Summa Teologica - I

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Articolo 1 - Se sia sufficiente il numero di questi giorni

Supra, q. 70, a. 1; In Hebr., c. 4, lect. 1

Pare che non sia sufficiente il numero di questi giorni.

Infatti:

1. L'opera della creazione è diversa da quella della distinzione e dell'abbellimento non meno di quanto siano differenti tra loro queste ultime due.

Ma per la distinzione e l'abbellimento [ del creato ] sono assegnati vari giorni.

Si doveva dunque fare lo stesso per la creazione.

2. L'aria e il fuoco sono elementi più nobili della terra e dell'acqua.

Ma per la distinzione dell'acqua è assegnato un giorno, e un altro per quella della terra.

Era quindi giusto fare lo stesso per il fuoco e per l'aria.

3. La distanza che c'è tra gli uccelli e i pesci non è minore di quella esistente tra gli uccelli e gli animali terrestri.

L'uomo poi dista dagli altri animali più di qualsiasi specie di animali tra loro.

Ma la creazione dei pesci del mare e quella degli animali della terra abbraccia due giorni distinti.

Quindi conveniva stabilire due giorni distinti anche per la creazione degli uccelli dell'aria e dell'uomo.

In contrario:

Pare invece che quei giorni siano troppi.

Infatti:

1. La luce sta alla sorgente luminosa come un accidente al suo soggetto.

Ma ogni soggetto viene prodotto insieme con il suo accidente proprio.

Quindi la luce e gli astri illuminanti non dovevano essere prodotti in due giorni distinti.

2. Tali giorni vengono assegnati alla costituzione iniziale del mondo.

Ma nel settimo giorno non fu creato nulla.

Quindi il settimo giorno non deve essere computato con gli altri.

Dimostrazione:

Il motivo della distinzione di questi giorni può divenire chiaro in base a quanto abbiamo spiegato sopra [ q. 70, a. 1 ].

Infatti era necessario che le varie parti dell'universo prima venissero distinte, e poi venissero abbellite facendole occupare dai propri abitatori.

Ora, stando agli altri Santi [ Dottori, e non a S. Agostino ], nel creato materiale sono indicate tre parti: la prima detta cielo, l'intermedia detta acqua, l'infima detta terra.

Per cui anche i Pitagorici facevano consistere la perfezione in queste tre entità: « il principio, la metà e la fine », come riferisce Aristotele [ De caelo 1,1 ].

E così la prima parte viene distinta nel primo giorno e adornata nel quarto; l'intermedia è distinta nel secondo e adornata nel quinto; l'infima è distinta nel terzo e adornata nel sesto.

S. Agostino da parte sua è d'accordo con gli altri quanto agli ultimi tre giorni, ma dissente quanto ai primi tre [ cf. q. 70, a. 1; qq. 71,72 ].

Secondo lui infatti nel primo giorno furono create le creature spirituali e negli altri due quelle materiali; in maniera però che il secondo giorno è riservato ai corpi più elevati e il terzo a quelli più bassi.

E così la perfezione delle opere divine corrisponde alla perfezione del numero sei, il quale risulta dalla somma dei suoi divisori, che sono l'uno, il due e il tre.

Infatti un giorno è assegnato alla produzione delle creature spirituali, due a quella delle creature materiali, tre all'opera di abbellimento.

Analisi delle obiezioni:

1. L'opera della creazione, secondo S. Agostino, rientra nella produzione della materia informe e della natura spirituale anch'essa informe [ cf. q. 70, a. 1 ].

Ora, questi due fatti sono fuori del tempo, come egli dice [ Conf. 12, cc. 12,13 ], e perciò la creazione che li riguarda viene posta « prima di qualsiasi giorno ».

- Secondo gli altri Santi [ Dottori ] invece si può dire che l'opera di distinzione e di abbellimento viene prospettata in rapporto a certe variazioni delle creature che si misurano col tempo, mentre la creazione consiste nella sola azione divina che produce sull'istante la sostanza delle cose.

Quindi ogni opera di distinzione e di abbellimento si dice fatta in un dato giorno, mentre la creazione si dice fatta « nel principio », che sta a indicare un indivisibile.

2. Il fuoco e l'aria non sono nominati espressamente da Mosè perché il popolo non li distingue, ma vengono computati con l'elemento intermedio, che è l'acqua, avuto specialmente riguardo alla zona bassa dell'aria.

Quanto invece alla zona alta, essa è computata col cielo, come dice S. Agostino [ De Gen. ad litt. 2, cc. 3,13; cf. 3, c. 7.9 ].

3. La creazione degli animali viene ricordata in connessione con l'ornamento o abbellimento dell'universo.

Per questo motivo i giorni della loro creazione sono diversi o coincidono a seconda che essi stessi coincidono o differiscono nell'adornare una determinata parte dell'universo.

1. [ S. c. ]. Nel primo giorno la natura della luce fu creata in un certo soggetto informe.

E i corpi luminosi si dicono fatti nel quarto non perché fosse creata allora la loro sostanza, ma perché acquistarono in quel momento una costituzione definita che prima non avevano, come si è detto [ q. 70, a. 1, ad 2 ].

2. [ S. c. ]. Per S. Agostino [ De Gen. ad litt. 4,15.26 ], dopo quanto fu attribuito agli altri giorni viene assegnato qualcosa anche al settimo giorno, cioè che Dio si riposò dalle sue opere in se stesso.

E per questo motivo bisognava ricordare anche il settimo, dopo i primi giorni.

- Gli altri invece pensano che nel giorno settimo l'universo abbia avuto un nuovo modo di essere per il solo fatto che non gli si aggiunse nulla di nuovo.

Quindi dopo gli altri sei giorni non si ricorda che il settimo, in quanto destinato alla cessazione da ogni opera.

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