Summa Teologica - I-II

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Articolo 1 - Se l'ira sia una passione speciale

Supra, q. 23, a. 4; In 3 Sent., d. 26, q. 1, a. 3

Pare che l'ira non sia una passione speciale.

Infatti:

1. Dall'ira viene denominata la potenza dell'irascibile.

Ora, a questa potenza appartengono più passioni, non una sola.

Quindi l'ira non è una passione speciale.

2. Ogni passione speciale ha la sua passione contraria, come è evidente per chi voglia enumerarle.

Ma l'ira non ha una passione contraria, come si è visto [ q. 23, a. 3 ].

Quindi l'ira non è una passione speciale.

3. Una passione speciale non include le altre.

Invece l'ira include molte passioni: infatti sta con la tristezza, con il piacere e con la speranza, come dimostra Aristotele [ Reth. 2,2 ].

Perciò l'ira non è una passione speciale.

In contrario:

Il Damasceno [ De fide orth. 2,16 ] considera l'ira come una passione speciale.

E lo stesso fa Cicerone [ Tusc. disp. 4,7 ].

Dimostrazione:

Una cosa può essere generale in due modi.

Primo, per l'estensione della sua predicazione: animale, p. es., è generale in questo senso rispetto a tutti gli animali.

- Secondo, per i suoi rapporti causali: come il sole, p. es., è una causa generale per tutti gli esseri generati sulla terra, secondo l'affermazione di Dionigi [ De div. nom. 4 ].

Come infatti il genere contiene potenzialmente molte differenze, così la causa agente contiene molti effetti in forza della sua potenza attiva.

- Può tuttavia capitare che un effetto sia prodotto dal concorso di molte cause: e poiché ogni causa in qualche modo perdura nell'effetto si può anche dire, in un terzo senso, che l'effetto prodotto dalla convergenza di molte cause ha una certa generalità, in quanto contiene in qualche modo attualmente molte cause.

Ebbene, l'ira non è una passione generale nel primo senso, ma ha il suo posto distinto fra le altre passioni, come si è già visto [ q. 23, a. 4 ].

- E non lo è neppure nel secondo senso.

Infatti non è causa delle altre passioni, mentre in questo senso può dirsi passione generale l'amore, come mostra S. Agostino [ De civ. Dei 14,7 ]: infatti, secondo le spiegazioni date in precedenza [ q. 27, a. 4; q. 28, a. 6, ad 2; q. 41, a. 2, ad 1 ], l'amore è la prima radice di tutte le passioni.

- Invece l'ira può essere detta passione generale nel terzo senso, in quanto è causata dal concorso di molte passioni.

Infatti il moto dell'ira non nasce senza essere provocato da un dolore o tristezza, e senza il desiderio e la speranza di vendicarsi: poiché, come dice il Filosofo [ Reth. 2,2 ], « chi è adirato ha la speranza di punire: infatti desidera, nei limiti del possibile, la vendetta ».

Per cui, come fa osservare Avicenna [ De anima 4,6 ], se la persona che ha inflitto il danno è molto superiore non segue l'ira, ma soltanto la tristezza.

Analisi delle obiezioni:

1. La facoltà dell'irascibile è denominata dall'ira non perché tutti i moti di tale potenza si riducano all'ira, ma perché l'ira è il loro termine, e il suo moto è più evidente degli altri.

2. Per il fatto stesso che l'ira è causata da passioni contrastanti, cioè dalla speranza, che ha per oggetto il bene, e dalla tristezza, che ha per oggetto il male, include in se stessa delle contrarietà: quindi non ha contrari fuori di sé.

Come anche nei colori intermedi non c'è altra contrarietà che quella dei colori semplici da cui essi derivano.

3. L'ira include molte passioni non come il genere include le specie, ma piuttosto come un effetto include le sue cause.

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