Summa Teologica - I

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Articolo 4 - Se il tempo sia stato creato assieme alla materia informe

In 2 Sent., d. 12, q. 1, a. 5

Pare che il tempo non sia stato creato assieme alla materia informe.

Infatti:

1. S. Agostino [ Conf. 12,12 ] dice così, rivolgendosi a Dio: « Trovo che tu hai fatto due cose prive di tempo », cioè la materia prima dei corpi e la natura angelica.

Quindi il tempo non fu creato assieme alla materia informe.

2. Il tempo si divide in giorno e notte.

Ora, da principio non vi era né giorno né notte, ma questi vennero dopo, quando « Dio separò la luce dalle tenebre ».

Quindi da principio non esisteva il tempo.

3. Il tempo non è che la misura del moto del firmamento, che leggiamo essere stato fatto nel secondo giorno.

Quindi da principio non vi era tempo.

4. Il moto precede il tempo.

Quindi andava elencato tra le prime creature prima del tempo.

5. Il tempo è una misura estrinseca [ del moto ], come il luogo.

Quindi il tempo non ha maggior ragione del luogo per essere computato fra le prime creature.

In contrario:

S. Agostino [ De Gen. ad litt. 1,1 ] insegna che le creature spirituali e quelle materiali furono create « all'inizio del tempo ».

Dimostrazione:

Si dice comunemente che quattro furono le prime realtà create: la natura angelica, il cielo empireo, la materia informe dei corpi e il tempo.

Ciò però non si accorda con il pensiero di S. Agostino [ cf. ob. 1 ], il quale pone come prime entità create la natura angelica e la materia corporea, senza far menzione del cielo empireo.

Queste due entità poi, cioè la natura angelica e la materia informe, precedono la « formazione » [ del creato ] non in ordine di tempo, ma di natura.

E se precedono la « formazione » in ordine di natura, devono precedere così anche il moto e il tempo.

Per cui il tempo non può essere annoverato con esse.

Invece l'enumerazione riportata procede dall'opinione degli altri Santi [ Dottori ] [ cf. a. 1 ], i quali ritengono che lo stato informe della materia abbia una precedenza di durata sulla sua formazione.

Ora, una tale durata esige un certo tempo, perché altrimenti non si potrebbe concepire una misura della durata.

Analisi delle obiezioni:

1. S. Agostino può fare questa affermazione perché [ secondo lui ] la natura angelica e la materia informe precedono il tempo in ordine di origine o di natura.

2. Nella sentenza degli altri Santi [ Dottori ], come la materia era in qualche modo informe e poi fu « formata », così il tempo fu, in un certo senso, informe, e poi fu « formato » e distinto in giorno e notte.

3. Se il moto del firmamento non ebbe subito inizio da principio, allora il tempo precedente non fu misurato col moto del firmamento, ma con un altro primo moto.

Infatti il tempo è la misura del moto del firmamento per il fatto che questo è il primo dei movimenti.

Se però esistesse un altro movimento che fosse primo, esso darebbe la misura al tempo, poiché tutti gli esseri sono misurati da ciò che è primo nel loro genere.

Bisogna poi dire che fin dal principio esisteva qualche movimento, per lo meno in base alla successione degli atti conoscitivi e affettivi nella mente degli angeli.

Ora, non si può intendere un moto senza tempo: poiché il tempo non è altro che « la misura del prima e del poi nel moto ».

4. Tra i primi enti creati si annoverano quelli che hanno un rapporto universale con [ tutte ] le cose.

Quindi si dovette annoverare il tempo, che ha carattere di misura universale, e non invece il moto, che interessa soltanto gli enti sottoposti al movimento.

5. Il luogo reale è inteso come racchiuso nel cielo empireo, dato che questo contiene tutto.

E siccome il luogo è tra le entità permanenti, fu concreato tutto assieme.

Il tempo invece, che non è una realtà permanente, fu concreato soltanto nel suo primo istante: come anche adesso l'unica realtà attuale del tempo è l'istante.

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