Gesù Cristo rivelazione dell'uomo

Indice

Capitolo ottavo - II

II. Il mondo del lavoro e i suoi tratti attuali

Se cerchiamo di raggruppare i tratti che caratterizzano il mondo del lavoro nel XX secolo, possiamo, schematizzando un po', ricondurli a questi tre:

1. Il mondo attuale è prodigiosamente cosciente delle dimensioni delle sue conquiste, come pure del ritmo sempre più accelerato delle sue vittorie.

È cosciente, fino all'ubriacatura, della sua presa in carico del mondo e del suo progresso.

Che il nostro mondo sia quello del lavoro, della ricerca, del progresso, è un fatto fin troppo chiaro per essere contestato.

Fino a poco tempo fa i ricercatori erano considerati uomini bizzarri e originali.

Oggi, la ricerca mette in moto milioni di uomini e migliala di organismi.

Si dice che il mondo attuale è caratterizzato dall'« ascesa delle masse »; si potrebbe dire altrettanto giustamente dalla « ascesa della ricerca ».

Agli inizi la sete di sapere e di padroneggiare il mondo, poteva confondersi con una pura e semplice curiosità.

Ma se oggi la ricerca invade il mondo, è perché l'uomo, diventato adulto, è cosciente che l'evoluzione della vita sulla terra dipende da lui e che la ricerca è l'espressione di questo sforzo evolutivo.

L'uomo non è più sulla terra come un artista in contemplazione, ne come un viaggiatore in crociera, ma come un capitano alla manovra: egli conduce il mondo verso un nuovo orizzonte, verso nuove prospettive.2

2. Questo mondo del progresso è un mondo desacralizzato.

A dire il vero abbiamo già superato quattro secoli di desacralizzazione, che sono passati da una mentalità spontaneamente religiosa a una mentalità volontariamente spoglia di ogni riferimento religioso.

Lo sguardo dell'uomo sulla natura passa attraverso la sperimentazione, la verifica, l'analisi matematica.

L'universo ha le sue leggi che conviene studiare come quelle di un sistema chiuso.

Questa affermazione non è un giudizo, ma una constatazione: scienza e religione lavorano in parallelo.

Valori considerati una volta come di origine cristiana hanno acquisito uno statuto puramente umano e profano.

Questi valori sono valori in sé, e non più in riferimento a un Valore supremo, trascendente.

Tutto il vocabolario religioso ( creazione, fede, libertà, fraternità, responsabilità, assoluto ) è così ricondotto all'orizzontale.

L'avvenire dell'uomo è quello della sua gestione economica e politica, del suo progetto tecnologico.

Tale è la realtà, nella quale è immerso il credente, a sua insaputa.

La questione allora si pone: è ancora possibile, in questo mondo, conservare un riflesso cristiano, scoprire, a un altro livello di profondità, il senso autentico connesso alle realtà di questo mondo?3

3. Un mondo segnato dalla razionalità tecnologica.

Ciò che caratterizza il lavoro di oggi, è la sua organizzazione.

Il mondo contemporaneo è stato conquistato dalla grande impresa, ciò che significa dalla tecnica razionalizzata e dalla preoccupazione del rendimento.

La grande impresa, con la sua piramide di direttori, di assistenti-direttori, di capi servizio, di controllori, si preoccupa prima di tutto di efficienza, perciò pianifica, organizza.

Vi si studia il tempo richiesto per ogni gesto, per ogni pezzo, per il prodotto finito.

Quando il rendimento sembra insufficiente si sostituisce all'uomo la macchina, che ne prende il posto vantaggiosamente.

Ogni lavoratore deve produrre il massimo nel minimo di tempo.

Perciò è nato il lavoro « a catena » e la produzione « in serie ».

Il prodotto è l'opera di tutti e di nessuno.

Per mantenere o aumentare il consumo, e quindi anche la produzione, la grande impresa deve sviluppare e sofisticare la pubblicità, ricercare nuovi mercati, creare filiali all'estero, associarsi ad altre imprese.

Eccoci al livello delle multinazionali, reale tela di ragno che copre e divora il pianeta.

Senza dubbio, la razionalità tecnologica tocca risultati stupefacenti, ma non senza detrimento alle persone.

Indice

2 Queste idee sono correnti in Teilhard.
Vedere in particolare l'allegoria della Nave. Cfr. La montée de l'Autre, 192, Oeuvres 7, pp. 79-80.
3 Ph. ROQUEPLO, Expérience humaine: expérience de Dieu, pp. 23-45 (trad. it. Elle Di Ci).