Diario di Cesone

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22 febbraio 1931

Umiltà ( 452 - 453 - 454 )

Noviziato dei Catechisti

Conferenza del Fratel Teodoreto

I - L'umiltà di spirito deve distruggere in noi la mania delle dispute e delle contestazioni, che è cosa insopportabile.

La caratteristica dell'eresia è appunto questo spirito di contraddizione.

L'umiltà di spirito ci rende facili alla persuasione.

Quando non si tratta di fede non difendiamo mai ad oltranza le nostre idee e, in ogni caso, non veniamo mai meno alla carità.

Non pretendiamo di avere sempre ragione e tolleriamo che talora non ci sia riconosciuta.

II - L'orgoglio giudica tutti e sempre.

L'umile giudica poco, salvo che ne abbia l'incarico, e, in ogni caso, non mai senza ricordarsi che il giudicare è di sua natura un atto divino.

Nel giudizio bisogna dipendere da Dio, giudicare secondo il Suo spirito e ricordare che si è peccatori come colui che viene giudicato.

Siamo sobrii nel giudicare, più sobrii nel condannare, prontissimi a scusare, sforziamoci di prender tutto in buona parte.

III - L'umiltà di spirito modera la vana curiosità.

La curiosità si unisce talvolta alla concupiscenza degli occhi e rende frivoli, vanitosi.

Sviluppa il senso umano e il gusto terrestre: è l'antitesi del raccoglimento.

Si unisce pure all'orgoglio dello spirito e diventa più pericolosa ancora.

Noi dobbiamo desiderare di sapere e di comprendere: Iddio è verità e l'amore vive di luce.

Però dobbiamo disprezzare la falsa scienza, senza Dio.

Le scienze profane devono essere studiate o per dovere, o per maggior bene, con l'applicazione necessaria e rese soprannaturali.

Desideriamo ardentemente la scienza dei Santi; è per questa che abbiamo avuto lo spirito.

La vita eterna è questa, che conoscono Te, solo vero Dio ...

Tuttavia, più dello studio far progredire la pietà.

Dio si rivela ai piccoli.

Noi non conosciamo veramente se non quello che Dio stesso ci ha insegnato.

In tutto però si richiede l'umiltà di spirito.

Più si è umili e più si progredisce nella scienza divina.

Non voler cercare ciò che è più alto di te, né pretendere di risolvere i problemi che ti oltrepassano.

I precetti di Dio procura di averli sempre nella tua mente; ma vi sono molte sue opere sulle quali la tua curiosità non deve estendersi.

Non ti è necessario vedere coi tuoi occhi o indagare col tuo spirito ciò che Dio ha voluto riservare segreto e molte cose di cui tu vedi l'esistenza sono tuttavia al di là della portata umana.

Chi vorrà scrutare la maestà sarà oppresso dalla gloria.

Non vogliate essere saggi più di quanto si convenga.

Crediamo ora con semplicità e domani il velo cadrà.

L'umiltà scende fino al corpo: essa vuole tutto l'uomo.

Le penitenze corporali e le umiliazioni esteriori appartengono a questa categoria.

Essa distrugge l'orgoglio, fortifica la virtù, libera dall'umano, fa simile a G. C.

Gli atti esterni però non siano corpi senza anima.

Più del corpo umiliato il cuore che è lo spettacolo di Dio.

La modestia cristiana è un insieme di umiltà impresso nel corpo dei veri umili.

"Modestia vestra nota sit omnibus hominibus; Dominus prope est"

Evitiamo però sempre ogni affettazione.

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