Summa Teologica - I

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Articolo 2 - Se in Dio vi sia composizione di forma e di materia

1 Sent., d. 35, a. 1; 1 COnt. Gent. C. 17; Compend. Theol., c. 28

Pare che in Dio vi sia composizione di forma e di materia.

Infatti:

1. Tutto ciò che ha un'anima è composto di materia e di forma, essendo l'anima la forma del corpo.

Ora, la Scrittura attribuisce l'anima a Dio quando in persona di Dio dice [ Eb 10,38 ]: « Il mio giusto vivrà mediante la fede; ma se indietreggia, la mia anima non si compiace in lui ».

Quindi Dio è composto di materia e di forma.

2. La collera, la gioia ecc. sono passioni del composto, come insegna Aristotele [ De anima 1,1 ].

Ma tali passioni sono attribuite a Dio nella Scrittura: infatti è detto nel Salmo [ Sal 106,40 ]: « Il Signore si accese d'ira contro il suo popolo ».

Quindi Dio è composto di materia e di forma.

3. Il principio di individuazione è la materia.

Ma pare che Dio sia individuale: infatti non può essere predicato di più soggetti.

Quindi è composto di materia e di forma.

In contrario:

Ogni composto di materia e forma è un corpo, essendo la quantità spaziale il primo attributo inerente alla materia.

Ma Dio non è un corpo, come si è dimostrato [ a. prec. ].

Quindi Dio non è composto di materia e di forma.

Dimostrazione:

È impossibile che in Dio ci sia la materia.

Primo, perché la materia è potenzialità, mentre Dio, come si è provato [ a. prec. ], è atto puro, non avente in sé potenzialità alcuna.

Quindi è impossibile che Dio sia composto di materia e di forma.

Secondo, perché ogni composto di materia e forma è perfetto e buono in forza della sua forma: quindi è necessario che sia buono per partecipazione, secondo che la materia partecipa la forma.

Ora, l'ente che nella bontà e nella perfezione è primo, cioè Dio, non può essere buono per partecipazione: poiché il bene per essenza è anteriore al bene per partecipazione.

È impossibile quindi che Dio sia composto di materia e di forma.

Terzo, perché ogni agente agisce in forza della sua forma: per cui il rapporto di un ente al suo agire è determinato dal suo rapporto alla forma.

Ciò che dunque è primo come agente e agisce in forza della sua natura deve essere primo anche come forma, e forma per natura sua.

Ma Dio è il primo agente, essendo la prima causa efficiente, come si è già dimostrato [ q. 2, a. 3 ].

Egli è dunque forma in forza della sua essenza, e non composto di materia e di forma.

Analisi delle obiezioni:

1. A Dio è attribuita l'anima per l'analogia di certe azioni.

Quando infatti desideriamo a noi stessi qualcosa, ciò proviene dalla nostra anima: per cui diciamo che piace all'anima di Dio ciò che è gradito alla sua volontà.

2. Parimenti vengono attribuite a Dio la collera e le altre passioni per una certa somiglianza di effetti: siccome infatti è proprio dell'irato il punire, così la punizione divina viene detta metaforicamente ira di Dio.

3. Le forme che possono essere ricevute dalla materia sono rese individuali per mezzo della materia, che non può essere ricevuta in un altro soggetto, essendo essa stessa il primo sostrato [ della realtà corporea ]; la forma invece, di per sé, se non vi sono ostacoli, può essere ricevuta in più soggetti.

Quella forma però che non può essere ricevuta dalla materia ed è di per sé sussistente ha la sua individuazione per il fatto stesso che non può essere ricevuta in un altro soggetto.

Ora, Dio è una forma di questo genere.

Quindi non segue che abbia una materia.

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