Summa Teologica - I

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Articolo 6 - Se gli atti nozionali possano dare origine a più persone

In 1 Sent., d. 7, q. 2; expos.; De Pot., q. 2, a. 4; q. 9, ad 1 ss.

Pare che gli atti nozionali possano dare origine a più persone, in modo da avere in Dio più persone generate o spirate.

Infatti:

1. Chiunque ha la potenza di generare può generare.

Ma il Figlio ha questa potenza.

Quindi anch'egli può generare; non se stesso, evidentemente: quindi un altro Figlio.

Quindi in Dio ci possono essere più Figli.

2. S. Agostino [ Contra Maxim. 2,12 ] dice: « Il Figlio non ha generato un Creatore.

Non già perché gli mancasse la potenza, ma perché ciò non era conveniente ».

3. La potenza generativa di Dio Padre è maggiore di quella dell'uomo.

Ma l'uomo può generare molti figli.

Quindi anche Dio: tanto più che con la generazione del Figlio non è diminuita la potenza generativa del Padre.

In contrario:

In Dio non c'è differenza tra il potere e l'essere.

Se dunque in Dio vi potessero essere più Figli, vi sarebbero di fatto.

E così le Persone sarebbero più di tre: ma questa è un'eresia.

Dimostrazione:

Come dice S. Atanasio [ Symb. ], in Dio c'è « un solo Padre, un solo Figlio, un solo Spirito Santo ».

E di ciò si possono portare quattro ragioni.

La prima è tratta dalle relazioni, che sole distinguono le persone.

Essendo infatti le persone divine le stesse relazioni sussistenti, non potrebbero esserci in Dio più Padri o più Figli senza che vi fossero più paternità o più filiazioni.

Ora, ciò non potrebbe avvenire se non per una distinzione di ordine materiale: infatti le forme di un'unica specie si moltiplicano soltanto perché si uniscono alla materia: ma questa in Dio non c'è.

Quindi in Dio non ci può essere che una sola filiazione sussistente: come non ci sarebbe che un'unica bianchezza se questa fosse sussistente.

- La seconda ragione è ricavata dalla natura delle processioni.

Dio infatti intende e vuole tutte le cose con un unico e semplice atto.

Quindi non vi può essere che un'unica persona procedente come verbo, e questa è il Figlio, e una sola che procede come amore, ed è lo Spirito Santo.

- La terza ragione viene desunta dalla maniera del procedere.

Poiché le persone, come si è detto [ a. 2 ], procedono per processione naturale, e la natura è determinata a un unico effetto.

- La quarta ragione è tratta dalla perfezione delle persone divine.

Infatti il Figlio è perfetto appunto perché in lui si contiene tutta la filiazione divina, e perché è un Figlio solo.

E lo stesso si dica delle altre persone.

Analisi delle obiezioni:

1. Si deve senz'altro concedere che il Figlio ha la stessa potenza che ha il Padre: tuttavia non si può ammettere che egli abbia la potenza generandi [ di generare o di essere generato ], se generandi è preso come gerundio del verbo attivo, in modo da significare che il Figlio ha la potenza di generare.

Allo stesso modo l'essere del Padre è identico a quello del Figlio, e tuttavia non si può dire che il Figlio è il Padre, per l'aggiunta del termine nozionale.

Se però generandi è considerato come gerundivo, nel Figlio esiste la potentia generandi, cioè la possibilità di essere generato.

E lo stesso si dica se generandi è preso come gerundivo impersonale, per cui l'espressione potentia generandi [ attribuita al Figlio ] avrebbe il significato di potenza di essere generato da qualche persona.

2. Con quelle parole S. Agostino non vuol dire che il Figlio potrebbe generare un altro Figlio, ma soltanto che il fatto di non generare non proviene da impotenza, come si dirà in seguito [ q. 42, a. 6, ad 3 ].

3. L'immaterialità e la perfezione di Dio richiedono che in lui non vi possano essere più Figli, come si è spiegato [ nel corpo ].

Quindi il fatto che non vi siano più Figli non proviene da una limitazione della potenza del Padre nel generare.

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