Diario di Cesone

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25 gennaio 1931

Umiltà ( 442 - 443 )

Noviziato dei Catechisti

Conferenza del Fr. Teodoreto

Un altro motivo di umilazione per noi, oltre il nostro nulla, oltre ai nostri peccati, sono le nostre miserie.

Dio ha in orrore il povero orgoglioso.

Il fatto di aver peccato resterà sempre.

Inoltre, anche dopo il perdono, restano le conseguenze del peccato: miserie dello spirito, del cuore, della volontà, del carattere, delle concupiscenze, del corpo, della nostra vita in tutto l'insieme, malgrado le infinite grazie di Dio.

É dunque necessario e giusto umiliarsi.

Una prima sorgente di umiltà è la considerazione di Dio, nella sua infinita maestà;

una seconda sorgente è la considerazione del nostro proprio nulla e delle nostre miserie;

la terza è la considerazione di Gesù Dio e Uomo.

Egli non è solo la ragione dell'umiltà, ma ne è anche il modello.

"Discite a me, quia mitis sum et humilis corde".

Son questi dunque i tesori di sapienza che dobbiamo imparare da voi? chiede s. Agostino?

Dio non è siscettibile di una umiltà come la nostra.

Ma se per umiltà s'intende l'inclinazione lodevole dell'abbassamento, Dio è il più umile fra tutti gli esseri.

La creatura non si abbassa realmente, perché è nulla.

Dio solo si può abbassare.

II Conferenza del Fratel Teodoreto

Spiegazione dell'atto di accettazione della morte del B. Cafasso

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