Summa Teologica - I-II

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Articolo 6 - Se l'amore sia la causa di tutto ciò che compie colui che ama

In 3 Sent., d. 27, q. 1, a. 1

Pare che chi ama non compia tutto per amore.

Infatti:

1. L'amore, come si è detto [ q. 26, aa. 1,2 ], è una passione.

Ma l'uomo non fa per passione tutto ciò che fa: infatti alcune cose le fa per scelta e altre per ignoranza, come insegna Aristotele [ Ethic. 5,8; cf. 3,5 ].

Quindi l'uomo non compie tutto per amore.

2. L'appetito è il principio del moto e dell'azione in tutti gli animali, come dimostra Aristotele [ De anima 3,10 ].

Se dunque si compiono tutte le cose per amore, le altre passioni della parte appetitiva sono superflue.

3. Nulla è causato simultaneamente da cause contrarie.

Ora, ci sono degli atti compiuti per odio.

Quindi non tutti sono compiuti per amore.

In contrario:

Dionigi [ De div. nom. 4 ] scrive che « per amore del bene tutte le cose fanno tutto ciò che fanno ».

Dimostrazione:

Abbiamo visto [ q. 1, a. 2 ] che ogni agente agisce per un fine.

Ma il fine non è altro che il bene amato e desiderato da ciascuno.

Quindi è evidente che ogni agente, qualunque esso sia, compie qualsiasi atto per un qualche amore.

Analisi delle obiezioni:

1. L'obiezione parla dell'amore che è una passione dell'appetito sensitivo.

Invece noi ora parliamo dell'amore in genere, in quanto abbraccia l'amore intellettuale, razionale, animale e naturale: così infatti Dionigi [ l. cit. nel s.c. ] parla dell'amore nel nostro caso.

2. Come si è detto [ a. 5 ], dall'amore sono prodotti sia il desiderio, sia la tristezza, sia il godimento, e di conseguenza tutte le altre passioni.

Quindi tutti gli atti che promanano da qualche passione derivano anche dall'amore come dalla loro prima causa.

Quindi non sono superflue le altre passioni, che sono le cause prossime.

3. Anche l'odio è causato dall'amore, come vedremo subito [ q. 29, a. 2 ].

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