Summa Teologica - I

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Articolo 1 - Se nello stato di innocenza vi sarebbe stata la generazione

In 2 Sent., d. 20, q. 1, a. 1

Pare che nello stato di innocenza non vi sarebbe stata la generazione.

Infatti:

1. Dice Aristotele [ Phys. 5,5 ] che « la corruzione è contraria alla generazione ».

Ora, i contrari riguardano un medesimo soggetto.

Ma nello stato di innocenza non vi sarebbe stata la corruzione.

Quindi neppure la generazione.

2. Scopo della generazione è di conservare come specie quegli esseri che non è possibile conservare come individui: per cui non si riscontra generazione in quegli individui che durano in perpetuo.

Ma l'uomo nello stato di innocenza sarebbe vissuto perpetuamente senza morire.

Quindi in quello stato non vi sarebbe stata generazione.

3. Gli uomini con la generazione si moltiplicano.

Ma se si moltiplicano i padroni si devono necessariamente dividere i possedimenti, per evitare confusioni nel dominio.

Ora, siccome l'uomo fu creato padrone degli animali, la moltiplicazione del genere umano mediante la generazione avrebbe portato alla divisione dei possedimenti.

E ciò è contro il diritto naturale, secondo il quale tutte le cose sono comuni, come afferma S. Isidoro [ Etym. 5,4 ].

Quindi nello stato di innocenza non vi sarebbe stata la generazione.

In contrario:

Sta scritto [ Gen 1,28 ]: « Crescete, moltiplicatevi e riempite la terra ».

Ma tale moltiplicazione non poteva verificarsi senza generazione, poiché all'inizio erano stati creati soltanto due [ uomini ].

Quindi nello stato primitivo ci sarebbe stata la generazione.

Dimostrazione:

Nello stato di innocenza per moltiplicare il genere umano ci sarebbe stata la generazione: altrimenti sarebbe stato veramente necessario il peccato dell'uomo, dal quale sarebbe derivato un bene così grande.

Dobbiamo dunque tener presente che l'uomo, per la sua natura, è come un anello intermedio fra le creature corruttibili e quelle incorruttibili: poiché la sua anima è essenzialmente incorruttibile e il corpo essenzialmente corruttibile.

Si consideri poi che l'intenzione della natura mira alle creature corruttibili e a quelle incorruttibili in due modi diversi.

Infatti la natura ha direttamente di mira gli esseri perenni e incorruttibili, mentre quelli che esistono per un certo tempo non sono voluti dalla natura direttamente, ma in ordine ad altri: diversamente l'intento della natura verrebbe frustrato quando essi vengono a cessare.

Ora, poiché nel mondo degli esseri corruttibili di perenne e di invariabile non vi è che la specie, è il bene della specie, la cui conservazione è assicurata dalla generazione naturale, che rientra direttamente nell'intenzione della natura.

Le sostanze incorruttibili invece hanno una durata perenne non solo come specie, ma anche come individui: perciò gli individui stessi rientrano direttamente nell'intenzione della natura.

Di conseguenza, per quanto riguarda il corpo nell'uomo ci deve essere la generazione, essendo esso di natura sua corruttibile.

Per quanto invece riguarda l'anima, che è incorruttibile, si deve concludere che nell'uomo la molteplicità degli individui è voluta direttamente dalla natura, o meglio dall'autore della natura, il quale soltanto può creare le anime umane.

Quindi egli stabilì, anche nello stato di innocenza, la generazione nel genere umano, affinché questo si moltiplicasse.

Analisi delle obiezioni:

1. Nello stato di innocenza il corpo umano di per sé era corruttibile, ma l'anima aveva la facoltà di preservarlo dalla corruzione.

Quindi non si doveva negare all'uomo la generazione, che è dovuta agli esseri corruttibili.

2. La generazione, pur non essendo ordinata nello stato di innocenza alla conservazione della specie, sarebbe stata ordinata tuttavia alla moltiplicazione degli individui.

3. Nello stato presente il moltiplicarsi dei padroni porta alla necessità di dividere i possedimenti per il fatto che la comunanza dei beni è occasione di discordia, come fa osservare il Filosofo [ Polit. 2,2 ].

Ma nello stato di innocenza i voleri degli uomini sarebbero stati così bene armonizzati che i beni loro concessi sarebbero stati usati in comune secondo il bisogno di ciascuno, senza pericolo di discordia: come si fa anche ora presso molti uomini virtuosi.

Di conseguenza, per quanto riguarda il corpo nell'uomo ci deve essere la generazione, essendo esso di natura sua corruttibile.

Per quanto invece riguarda l'anima, che è incorruttibile, si deve concludere che nell'uomo la molteplicità degli individui è voluta direttamente dalla natura, o meglio dall'autore della natura, il quale soltanto può creare le anime umane.

Quindi egli stabilì, anche nello stato di innocenza, la generazione nel genere umano, affinché questo si moltiplicasse.

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