Summa Teologica - I-II

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Articolo 1 - Se qualche abito derivi dalla natura

Infra, q. 63, a. 1

Pare che nessun abito derivi dalla natura.

Infatti:

1. L'uso di quanto deriva dalla natura non sottostà al nostro volere.

Ma « l'abito è un mezzo di cui uno si serve quando vuole », come dice Averroè [ De anima 3, comm. 18 ].

Quindi non deriva dalla natura.

2. La natura non compie con due mezzi ciò che può fare con uno solo.

Ma le potenze dell'anima derivano dalla natura.

Se dunque anche i loro abiti derivassero dalla natura, l'abito e la potenza sarebbero una cosa sola.

3. La natura non ha mancanze in ciò che è necessario.

Ma gli abiti sono [ tutti ] necessari a ben operare, come si è visto [ q. 49, a. 4 ].

Se quindi alcuni abiti derivassero dalla natura, la natura per non mancare dovrebbe produrre tutti gli abiti necessari.

Ma ciò è evidentemente falso.

Quindi gli abiti non derivano dalla natura.

In contrario:

Aristotele [ Ethic. 6,6 ] mette tra gli altri abiti l'intelletto dei primi princìpi, il quale deriva dalla natura: per cui anche i primi princìpi si dicono noti per natura.

Dimostrazione:

Una cosa può essere naturale per una creatura in due modi.

Primo, in forza della natura specifica: e in questo senso è naturale per l'uomo essere visibile, e per il fuoco tendere verso l'alto.

Secondo, in forza della natura individuale: come è naturale per Socrate o per Platone avere, per complessione individuale, una buona o cattiva salute.

- Inoltre, in forza dell'una e dell'altra di tali nature, una cosa può essere naturale in due modi: primo, perché dipende interamente dalla natura; secondo, perché dipende in parte dalla natura e in parte da un principio esterno.

Quando uno, p. es., guarisce da solo, tutta la sua guarigione deriva dalla natura; quando invece guarisce con l'aiuto della medicina, la sua guarigione in parte deriva dalla natura e in parte da un principio esterno.

Se quindi parliamo dell'abito in quanto disposizione del soggetto in ordine alla forma o alla natura, ci possono essere degli abiti naturali in ciascuno dei modi predetti.

Ci sono infatti delle disposizioni naturali dovute alla specie umana, di cui nessun uomo può mancare.

E queste sono naturali secondo la natura specifica.

- Ma poiché tali disposizioni hanno una certa ampiezza, possono adattarsi in grado diverso ai diversi uomini secondo la loro natura individuale.

E queste disposizioni possono derivare o totalmente dalla natura, oppure in parte dalla natura e in parte da princìpi esterni, come si è detto di coloro che sono guariti dalla medicina.

L'abito invece che dispone all'operazione, e che risiede nelle potenze dell'anima, come si è detto [ q. 50, a. 2 ], può essere naturale sia secondo la natura specifica che secondo la natura individuale.

Secondo la natura specifica in quanto dipende direttamente dall'anima che, essendo la forma del corpo, è il principio specifico.

Secondo la natura individuale invece in quanto dipende dal corpo, che è il principio materiale.

Ma in nessuno di questi due modi ci sono nell'uomo degli abiti naturali tali che dipendano totalmente dalla natura.

Ciò capita invece negli angeli, per il fatto che essi possiedono le specie intelligibili infuse per natura; il che non può dirsi dell'anima umana, come si è spiegato nella Prima Parte [ q. 55, a. 2; q. 84, a. 3 ].

Ci sono dunque nell'uomo degli abiti naturali dovuti in parte alla natura e in parte a un altro principio; però nelle potenze conoscitive ciò avviene in modo diverso che in quelle appetitive.

Infatti nelle potenze conoscitive ci possono essere abiti naturali incipienti, sia secondo la natura specifica che secondo la natura individuale.

Secondo la natura specifica in dipendenza dall'anima: come si dice che l'intelletto dei princìpi è un abito naturale.

Infatti grazie alla natura stessa dell'anima intellettiva l'uomo ha la capacità di intendere che qualsiasi tutto è maggiore della sua parte, non appena conosciuto il tutto e la parte: e così per gli altri princìpi.

Ma egli non può conoscere il tutto e la parte se non mediante le specie intelligibili che riceve dai fantasmi; e per questo il Filosofo [ Anal. post. 2,15 ] dimostra che la nostra conoscenza dei princìpi deriva dai sensi.

- Secondo la natura individuale ci sono invece degli abiti conoscitivi naturali incipienti in quanto un uomo è più adatto di un altro a intendere in forza delle disposizioni organiche, dato che per le funzioni dell'intelletto si richiedono le facoltà sensitive.

Invece nelle potenze appetitive non ci sono abiti naturali incipienti in dipendenza dall'anima per quello che l'abito è in se stesso, ma soltanto in rapporto a certi suoi princìpi, quali i princìpi del diritto comune, che si dicono germi delle virtù.

E questo perché l'inclinazione verso l'oggetto proprio, che si potrebbe considerare l'inizio di un abito, non appartiene all'abito, ma piuttosto alla natura delle potenze.

- In dipendenza dal corpo ci possono invece essere degli abiti appetitivi incipienti, secondo la natura individuale.

Infatti alcuni dalla complessione particolare del loro corpo sono predisposti alla castità, alla mansuetudine o ad altri abiti.

Analisi delle obiezioni:

1. L'obiezione parte dalla natura come contraddistinta dalla ragione e dalla volontà; ma anche la ragione e la volontà appartengono alla natura umana.

2. È sempre possibile che si aggiunga per natura alla potenza ciò che non può appartenere alla potenza per se stessa.

Come negli angeli non può appartenere alla stessa potenza intellettiva l'attitudine a conoscere tutte le cose: poiché bisognerebbe che essa fosse l'atto di tutte le cose, il che è esclusivo di Dio.

Infatti il mezzo col quale si conosce deve essere l'attuale immagine rappresentativa di ciò che viene conosciuto: per cui ne seguirebbe, se la potenza dell'angelo conoscesse per se stessa tutte le cose, che essa sarebbe l'immagine rappresentativa e l'atto di tutti gli esseri.

Perciò è necessario che alla sua facoltà intellettiva si aggiungano delle similitudini o immagini delle realtà conosciute: poiché l'intelletto degli angeli può essere attualmente le realtà che conosce non mediante la propria essenza, ma mediante una partecipazione della sapienza di Dio.

Dal che si dimostra che non tutto ciò che appartiene a un abito naturale può appartenere alla potenza [ correlativa ].

3. La natura non ha un'efficacia uniforme nel causare tutte le varietà degli abiti: poiché alcuni possono essere causati dalla natura e altri no, come si è spiegato [ nel corpo ].

Perciò dal fatto che ci sono alcuni abiti naturali non segue che tutti gli abiti siano naturali.

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