Summa Teologica - II-II

Indice

Articolo 1 - Se lo scisma sia un peccato speciale

In 4 Sent., d. 13, q. 2, a. 1, ad 2

Pare che lo scisma non sia un peccato speciale.

Infatti:

1. Come scrive il Papa Pelagio [ Epist. ad Victorem et Pancr. ], « scisma dice scissura ».

Ma qualsiasi peccato produce una scissura, poiché sta scritto [ Is 59,2 ]: « Le vostre iniquità hanno scavato un abisso tra voi e il vostro Dio ».

Quindi lo scisma non è un peccato speciale.

2. Sono scismatici quanti non ubbidiscono alla Chiesa.

Ma uno diviene disobbediente alla Chiesa con qualsiasi peccato: poiché, come dice S. Ambrogio [ De parad. 8 ], il peccato non è altro che « una disobbedienza ai comandamenti celesti ».

Perciò qualsiasi peccato è uno scisma.

3. Anche l'eresia separa l'uomo dall'unità della fede.

Se quindi il termine scisma implica divisione, pare che non differisca dal peccato di incredulità come un peccato speciale.

In contrario:

S. Agostino [ Contra Faustum 20,3 ] distingue tra scisma ed eresia, dicendo che « lo scisma è il compiacersi della separazione dall'assemblea dei fedeli, pur conservando le convinzioni e il culto di tutti gli altri; l'eresia invece è l'avere convinzioni diverse da quanto crede la Chiesa Cattolica ».

Perciò lo scisma non è un peccato generico.

Dimostrazione:

Come dice S. Isidoro [ Etym. 8,3 ], il nome di scisma « è derivato dalla scissura degli animi ».

Ora, la scissura si contrappone all'unità.

Si chiama quindi peccato di scisma quello che direttamente e di per sé si contrappone all'unità: poiché in campo morale, come nel mondo fisico, ciò che è per accidens non costituisce la specie.

Ora, in campo morale è per se l'atto intenzionale, mentre le cose preterintenzionali sono quasi per accidens.

Quindi il peccato di scisma è un peccato speciale per il fatto che con esso uno intende separarsi dall'unità prodotta dalla carità.

Quest'ultima però non solo unisce una persona con l'altra attraverso il vincolo dell'amore, ma unisce anche tutta la Chiesa nell'unità dello spirito.

Perciò sono detti propriamente scismatici coloro che spontaneamente e intenzionalmente si separano dall'unità della Chiesa, che è l'unità principale: infatti le unioni particolari che alcuni stabiliscono tra loro sono ordinate all'unità della Chiesa, come la compagine delle singole membra è ordinata all'unità di tutto il corpo.

Ma l'unità della Chiesa comporta due aspetti: la connessione reciproca dei suoi membri e l'ordine di tutti i membri della Chiesa rispetto a un unico capo, come si rileva dall'espressione di S. Paolo [ Col 2,18s ]: « gonfio di vano orgoglio nella sua mente carnale, senza essere stretto invece al capo, dal quale tutto il corpo riceve sostentamento e coesione per mezzo di giunture e legami, realizzando così la crescita secondo il volere di Dio ».

Ora, questo capo è Cristo medesimo, di cui fa le veci nella Chiesa il Sommo Pontefice.

Si dicono quindi scismatici coloro che rifiutano di sottomettersi al Sommo Pontefice, e che ricusano di comunicare con i membri della Chiesa a lui soggetti.

Analisi delle obiezioni:

1. La divisione dell'uomo da Dio prodotta dal peccato non è voluta da chi pecca, ma segue in modo preterintenzionale dalla sua disordinata conversione a un bene transitorio.

Perciò, propriamente parlando, il peccato non è uno scisma.

2. Il costitutivo dello scisma sta nel disobbedire al comando con una certa ribellione.

E si ha la ribellione quando uno trasgredisce gli ordini della Chiesa con pertinacia, e ricusa di subirne il giudizio.

Ora, non tutti i peccatori fanno questo.

Quindi non ogni peccato è uno scisma.

3. L'eresia e lo scisma si distinguono tra loro in base alle realtà a cui direttamente si contrappongono.

Infatti l'eresia si contrappone alla fede, mentre lo scisma si contrappone all'unità della carità esistente nella Chiesa.

Come quindi la fede e la carità sono virtù distinte sebbene chiunque è privo della fede sia privo anche della carità, così pure lo scisma e l'eresia sono due vizi distinti sebbene chi è eretico sia anche scismatico; non però viceversa, secondo le parole di S. Girolamo [ Ad Tt, su 3,10 ]: « Penso che tra lo scisma e l'eresia ci sia questa differenza, che l'eresia implica un dogma sbagliato, mentre lo scisma si limita a separare dalla Chiesa ».

Come tuttavia la perdita della carità è la via che conduce alla perdita della fede, secondo le parole di San Paolo [ 1 Tm 1,6 ]: « Perdendo di vista tali cose », cioè la carità e le virtù connesse, « alcuni si sono volti a fatue verbosità », così lo scisma è la via che conduce all'eresia.

Perciò S. Girolamo [ ib. ] aggiunge che « lo scisma all'inizio può essere diverso dall'eresia, ma non c'è scisma che non si costruisca un'eresia per giustificare la separazione dalla Chiesa ».

Indice