicembre 1930

Riparazione ( 427 - 428 - 429 - 430 - 431 )

Noviziato dei Catechisti

Conferenza del Fr. Teodoreto sulla riparazione.

I - I Catechisti si sono fatti un dovere speciale della riparazione, ma la riparazione è un dovere comune a tutto il genere umano.

II - Gesù ha preso su di sé questo dovere, essendo insufficiente la riparazione dell'uomo.

"Sacrificium et aures noluisti ... tunc dixi: ipse portavit".

Cancellerò il chirografo di morte, appendendolo al legno ecce venio.

"Vere languores nostros ipse tulit et dolores nostros ipse portavit".

III - La redenzione di Gesù ci ottenne un amplissimo perdono, ma nella nostra carne si deve compiere quanto manca ai patimenti di G. C.

alle lodi e soddisfazioni di Gesù possiamo, anzi dobbiamo unire anche le nostre.

IV - Tutto il valore dell'espiazione dipende unicamente dal sacrificio cruento di Gesù sulla croce e dalla sua incruenta imolazione sugli altari.

V - Al sacrificio eucaristico deve unirsi la immolazione dei fedeli, affinché essi pure siano ostie sante, immacolate, Deo Placentes

S. Cipriano afferma che non si celebra né si assiste con la dovuta santità alla S. Messa se all'immolazione di Gesù non risponde l'offerta di se stesso portando nel proprio corpo la Passione di Gesù.

Sepolti quasi con Cristo e divenuti, per la mortificazione, morti con Lui, occorre crocifiggere la nostra carne ed i vizi, fuggendo la concupiscenza mondana.

sono preziosi a questo proposito i piccoli sacrifici di ogni momento, l'alzata del mattino, la fatica, la noia, ecc.

Vi - La vita di Gesù si manifesti nei nostri cuori, fatti particolari del suo eterno sacerdozio dobbiamo offrire dono e sacrifici per i peccati.

a questo arcano sacerdozio, a questo compito di sacrificare e soddisfare non partecipano solo i sacerdoti, ma tutti i fedeli ( stirpe eletta, sacerdozio regale, gente santa ) che devono per sé e per tutto il genere umano fare offerte per il peccato.

Più la nostra offerta ed il nostro sacrificio risponde al sacrificio del Signore, cioè immoliamo l'amor proprio ( che è il sacrificio più elevato ) e le cupidità, e più saranno abbondanti i frutti per noi e per gli altri.

VII - Tra i fedeli e G. C. c'è uno strettissimo e meraviglioso legame, come fra il capo e tutto il corpo.

In virtù dell'arcana comunione dei Santi, gli individui ed i popoli sono congiunti non solo fra loro, ma pure con Colui da cui tutto il corpo prende il suo incremento per venir su nell'amore.

"IO in essi e Tu in me, affinché siano consumati nell'unità".

Questa unità ci permette di riparare.

VII - In favore della riparazione vi sono forti ragioni:

a) di giustizia - perché l'offesa fatta a Dio dev'essere scontata e l'ordine violato dev'essere ripristinato con la penitenza.

Siamo peccatori; quindi a Dio non dobbiamo solo il culto di adorazione, di ringraziamento e di preghiera, ma gli dobbiamo anche rendere ragione di tute le infinite colpe, offese e negligenze nostre.

b) di amore - per soffrire con Gesù che soffre e procurargli un pò di sollievo, coi seguenti mezzi:

la consacrazione e l'atto di riparazione al S. Cuore,

l'adoprarsi affinché individui, famiglie, città, nazioni si consacrino l S. Cuore di Gesù da cui ogni cosa ripete la sua origina;

il celebrare con tutto il cuore la festa di Cristo Re e bramare di unire tutti i popoli in carità cristiana e concordia di pace nel Cuore del Re dei re e Signore dei dominanti.

IX - L'espiazione, purificandoci delle nostre colpe, inizia l'unione nostra con Gesù facendoci partecipare ai patimenti di Gesù perfeziona questa unione; offrendo vittime per i fratelli porta tale unione al suo termine ultimo.

La consacrazione nostra al Cuore di Gesù attua e termina la nostra unione con Lui.

X. La gioia di Gesù per la nostra riparazione.

Coloro che amano Dio e contemplano le sofferenze di Gesù, intuiscono che per Iddio non vi è passato, né futuro, ma tutto gli è presente.

Datemi uno che ami e capirà quello che dico.

Causa della morte di Gesù sono le nefandezze degli uomini in ogni tempo.

Ogni peccato è tale che a buon diritto si può dire che rimette in croce per conto suo il Figlio di Dio, offrendolo al ludibrio.

Anche per i nostri peccati, futuri previsti Gesù patì; così pure la riparazione attuale diede conforto a Gesù nella Sua Passione, quando gli apparve l'Angelo del Getsemani.

XI - Anche or possiamo e dobbiamo consolare quel Cuore sempre offeso, in una maniera che per quanto meravigliosa è sempre vera.

XII - La passione espiatrice di G. C. si ripete ed è in certo modo compiuta nel suo corpo mistico, la Chiesa.

Alla misura dei patimenti nulla manca, ma nel capo.

Restano i patimenti nel corpo ( S. Agostino ).

Le persecuzioni mosse alla Chiesa, assaliscono lo stesso G. C. ( Io sono quel Gesù che tu perseguiti ).

Gesù brama averci compagni nelle Sue sofferenze e ciò è richiesto dalle relazioi che abbiamo con Lui: ciò che il capo patisce, è giusto che patiscano anche le membra.

XIII - Necessità della espiazione per le persecuzioni.

Questo mondo è tutto positus in maligno.

Da ogni parte sale al Papa il grido dei popoli i cui reggenti si sono alleati contro la Chiesa.

Abbattuti i diritti divini e umani, abbattute le chiese, dispersi i religiosi, strappati i giovani alla Chiesa.

XIV - Necessità della riparazione per la mancanza di vita cristiana

Tra coloro che furono lavati nel Sangue di Gesù si trovano alcuni che conducono vita viziosa, lontana dalla casa paterna: vita non illuminata da luce di vera fede, né rallegrata da speranza di futura beatitudine, né ricreata e riscaldata da carità, l'incuria della disciplina ecclesiastica e di tutti quegli istituti che sono alla base di ogni vita cristiana,

L'educazione dei fanciulli è trascurata ed inquinata.

Si rapisce alla Chiesa la facoltà di educare la gioventù.

C'è un oblio del cuore, una cupidigia sfrenata di beni fugaci.

Una smisuratezza nei sistemi di governo, una corsa illecita al favore popolare, un disprezzo dell'autorità legittima, un disprezzo della parola di Dio che indebolisce la fede.

E per colmo vi è l'ignavia e la viltà di quelli che oscillano nella fede e abbandonano Gesù che soffre nelle mani dei satelliti di Satana; la perfidia degli imitatori di Giuda che s'accostano alla S. Eucaristia e passano al campo nemico.

XV - Modo di eccitarsi alla riparazione:

a) Basterà riandare piamente tutte queste cose perché i fedeli espiino con più slancio i peccati loro e altrui.

L'iniquità degli uomini ha raggiunto un limite che fa rabbrividire, ma cresce pure il numero dei fedeli che non esitano a offrirsi vittima.

b) Quando uno ripensi tra sé con amore a quanto sopra e se ne conpenetri tutto e se lo renda intimo, è impossibile che non rifugga da ogni peccao come da sommo male e non si bbandoni tutto alla volontà di Dio e si sforzi di risarcire la divina Maestà:

1° pregando di continuo;

2° Addossandosi spontaneamente penitenze;

3° pigliando in pace i malanni che capitano;

4° riducendo tutta la vita ad una continua espiazione.

( Sunto dell'enciclica "Miserentissimus" )

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