Gesù Cristo rivelazione dell'uomo

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Capitolo ottavo - VI

VI. Il lavoro, servizio degli uomini

L'azione dell'uomo nel mondo e sul mondo non ha solamente come scopo la sua perfezione personale: è essa stessa orientata al servizio della collettività.

Ai nostri giorni soprattutto, l'ampiezza delle imprese di produzione deve fare appello a gruppi umani sempre più considerevoli.

Senza ritornare all'esempio delle cattedrali del medio evo, delle piramidi d'Egitto, della grande muraglia cinese, come concepire oggi i prodigi della ricerca spaziale, della costruzione di dighe gigantesche, delle centrali d'energia elettrica o nucleare, dei sistemi di comunicazione, terrestri o aerei, senza fare appello a gruppi di ricercatori, di tecnici o di operai, che impegnano non soltanto una nazione, ma tutte le forze disponibili del pianeta?

Il progresso comporta quindi una nuova dimensione della solidarietà e della responsabilità.

Questa responsabilità, senza dubbio, è più visibile nella grande impresa, ma è presente a tutti i livelli.

Di conseguenza, il volto stesso del lavoro è cambiato e porta i lineamenti di questa dimensione comunitaria.

L'impresa privata esiste sempre ( aziende agricole, laboratori artigianali, botteghe ), ma il tratto dominante del lavoro, è quello degli agglomerati urbani, dei centri industriali giganteschi e degli spostamenti in massa per raggiungerli.

Senza dubbio, questi agglomerati, fondati su un comune lavoro, non creeranno mai quei legami potenti, fondati sul sangue e sulla cultura, quali sono la famiglia e la nazione.

Accade anche al contrario che suscitino e alimentino conflitti e violenze.

Ma, senza cadere nell'idillio o nell'utopia, è incontestabile che la comunità di lavoro crea dei legami di solidarietà che orientano l'umanità nel senso del Regno.

È la natura e il senso di questi legami che si tratta di manifestare.

L'avventura umana, intessuta di faticosi la vori che gli uomini vivono in comune, costituisce la forma temporale del nostro cammino verso il Regno.

L'umanità, infatti, si costruisce mediante la libertà, ma anche mediante la solidarietà.

L'esistenza umana concreta è progressiva e interdipendente.

Attraverso la paternità, la maternità, l'educazione noi siamo legati ai nostri genitori tramite un intreccio di dipendenze.

I genitori sono co-creatori e co-provvidenti dei loro figli.

È la stessa cosa per l'autorità civile che da alla collettività umana le sue strutture, le sue leggi, i suoi obiettivi.

L'aspetto co-creatore del lavoro è già stato sottolineato.

Occorre adesso aggiungere che il lavoro costituisce uno dei più potenti motivi di aggregazione degli uomini.

Il primo scopo di una società è di assicurare la collaborazione dei cittadini in vista di un comune servizio.

Il lavoro è dunque creatore del tessuto sociale delle solidarietà che si intrecciano anche al di sopra delle nazioni.

Lavorando per il progresso della collettività umana, l'uomo si rende conforme, anche questa volta, alla sua struttura di essere « sociale » e « al bene autentico dell'umanità, secondo il progetto della volontà di Dio ».16

Aggiungiamo che se il lavoro contribuisce alla formazione della società e alla creazione delle civilizzazioni, è nello stesso tempo, quella forma concreta, tangibile, oggettiva nella quale si incarna e si esprime una civiltà.

Di questa il lavoro è come il corpo che permette l'accesso alla sua anima.

Per conoscere la civiltà egiziana, greca, etrusca, romana, azteca, interroghiamo i suoi monumenti, le sue tombe, le sue opere d'arte.

Questo corpo di opere e di monumenti è frutto del lavoro dell'uomo.

Gli americani hanno nascosto sotto terra un campionario dei principali prodotti della nostra civiltà affinchè siano ritrovati un giorno, nell'ipotesi di un cataclisma atomico, e siano 'immagine della nostra civiltà scomparsa.17

Il lavoro edifica la comunità umana, tesse la sua storia; ma a sua volta il frutto del lavoro, l'opera, testimonia della società che l'ha prodotta.

È vero che la civiltà della tecnologia è responsabile di gravi abusi.

Ma questi abusi dipendono dagli atteggiamenti e dalle mentalità che hanno bisogno di conversione non meno che dai metodi.18

Il lavoro, considerato come impresa comunitaria al servizio dell'umanità, appartiene al progetto di Dio.

Tende al raggruppamento di tutti gli uomini per farne un solo popolo, un solo corpo.

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16 Gaudium et spes, n. 35
17 Ph. ROQUEPLO, Expérience humaine: expérience de Dieu, p. 160 (trad. it. Elle Di Ci, op. cit.).
18 Gaudium et spes, n. 63, par. 5.