Summa Teologica - I

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Articolo 5 - Se la potenza generativa stia a indicare una relazione o l'essenza divina

In 1 Sent., d. 7, q. 1, a. 2; De Pot., q. 2, a. 2

Pare che la potenza di generare o di spirare stia a indicare una relazione, e non l'essenza divina.

Infatti:

1. Potenza significa principio, come appare dalla sua stessa definizione: poiché la potenza attiva, come dice Aristotele [ Met. 5,12 ], è il principio dell'operazione.

Ma in Dio il principio riguardante le persone è preso in senso nozionale.

Quindi in Dio la potenza [ di generare ] indica una relazione, e non l'essenza.

2. In Dio non c'è differenza tra il poter [ agire ] e l'agire.

Ma la generazione in Dio sta a indicare la relazione.

Quindi anche la potenza di generare [ indica la relazione ].

3. Gli attributi divini che indicano l'essenza sono comuni alle tre Persone.

Ma la potenza di generare non è comune alle tre Persone, essendo propria del Padre.

Quindi non significa l'essenza.

In contrario:

Come Dio può generare il Figlio, così anche lo vuole.

Ma la volontà di generare sta a indicare l'essenza.

Quindi anche la potenza di generare significa l'essenza.

Dimostrazione:

Alcuni dissero che la potenza generativa in Dio sta a indicare una relazione.

Ma ciò è impossibile.

Infatti in qualsiasi agente si chiama propriamente potenza il principio per cui esso agisce.

Ora, chiunque con la propria azione produce una cosa, la produce simile a se stesso, determinandola secondo la forma di cui si serve per agire: l'uomo generato, p. es., è simile al generante nella natura umana, in virtù della quale il padre ha potuto generare un uomo.

Quindi la potenza generativa in un generante sarà ciò in cui si riscontra la somiglianza del generato con il generante.

Ora, il Figlio di Dio assomiglia al Padre generante nella natura divina.

Quindi la natura divina del Padre è in lui la potenza generativa.

Per cui S. Ilario [ De Trin. 5,37 ] scrive: « La nascita di Dio non può non ritenere quella natura dalla quale proviene: poiché ciò che non trae la propria sostanza da altri se non da Dio non può essere altro che Dio ».

Perciò col Maestro delle Sentenze [ 1,7 ] bisogna dire che la potenza generativa designa principalmente l'essenza divina, e non la sola relazione.

- E designa l'essenza non in quanto questa si identifica con la relazione, come se le indicasse tutte e due alla pari.

Sebbene infatti la paternità si presenti come forma del Padre tuttavia, essendone la proprietà personale, sta alla persona del Padre come la forma individuale sta a un individuo creato.

Ora, nelle creature la forma individuale costituisce la persona generante, ma non è il principio per cui essa genera: altrimenti Socrate genererebbe un altro Socrate.

Quindi la paternità non può essere concepita come il principio per cui il Padre genera, ma solo come il costitutivo della persona che genera: altrimenti il Padre genererebbe un altro Padre.

Ciò per cui il Padre genera è invece la natura divina, nella quale il Figlio è a lui simile.

Per questo il Damasceno [ De fide orth. 1,8 ] dice che la generazione è « opera della natura »: non nel senso che la natura sia il generante, ma in quanto è il principio in forza del quale il generante genera.

Perciò la potenza generativa indica direttamente la natura divina e indirettamente la relazione.

Analisi delle obiezioni:

1. La potenza non indica la relazione stessa di principio, altrimenti sarebbe nella categoria della relazione, ma indica ciò che è il principio: non il principio che corrisponde al soggetto che agisce, ma il principio che è la virtù mediante cui l'agente agisce.

Ora, l'agente è distinto dalla cosa prodotta, e il generante dal generato, ma ciò mediante cui il generante genera è comune al generato e al generante; e tanto più è comune quanto più perfetta è la generazione.

Essendo quindi la divina generazione perfettissima, ciò mediante cui il generante genera è talmente comune al generato e al generante da essere non solo specificamente - come avviene nelle creature -, ma anche numericamente identico.

Se quindi si afferma che l'essenza divina è il principio in forza del quale il generante genera, non ne segue che l'essenza divina venga distinta, come invece seguirebbe se si dicesse che l'essenza divina genera.

2. In Dio la potenza generativa si identifica realmente con la generazione, come l'essenza divina si identifica realmente con la generazione e con la paternità; non si identifica però concettualmente.

3. Nell'espressione potenza di generare è indicata direttamente la potenza e indirettamente la generazione: come se si dicesse l'essenza del Padre.

Quanto dunque all'essenza così indicata la potenza di generare è comune alle tre persone; quanto invece alla nozione [ indirettamente ] specificata è propria della persona del Padre.

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