Summa Teologica - II-II

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Articolo 4 - Se la disperazione nasca dall'accidia

Pare che la disperazione non nasca dall'accidia.

Infatti:

1. Una cosa non può derivare da cause diverse.

Ma la disperazione di conseguire la vita eterna, secondo S. Gregorio [ Mor. 31,45 ], nasce dalla lussuria.

Quindi non nasce dall'accidia.

2. Come alla speranza si oppone la disperazione, così alla gioia spirituale si oppone l'accidia.

Ma la gioia spirituale nasce dalla speranza, come suggerisce S. Paolo [ Rm 12,12 ]: « Lieti nella speranza ».

Quindi l'accidia nasce dalla disperazione, e non viceversa.

3. Cose tra loro contrarie hanno cause contrarie.

Ma la speranza, a cui si contrappone la disperazione, pare nascere dalla considerazione dei benefici di Dio, specialmente dell'Incarnazione.

Scrive infatti S. Agostino [ De Trin. 13,10.13 ]: « Nulla era più indicato a sollevare la nostra speranza che mostrare a noi quanto Dio ci ami.

E che cosa c'è di più evidente, riguardo a ciò, del fatto che il figlio di Dio si è degnato di unire a sé la nostra natura? ».

Perciò la disperazione nasce più dall'abbandono di questa considerazione che dall'accidia.

In contrario:

S. Gregorio [ l. cit. ] enumera la disperazione tra gli effetti dell'accidia.

Dimostrazione:

Come sopra [ q. 17, a. 1; I-II, q. 40, a. 1 ] si è detto, l'oggetto della speranza è il bene arduo raggiungibile da noi stessi o per mezzo di altri.

Perciò in uno può venire meno la speranza di conseguire la beatitudine per due motivi: primo, perché non la considera un bene arduo [ e quindi importante ]; secondo, perché non la ritiene raggiungibile con le proprie forze o per mezzo di altri.

Ora, noi siamo condotti a non gustare i beni spirituali, e a non considerarli grandi beni, specialmente dal fatto che il nostro affetto è guastato dall'amore dei piaceri materiali, e in particolare dei piaceri venerei.

Vediamo infatti che l'uomo sente disgusto per i beni spirituali, e non li spera come altrettanti beni ardui, per l'attaccamento a questi piaceri.

E da questo lato la disperazione nasce dalla lussuria.

Si è invece portati a considerare un bene arduo come irraggiungibile a motivo di un eccesso di avvilimento: il quale, quando domina nell'affetto di un uomo, gli fa parere di non poter più aspirare a un bene qualsiasi.

E poiché l'accidia è una tristezza che avvilisce l'animo, ne viene che in questo modo la disperazione nasce dall'accidia.

- Ma che sia possibile raggiungere la beatitudine costituisce l'oggetto proprio della speranza: infatti il bene e l'arduo appartengono anche ad altre passioni.

Perciò la disperazione nasce più specialmente dall'accidia.

Tuttavia può anche nascere dalla lussuria, per il motivo indicato.

Analisi delle obiezioni:

1. È così risolta anche la prima obiezioni.

2. Secondo il Filosofo [ Reth. 2, cc. 2,12 ], come la speranza produce la gioia, così anche quando gli uomini sono lieti sono più portati alla speranza.

E per lo stesso motivo gli uomini immersi nella tristezza cadono più facilmente nella disperazione, come accenna S. Paolo [ 2 Cor 2,7 ]: « Perché egli non soccomba sotto un dolore troppo forte ».

Siccome però la speranza ha per oggetto il bene, che per natura attira e non respinge l'appetito, se non interviene un ostacolo ne segue che la gioia nasce più direttamente dalla speranza, e al contrario la disperazione nasce più direttamente dall'accidia.

3. La stessa negligenza nel considerare i benefici di Dio deriva dall'accidia.

Quando infatti un uomo è dominato da una passione, insiste a pensare le cose che con essa si accordano.

Perciò chi è immerso nella tristezza non pensa facilmente a cose grandi e liete, ma solo a cose tristi, a meno che non se ne liberi con un grande sforzo.

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