Summa Teologica - I-II

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Articolo 3 - Se per la giustificazione dell'empio si richieda l'esercizio del libero arbitrio

In 2 Sent., d. 27, q. 1, a. 2, ad 7; In 4 Sent., d. 17, q. 1, a. 3, sol. 2; De Verit., q. 28, aa. 3, 4; In Ioan., c. 4, lect. 3; In Ephes., c. 5, lect. 5

Pare che per la giustificazione dell'empio non si richieda l'esercizio del libero arbitrio.

Infatti:

1. Vediamo che i bambini, e talora anche gli adulti, vengono giustificati col sacramento del battesimo senza l'esercizio del libero arbitrio.

S. Agostino [ Conf. 4,4 ] racconta infatti di un suo amico che mentre era in preda alla febbre « rimase a lungo privo di sensi in un sudore di morte; e considerato ormai perduto, fu battezzato senza che egli se ne accorgesse, e ottenne la rigenerazione », la quale avviene mediante la grazia santificante.

Ora, Dio non ha legato la sua potenza ai sacramenti.

Quindi egli potrebbe giustificare gli uomini anche senza i sacramenti, e senza alcun moto del libero arbitrio.

2. Mentre dorme l'uomo non ha l'uso della ragione, senza il quale è impossibile l'esercizio del libero arbitrio.

Eppure Salomone ricevette da Dio il dono della sapienza mentre dormiva, come narra la Scrittura [ 1 Re 3,5ss; 2 Cr 1,7ss ].

Per lo stesso motivo quindi può essere talora concesso all'uomo il dono della grazia giustificante senza l'esercizio del libero arbitrio.

3. Identica è la causa che produce la grazia e la conserva: infatti S. Agostino [ De Gen. ad litt. 8,12.25 ] dice che « l'uomo deve rivolgersi a Dio in modo da essere reso giusto da lui per sempre ».

Ma la grazia si conserva nell'uomo senza l'esercizio del libero arbitrio.

Quindi anche all'inizio può essere infusa senza il suo intervento.

In contrario:

Sta scritto nel Vangelo [ Gv 6,45 ]: « Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me ».

Ma l'apprendimento non avviene senza l'esercizio del libero arbitrio: infatti chi impara acconsente a chi insegna.

Perciò nessuno va a Dio con la grazia santificante senza l'esercizio del libero arbitrio.

Dimostrazione:

La giustificazione del peccatore avviene perché Dio muove l'uomo alla giustizia: è lui infatti, come insegna S. Paolo [ Rm 4,5 ], « che giustifica l'empio ».

Dio però muove tutti gli esseri secondo la natura di ciascuno: come vediamo tra gli esseri fisici che egli muove i corpi gravi diversamente da quelli leggeri, per la loro diversa natura.

E così egli muove l'uomo alla giustizia secondo la condizione della natura umana.

Ma l'uomo secondo la sua natura è dotato di libero arbitrio.

Perciò in chi possiede l'uso del libero arbitrio non c'è una mozione di Dio verso la giustizia senza l'esercizio di esso; e Dio non infonde il dono della grazia giustificante senza muovere al tempo stesso il libero arbitrio ad accettarlo, in coloro che sono capaci di esercitare tale facoltà.

Analisi delle obiezioni:

1. I bambini non sono capaci di esercitare il libero arbitrio, e quindi sono mossi da Dio alla giustizia mediante la sola trasformazione della loro anima.

Ciò però non avviene senza il sacramento: poiché come per essi non fu volontaria la propagazione del peccato originale, dal quale vengono mondati, ma fu prodotta dall'origine carnale, così anche la grazia viene prodotta mediante la loro rigenerazione spirituale in Cristo.

E lo stesso si dica dei pazzi furiosi e dei dementi che non hanno mai avuto l'uso del libero arbitrio.

Se invece uno ebbe per un certo tempo tale uso, e dopo lo perde, per una malattia o per il sonno, non può conseguire la grazia santificante col battesimo o con altri sacramenti amministrati esternamente se prima non ha avuto il proposito di riceverli: e ciò è impossibile senza l'esercizio del libero arbitrio.

Perciò colui di cui parla S. Agostino [ Conf. 4,4 ] fu rigenerato perché sia prima che dopo accettò il battesimo.

2. Anche Salomone non meritò e non ricevette la sapienza mentre dormiva, ma nel sonno gli fu soltanto dichiarato che Dio gli avrebbe infuso la sapienza per il suo desiderio precedente: così infatti si esprime l'agiografo parlando a suo nome [ Sap 7,7 ]: « Pregai e mi fu elargita la prudenza ».

- Oppure si può pensare che quel sonno non fosse naturale, ma profetico, come quello di cui parla il libro dei Numeri [ Nm 12,6 ]: « Se ci sarà un vostro profeta io, il Signore, in visione a lui mi rivelerò, in sogno parlerò con lui ».

Nel qual caso si conserva l'uso del libero arbitrio.

Tuttavia bisogna notare che non è identica la condizione dei doni della sapienza e quella della grazia santificante.

Infatti il dono della grazia santificante ha il compito principale di ordinare l'uomo al bene, con un moto della volontà che è un moto del libero arbitrio.

Invece la sapienza si esplica nell'intelletto, il quale precede la volontà: per cui l'intelletto può essere illuminato col dono della sapienza senza un moto completo del libero arbitrio.

E così vediamo che alcune cose sono rivelate agli uomini nel sonno, secondo le parole della Scrittura [ Gb 33,15ss ]: « Parla nel sogno, visione notturna, quando cade il sopore sugli uomini e si addormentano sul loro giaciglio; apre allora l'orecchio degli uomini, e li istruisce nella disciplina ».

3. Nella [ prima ] infusione della grazia santificante avviene una trasmutazione dell'anima: per cui si richiede un esercizio proprio della stessa anima, affinché essa si muova secondo la sua natura.

Invece la conservazione della grazia avviene senza trasmutazioni: per cui non si richiede un moto da parte dell'anima, ma la sola continuazione dell'influsso divino.

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