Summa Teologica - I-II

Indice

Articolo 9 - Se la distinzione specifica dei peccati dipenda dalle diverse circostanze

II-II, q. 53, a. 2, ad 3; In 4 Sent., d. 16, q. 3, a. 2, sol. 3; De Malo, q. 2, a. 6; q. 14, a. 3

Pare che la distinzione specifica dei vizi e dei peccati dipenda dalle diverse circostanze.

Infatti:

1. Come insegna Dionigi [ De div. nom. 4 ], « il male dipende dai difetti particolari ».

Ora, gli abusi relativi a circostanze particolari sono difetti particolari.

Quindi dai difetti relativi a tali circostanze derivano specie particolari di peccati.

2. I peccati sono atti umani.

Ma gli atti umani, come si è già spiegato [ q. 18, a. 10 ], talora ricevono la specie dalle circostanze.

Quindi i peccati possono derivare le loro differenze specifiche dagli abusi relativi alle diverse circostanze.

3. Le varie specie del peccato di gola sono enumerate in questi versi: « Prima del tempo, lautamente, troppo, avidamente, con raffinatezza ».

Ora, queste sono esattamente le diverse circostanze: infatti « prima del tempo » è prima del dovere, « troppo » più del necessario, e così via.

Quindi le specie del peccato sono distinte secondo le diverse circostanze.

In contrario:

Il Filosofo [ Ethic. 3,7; 4,1 ] insegna che è proprio il difetto di ciascun vizio l'agire « più di quanto conviene, e quando non conviene », e così per tutte le altre circostanze.

Quindi da ciò non può dipendere la diversità specifica dei peccati.

Dimostrazione:

Abbiamo già detto [ a. prec. ] che dove si riscontra un motivo diverso come spinta al peccato, lì si ha una specie diversa di peccato: poiché il motivo è il fine e l'oggetto del peccato.

Ora, in certi casi gli abusi relativi a circostanze diverse hanno l'identico motivo: l'avarizia, p. es., è spinta da un unico motivo, cioè dal desiderio di accumulare danaro, a prendere quando non si deve, dove non si deve, più del dovuto, e così per tutte le altre circostanze.

E in questi casi gli abusi relativi a circostanze diverse non producono diversità specifiche nei peccati, ma appartengono a un'unica specie di peccato.

Invece in altri casi i disordini relativi a circostanze diverse derivano da motivi diversi.

La fretta di mangiare, p. es., può dipendere dal fatto che uno non può sopportare la dilazione del cibo per il celere consumo dell'elemento umido, mentre il desiderio di un vitto troppo abbondante può dipendere da una forte capacità di assimilazione, e il desiderio di cibi ricercati può dipendere dalla brama dei piaceri della gola.

Per cui i disordini relativi a queste diverse circostanze implicano una diversa specie di peccato.

Analisi delle obiezioni:

1. Il male come tale è una privazione e quindi, come tutte le privazioni, ha le sue diversità specifiche in base ai beni corrispondenti.

Ma il peccato non riceve la sua specie dalla parte della privazione o dell'allontanamento, come si è già detto [ a. 1 ], bensì da quella della conversione o tendenza verso l'oggetto.

2. Una circostanza non può cambiare la specie di un atto se non quando vi inserisce un motivo nuovo.

3. Come si è già spiegato [ nel corpo ], nelle diverse specie del peccato di gola ci sono motivi diversi.

Indice