Summa Teologica - I

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Articolo 1 - Se il Paradiso sia un luogo materiale

2 Sent., d. 17, q. 3, a. 2

Pare che il Paradiso non sia un luogo materiale.

Infatti:

1. Afferma S. Beda [ Glossa su Gen. 2,8 ] che « il Paradiso giunge sino alla sfera della luna ».

Ora, nessun luogo terrestre può essere così alto: sia perché una tale altezza contrasta con la natura della terra, sia perché sotto l'orbita lunare vi è la regione del fuoco, il quale consumerebbe la terra.

Quindi il Paradiso non è un luogo materiale.

2. La Genesi [ Gen 2,10ss ] ricorda quattro fiumi che nascono dal Paradiso.

Ma i fiumi di cui si parla hanno altrove la loro ben nota origine, come rileviamo anche dal Filosofo [ Meteor. 1,13 ].

Quindi il Paradiso non è un luogo materiale.

3. Vi sono alcuni che hanno esplorato attentamente tutti i luoghi della terra abitabile, e tuttavia non menzionano il Paradiso terrestre.

Quindi questo non è un luogo materiale.

4. Riferisce la Scrittura [ Gen 2,9 ] che nel Paradiso c'è l'albero della vita.

Ora, questo albero è qualcosa di spirituale: è detto infatti nei Proverbi [ Pr 3,18 ] che la sapienza « è un albero di vita per chi ad essa si attiene ».

Quindi anche il Paradiso terrestre non deve essere un luogo materiale, ma spirituale.

5. Se il Paradiso fosse un luogo materiale bisognerebbe che fossero materiali anche i suoi alberi.

Ma ciò non pare possibile: poiché gli alberi materiali furono creati il terzo giorno, mentre la Genesi [ Gen 2,8s ] narra che gli alberi del Paradiso furono piantati dopo l'opera dei sei giorni.

Quindi il Paradiso non è un luogo materiale.

In contrario:

Scrive S. Agostino [ De Gen. ad litt. 8,1 ]: « Sono tre le sentenze correnti sul Paradiso:

la prima vuole che il Paradiso terrestre sia esclusivamente materiale;

la seconda che sia soltanto spirituale;

la terza vede nel Paradiso l'uno e l'altro aspetto, e questa è la sentenza che a me piace ».

Dimostrazione:

Come dice S. Agostino [ De civ. Dei 13,21 ], « nessuno proibisca di dire ciò che si può convenientemente asserire in senso spirituale del Paradiso; purché si creda fermamente la verità fedelissima di questa storia, verità comprovata dalla narrazione di determinati avvenimenti ».

Infatti le cose affermate dalla Scrittura sul Paradiso terrestre vengono presentate sotto forma di narrazione storica; ora, in siffatti racconti della Scrittura bisogna sempre tenere come base la verità storica, e poi costruirvi sopra le interpretazioni spirituali.

Dunque il Paradiso, come dice S. Isidoro [ Etym. 14,3 ], è « un luogo posto nelle regioni dell'Oriente, e il suo nome greco significa giardino ».

- Ora, è giusto collocare la sua ubicazione in Oriente.

Poiché è da credere che sia stato preparato nel luogo più nobile della terra.

Essendo dunque l'Oriente la parte destra del cielo, come scrive il Filosofo [ De caelo 2,2 ], ed essendo la destra sempre più nobile della sinistra, era conveniente che il Paradiso terrestre fosse collocato da Dio nella parte orientale.

Analisi delle obiezioni:

1. L'affermazione di S. Beda non corrisponde a verità, se viene presa come suona.

Si può tuttavia interpretarla nel senso che il Paradiso terrestre si eleva fino alla sfera lunare non per altezza di dislocazione, ma per una certa analogia: poiché, al dire di S. Isidoro [ l. cit. nel corpo ], « vi si trova un'atmosfera sempre temperata », e in tal modo esso ha una somiglianza con i corpi celesti, che non hanno contrarietà di elementi.

E si accenna in particolare all'orbita lunare piuttosto che alle altre poiché questa è il termine dei corpi celesti dalla nostra parte; inoltre la luna è, fra tutti i corpi celesti, il più affine alla terra; tanto che vi si trovano delle ombre, che la rendono simile ai corpi opachi.

Alcuni dicono invece che il Paradiso terrestre sarebbe giunto fino all'orbita lunare nel senso che arrivava fino alla zona intermedia dell'atmosfera, in cui hanno origine le piogge, i venti e i fenomeni affini: e ciò perché tali fenomeni vengono attribuiti specialmente all'influsso della luna.

- Ma in tale ipotesi quel luogo non sarebbe adatto all'abitazione degli uomini, sia per la massima intemperie che vi regna, sia perché esso non è confacente alla complessione umana, come lo è invece l'atmosfera inferiore, più vicina alla terra.

2. Secondo S. Agostino [ De Gen. ad litt. 8,7.13 ], « bisogna credere che la dislocazione del Paradiso sia molto distante dalla conoscenza degli uomini, e che i fiumi di cui si dicono note le sorgenti siano sprofondati sotto terra, e dopo aver percorso vastissime regioni siano affiorati in altri luoghi.

E chi non sa che molte correnti d'acqua si comportano in questa maniera? ».

3. La località di questo Paradiso è tagliata fuori dalle nostre dimore o dalle montagne, o dai mari, o da qualche regione infuocata che non si può attraversare.

È per questo che i geografi non lo ricordano.

4. L'albero della vita è un certo albero materiale, chiamato così perché il suo frutto aveva la virtù di conservare la vita, come si è già detto [ q. 97, a. 4 ].

Tuttavia aveva un significato spirituale, come lo aveva anche la pietra del deserto, che era una realtà materiale e tuttavia simboleggiava Cristo.

Parimenti l'albero della scienza del bene e del male era un vero albero, denominato in quel modo a motivo di quanto sarebbe accaduto: poiché dopo di averne mangiato il frutto l'uomo avrebbe imparato, sperimentando la punizione, la differenza tra il bene dell'obbedienza e il male della disobbedienza.

Tuttavia poteva anche simboleggiare il libero arbitrio, come alcuni ritengono.

5. Secondo S. Agostino [ De Gen. ad litt. 5,4.7; 8,3.6 ], nel terzo giorno le piante non sarebbero state create in atto, ma nelle loro ragioni seminali; invece dopo l'opera dei sei giorni sarebbero state prodotte nella loro attualità sia le piante del Paradiso che le altre.

- Stando invece agli altri Santi Dottori tutte le piante furono prodotte nella loro attualità perfetta il terzo giorno, compresi gli alberi del Paradiso: quindi il racconto della piantagione di questi alberi dopo le opere dei sei giorni va inteso come una ricapitolazione.

Infatti la nostra versione dice [ v. 8 ]: « Il Signore Dio aveva piantato un Paradiso di delizie fin dal principio ».

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