Summa Teologica - I-II

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Articolo 3 - Se l'estasi sia un effetto dell'amore

II-II, q. 175, a. 2; In 3 Sent., d. 27, q. 1, a. 1, ad 4; In 2 Cor., c. 12, lect. 1; In Div. Nom., c. 4, lect. 10

Pare che l'estasi non sia un effetto dell'amore.

Infatti:

1. L'estasi implica una certa alienazione.

L'amore invece non sempre produce alienazione: ci sono infatti degli amanti in piena coscienza.

Quindi l'amore non produce l'estasi.

2. Chi ama desidera unire a sé l'amato.

Quindi tende più ad attirare a sé che a cercare l'amato, uscendo fuori di sé.

3. L'amore unisce l'amato a chi lo ama, come si è detto [ a. 1 ].

Se dunque l'amante tende a uscire fuori di sé, per andare verso l'amato, dovrebbe sempre amare più l'amato che se stesso.

Il che è falso.

Quindi l'estasi non è un effetto dell'amore.

In contrario:

Dionigi [ De div. nom. 4 ] afferma che « l'amore divino produce l'estasi », e che « Dio stesso ha patito l'estasi per amore ».

Ora, siccome qualsiasi amore è un'immagine partecipata dell'amore di Dio, come scrive il medesimo autore, sembra che qualsiasi amore causi l'estasi.

Dimostrazione:

Si dice che uno patisce l'estasi quando esce da se stesso.

E ciò può avvenire sia quanto alle facoltà conoscitive, sia quanto alle appetitive.

Si dice che uno è fuori di sé secondo le potenze conoscitive quando viene posto fuori della propria conoscenza: o perché è sollevato a una conoscenza superiore, essendo ammesso a comprendere cose superiori al senso e alla ragione - e allora si dice che patisce l'estasi perché è posto fuori della conoscenza naturale della ragione e dei sensi -, oppure perché decade al di sotto di sé: e in questo senso si dice che patisce l'estasi uno che cade nella follia o nella demenza.

- Si dice invece che uno patisce l'estasi secondo la parte appetitiva quando la sua facoltà appetitiva si porta verso l'oggetto uscendo in qualche modo da se stessa.

Ora, l'amore produce la prima estasi dispositivamente, in quanto cioè provoca la riflessione sull'oggetto amato, come si è visto [ a. prec. ], e l'intensa considerazione di una cosa astrae dalle altre.

- Invece il secondo tipo di estasi l'amore lo produce direttamente: in senso pieno l'amore di amicizia e sotto un certo aspetto l'amore di concupiscenza.

Infatti nell'amore di concupiscenza chi ama esce in qualche modo fuori di sé: in quanto cioè, non contento di godere del bene posseduto, cerca di fruire di qualcosa che è fuori di sé.

Dato però che cerca quel bene estrinseco per se medesimo, non esce totalmente da sé, ma tale affetto si conclude alla fine entro il soggetto stesso.

Invece nell'amore di amicizia l'affetto esce pienamente da chi ama: poiché costui vuole il bene all'amico, e agisce come prendendosene cura e tutelandone gli interessi, per amore di lui.

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